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la teoria della comunicazione di massa 7 - Coggle Diagram
la teoria della comunicazione di massa 7
la questione dell agenda building: chi costruisce l'agenda?
costruzione dell agenda> chiamata alcuni media
agenda setting
, ed altri
agenda building
. lo studio costruzione dell agenda dei media>va oltre all approccio della teoria dell agenda setting> ambito più ampio della sfera pubblica, Inoltre i diversi attori o arene interagiscono e competono per formazione dei temi .
ritenere temi siano competizione tra loro catturare l'attenzione del pubblico=riflessione su attori coinvolti e dinamiche attivate> per ogni tema presente nell agenda rilevanza va considerata no come assoluta ma relativa e l'inserimento di un tema in agenda visto come risultato finale di processo che vede coinvolti altri soggetti e altri temi e valutato in termini migliori rispetto ad altri.
difficoltà a trovare soluzione al problema delle risorse disponibili toglie di mezzo scorciatoia e conferma centralità e problematicità> processo di costruzione dell agenda dei media. Per individuare elementi chiarificatori di tale processo> partire riconoscimento che la costruzione dell agenda> processo collettivo con certo grado di reciprocità; il riconoscimento del carattere collettivo =l'introduzione soggetti diversi e elementi attinenti ad ambiti con caratteristiche specifiche, tra i quali:
realtà esterna
logica >governa la selezione delle notizie e costruzione di tema nell'ambito dei media: secondo
Langa
>media scandiscono fasi della nascita di un tema> prima in luce alcuni avvenimenti, secondo attribuiscono al tema significato simbolico, in terzo creano legame tra l’avvenimento specifico e alcuni simboli secondari e infine associano il tema a un portavoce
i rapporti di potere esistenti tra i vari soggetti: studioso elabora tipologia basata su rapporti che intercorrono tra media e fonti, i primi> potere di destinare spazio e attribuire enfasi ai temi da essi selezionati, i secondi> diffondere informazioni utili alla copertura dei temi .
prendendo mosse dal riconoscimento nella società moderna numerose agenda organizzate>
MCCombs
fornito risposta all’interrogativo: chi determina l’agenda? introducendo metafora della cipolla-> I vari strati costituiscono il corpo della cipolla= l'influenza esercitata dalle diverse agende sull agenda dei media> parte più interna cipolla. lo studioso tenere conto elementi:
1) fonti principali che forniscono le informazioni alla base della copertura giornalistica
2) altre testate giornalistiche e di informazione
3) norme e tradizioni proprie del giornalismo. elementi individuati costituiscono> rielaborazione dell approccio> “intermedia agenda “= quell influenza esercitata da alcune testate su altre nella selezione e trattazione dei temi.
prendendo mosse dal modello della cipolla rielaborando gli elementi Mc Combs , Weaver e Choi> 5 possibili influenze sulla costruzione dell agenda nell attuale ecosistema mediale:
1) influenza dalle fonti autorevoli e dotate di potere
2) influenza dagli altri media
3) dalle norme e dalle tradizioni giornalistiche
4) dagli eventi inattesi
5) dalle audience mediali
Tra tema e frame: il secondo livello dell agenda setting
al termine costruzione del processo dell agenda dei media necessario tornare prima definizione di agenda setting, prendendo mosse dall assunto= gli elementi che maggiore rilievo nelle rappresentazioni offerte dai media= stesso rilievo anche nelle rappresentazioni elaborate dal pubblico.
Il trasferimento di salienza dei temi dall agenda dei media all agenda del pubblico= snodo centrale primo livello dell agenda setting sintetizzate nel riconoscimento circa il fatto che i media no suggeriscono alle persone cosa pensare ma intorno a cosa pensare.
corso degli anni diffondendo tra studiosi consapevolezza esistenza altre dimensioni delle quadre necessario tenere conto: prestare attenzione no solo all’agenda degli oggetti ma anche rapporto tra oggetti e attributi.
McCombs poi attenzione sul fatto che importante elemento dell agenda dei media e degli oggetti costituito dalle prospettive e dai frame che giornalisti e membri del pubblico utilizzano per pensare parlare di quegli oggetti. tali prospettive e frame fanno l'attenzione focalizza su alcuni attributi e allontani da altri, così i media no solo successo nel dirci intorno a cosa pensare ma anche come pensare riguardo a tali temi .
con l'introduzione degli attributi del frame teoria dell agenda setting= approccio allo studio dell'influenza dei media non più limitato alla dimensione cognitiva ma esteso a quella persuasiva (secondo livello) .
Se attributi possono pensati come un set di sotto temi che definisce il tema principale non può non chiedere cosa differenzi rispetto al frame alla luce del fatto che costruire frame=selezionare alcuni aspetti della realtà e attribuire loro una salienza maggiore all'interno di un testo.
Fra gli studiosi occupati della questione posizioni discordanti a riguardo, alcuni> non abbia senso mantenere netta distanza tra le 2 teorie e che usa interscambiabili tra agenda degli attributi e frame portare fruttuosa parsimonia teorica, altri contrario .
networked agenda : il terzo livello dell agenda setting
la teoria sviluppato e arricchito negli anni -> dopo aver ipotizzato media sono in grado di influenzare l'agenda del pubblico Selezionando alcuni temi e in grado dirci intorno a cosa pensare,
ulteriore elaborazione della teoria ipotizzata capacità dei media di dirci anche come pensare intorno ad alcuni temi grazie uso degli attributi riferiti ad essi, e nell'ultima fase, quella attuale, ulteriore rivisitazione attribuisce ai media influenza sull associazione tra gli stessi temi e tra di essi e gli attributi, in grado attivare un network di relazioni.
la network agenda setting> notizie no dicono solo intorno a cosa e come pensare, determinano anche associazioni tra diversi messaggi nell obiettivo dare forma alla realtà sociale. il terzo livello dell agenda setting definito> l'insieme relazioni che intercorrono tra elementi dell agenda dei media e l'agenda del pubblico.
alcuni elemento di differenziazione rispetto ai livelli precedenti: primo luogo mutamento di prospettiva nell analisi delle relazioni tra agende, nel passato il focus di ricerca di natura gerarchica ora è networked.
Il modello della network agenda setting ispirato ricerche empiriche, spicca condotta da
Guo McCombs
e sui dati relativi elezioni governatore del Texas e rappresentante Stato al Senato 2002 dal confronto tra la networked agenda dei media e quella del pubblico degli attributi dei candidati ,emerse correlazione statisticamente significativa> conferma validità dell’ ipotesi di lettura .
anni più tardi condotta altra ricerca dal respiro nazionale comprensiva di periodi elettorali e non elettorali, il cui dataset per l'analisi dei dati composto dall’ insieme dei temi presenti nell’ agenda dei media e quelli presenti nell’ agenda del pubblico e risultati mostrare significativa associazione tra gente nel corso dei 5 anni considerati .
sviluppi della ricerca empirica direzione cogliere e descrivere interazioni tra leggende costituiscono fase attuale della sede l'agenda setting> sorta di sintesi sul fronte tanto dell'acquisizione quanto dei problemi ancora aperti, come>abbondanza comunicativa ed è la frammentazione che accompagnano l'ecosistema mediale contemporaneo.
nonostante ciò condivisione di norme valori comuni da parte dei giornalisti e la cosiddetta “intermedia agenda “che spinge verso un omogeneizzazione dei contenuti=agenda pubblica comune ancora arrivata e quindi studio costruzione e del passaggio tra agende sia ancora significativo.
Capitolo 10- La spirale del silenzio
Una teoria dell’opinione pubblica
ruolo giocato dai media nei processi di costruzione della realtà da parte degli individui si arricchisce con teoria della spirale del silenzio. Considerata una più influenti sviluppate ultimi 50 anni nei campi della comunicazione e della comunicazione politica, contribuisce la revisione del paradigma degli effetti limitati dei media.
la spirale del silenzio> teoria complessa essere presentata facendo riferimento all interazione tra quattro elementi: mezzi di comunicazione di massa, comunicazione interpersonale e rapporti sociali, manifestazioni individuali di opinione e percezioni che gli individui hanno dei climi di opinione nel proprio ambiente sociale.
essa rappresenta uno pochi esempi di riflessione su natura e ruolo dell opinione pubblica nella nostra società che si sia sistematicamente confrontato con sua analisi e misurazione empirica.
Noelle Neuman
ricerca su vittoria della SPD elezioni 1972 in Germania e il risultato fu inatteso> Chi condivideva politica dell'apertura manifestava pubblicamente a proprio punto di vista, chi perplessità riguardo nuovo corso evitava di manifestare pubblicamente tale posizione> strada del silenzio, scelta di tacere le proprie opinioni attiva processo a spirale> produrre scomparsa gruppo dalla scena pubblica e contemporaneamente netta prevalenza dell altro.
tale processo a spirale si basa su concetto di opinione pubblica integrativa, contrappone alla normativa, caratterizzata per pressione a confermarsi e per paura dell isolamento sociale che muove l'individuo .
l'opinione dominante costringe la conformità di atteggiamento e comportamento nella misura in cui minaccia di isolamento l'individuo che dissente .
gli elementi costitutivi della teoria
la teoria della spirale del silenzio> oggetto di studio la natura e la formazione dell opinione pubblica. suoi elementi costitutivi:
1) gli individui temono l'isolamento sociale: si uniscono alla folla pur senza pensare come essa
2) gli individui evitare una condizione di isolamento costantemente alle prese operazione di monitoraggio di ciò che gli altri pensano intorno ai temi del momento es. i temi dei vaccini e quelli per esempio del riscaldamento globale.
3) gli individui monitorano il clima di opinione individuano quello dominante attingendo al coverage mediale e all esperienza personale
4) gli individui nell'operazione di monitoraggio del clima di opinione sviluppano competenza quasi statistica condizione di valutare se proprio punto di vista rispetto a tema controverso si colloca tra coloro che condividono posizione maggioritaria o minoritaria. identificazione con posizione maggioritaria no problemi a prendere posizione pubblicamente, nell'altro eviteranno prese posizione pubbliche
5) gli individui che si percepiscono come portatori posizione minoritari a sé due opzioni: abbracciare la maggioritaria o tacere
le ipotesi della teoria alla prova della ricerca empirica
teoria della spirale del silenzio costantemente confrontata con ricerca empirica. così il nesso tra la paura dell isolamento sociale e il conseguente monitoraggio dell'ambiente circostante come precondizione per l'espressione di opinioni individuali>potuto godere ampia letteratura preso avvio dalle ricerche della stessa Noelle – Neumann.
a essa che ricondotto primo approccio di ricerca> testare paura dell isolamento degli individui noto come
test del treno
.
esperimento sul campo prima volta 1976 la minaccia dell isolamento correlata al tema del fumo in presenza di non fumatori, dopo aver letto l'intervista due brani a favore contro il fumo in presenza di non fumatori e registrato loro adesione alle 2 posizioni in campo chiedeva loro stimare posizione della maggioranza della popolazione sulla questione e successivamente procedeva somministrare il test teso rilevare la propensione a esprimersi o tacere ->
le risposte emergere come esse fossero correlate la condivisione o meno della posizione ritenuta maggioritaria: i fumatori ritenevano loro diritto fumare in presenza di non fumatori meno propensi a partecipare alla conversazione su questo argomento nel corso del viaggio in treno.
fatte numerose indagini negli anni e la ricerca impegnata a offrire nuovi setting per testare le ipotesi di base della teoria nel tentativo colmare le lacune esistenti, tuttavia> condividere posizione secondo la quale la teoria della spirale del silenzio no essere trattata come teoria applicabile alla lettera piuttosto essere considerata maneggevole strumento teorico .
il ruolo dei media
quando Noelle- Neuman elaborò la teoria della spirale >sistema dei media diverso da oggi.
primo elemento da sottolineare> ruolo centrale attribuito ai media nell abbattimento della selettività -> la legge della selettività messa in discussione dalla ricercatrice tedesca a partire dalla centralità acquisita dal mezzo televisivo all'interno del sistema mediale. propria del mezzo televisivo rendere la percezione selettiva più difficile di quanto non avvenga con la stampa o altri media
a partire da questo reso possibile l'abbattimento della selettività e il sistema dei media ruolo rilevante nel consentire agli individui cogliere il clima di opinione prevalente al punto da divenire centrali nell'ambito della teoria: i media pressione ambientale, stabiliscono coordinate dell ambiente sociale, del clima di opinione in cui l'individuo si orientano, a cui reagiscono allineandosi accentuando o attenuando la propria disponibilità ad esprimersi.
media contribuiscono creare doppio clima di opinione: la studiosa analisi comparata tra previsioni elettorali del pubblico ed esposizione a programmi televisivi dal contenuto politico trasmessi nello stesso periodo, 1976 quando Germania si affermò un clima di opinione favorevole SPD, i soggetti intervistati modificarono previsioni riducendo vantaggio attribuito alla CDU da 20 punti a 7; a favorire la percezione del mutato clima di opinione contribuì secondo studiosa l'esposizione al mezzo televisivo .
l'osservazione dell'ambiente circostante soggetti a formulare alcune previsioni, i media contribuivano a elaborarne altre. ma il potere dei mezzi di comunicazione no limita dare vita a questo doppio clima di opinione, esso si rintraccia anche riferimento la difficoltà di distinguere tra la propria percezione del mondo e quella che viene elaborata tramite ricorso ai media, dando vita al fenomeno della
pluralistica ignorance
.
ai mezzi di comunicazione attribuita anche altra funzione: articolazione delle argomentazioni. i media no limitano dare spazio una posizione piuttosto che un'altra, forniscono materiale utile a sostenerla.
opportuno procedere una disamina dei fattori dell ubiquità, della consonanza e della cumulatività sui quali poggia l'intero impianto teorico. punto di partenza riconoscimento che sistema mediale è più complesso di quanto lei immaginato, l'idea che in un paese democratico sia possibile trovare media sostengono le posizioni maggioritarie ignorandone altre risulta difficile da sostenere, difficile accettare che in paese l'intero sistema mediale un'unica posizione condivisa.
a fronte di queste analisi > chiedersi se l'abbandono dell'elemento della selettività mette discussione il contributo della teoria della spirale del silenzio.> restringiamo l'ambito di applicazione all operazione di monitoraggio che tutti noi esercitiamo sull ambiente nel quale viviamo e giungiamo la conferma del ruolo giocato dai media riguardo:
i temi, le polemiche e le controversie che li accompagnano sono identificabili all'interno dell'offerta mediale e ciò accade ancora oggi= bene continuare tenere presente sistema dei media inteso continua esercitare funzione di orientamento riguardo ai temi e alle posizioni dominanti nel dibattito pubblico .
Una spirale o tante spirali ?
Patrizia moy e Muzammil Hussain
sostengono mappa relativamente centralizzata del sistema mediale anni '70 somiglia poco a quella di oggi -> e proprio tale riconoscimento derivano questioni più serie circa tenuta della teoria
se nel passato pochi e potenti network dominavano sistema, oggi gli individui contare su offerta che comprende al suo interno i Legacy media, gli online news outlet, i social media, e la progressiva comune tendenza media outlet costruire offerta sempre più caratterizzata nei termini di soft news.
dunque no sfuggire necessità di ripensare aquestione degli effetti dei media e tenuta di una concezione dell opinione pubblica come quella autorizzata dalla Neuman.
appaiono evidenti problematicità dal nuovo assetto mediale: l'ampio ventaglio di scelta che consente il web si traduce appartenenza multipla e all'interno la minaccia dell isolamento sociale alternativamente ridursi fino a scomparire oppure ingigantirsi; inoltre no facile scoprire posizione maggioritaria nell ambiente online vista coesistenza suo interno di molteplicità di posizioni;
infine non riflettere sull'ultimo elemento teoria= modalità attraverso le quali oggi si esprime un'opinione: tali modalità vanno dal gradimento di articolo, post tramite like al commento pubblicato nell apposito spazio, dalla condivisione post alla pubblicazione di proprio commento=oggi modalità a disposizione degli individui veramente tante e presa di parola in pubblico è solamente una di queste.
In conclusione la teoria della spirale del silenzio mantiene una sua attualità nel momento in cui sostiene di individuarne il riflesso sulle dinamiche del dibattito pubblico e rintracciare la funzione di articolazione discorsi va esercitata dai media nonché il ruolo dei vincoli sociali nei processi di formazione , diffusione e condivisione delle opinioni da parte degli individui.
Capitolo 11- La teoria della coltivazione
Tv e storytelling
L’ultima teoria riconosce ai media il potere contribuire alla costruzione sociale della realtà è quella della coltivazione>
George gerbner
quasi 50 anni fa .
Come teoria della spirale stata provocatoriamente collocata tra teorie a rischio di archiviazione in quanto secondo “Gli individui definibili come forti spettatori della televisione hanno maggiori probabilità di sviluppare i punti di vista che riflettono quelli veicolati dall offerta mediale “->
l'elemento di debolezza dell ipotesi interpretativa individuato nell attribuzione di potere di coltivazione da parte della televisione in un contesto contemporaneo caratterizzato frammentazione e diversificazione dell'offerta e da incredibile incremento delle opportunità di consumo e produzione da parte degli individui
punto di partenza >riconoscimento vocazione di storytelling della tv a cui si accompagna desiderio di tutti di ascoltare storie -> tale vocazione costruire nodo centrale teoria elaborata da Gerbner: La televisione offre storie ripetitive realisticamente consumate e costruisce quello che i membri del suo gruppo di ricerca definito
storytelling
commerciale di massa> si può parlare di funzione affabulatoria della tv.
in questo senso televisione stimola l'immaginario dei soggetti, soddisfa bisogno di evasione e incarna le fantasie realizzando le storie vicine alla loro quotidianità. tali storie si riflettono sul nostro modo di vedere e interpretare il mondo e producono visione che diventa più omogenea e mainstreaming .
A questa funzione si introduce anche la funzione bardica= capacità del mezzo televisivo raccontare le storie della comunità. Nel dettaglio funzione bardica aggiunge rispetto a affabulatoria> capacità di pervenire costruzione di linguaggio comune da tutti adottato per interpretare storie proposte.
La televisione propone mondi, comportamenti, atteggiamenti e opinioni sotto forma di storie. I due studios
i Fiske e hartley
attribuiscono alla tv funzioni :
a) Articolare linee principali dell interpretazione culturale della realtà
b) Coinvolgere singoli membri nel suo sistema di valori dominanti mediante condivisione di messaggi tesi rafforzare ideologia sottesa a tale sistema
c) Celebrare e spiegare azioni dei singoli in relazione al mondo esterno
d) Rassicurare cultura in generale della sua adeguatezza pratica, sostenendo l’ideologia a essa sottesa essere utile in un mondo potenzialmente imprevedibie
e) Svelare eventuali inadeguatezze pratiche della cultura x farle riorientare verso nuova posizione ideologica
f) Convincere membri dell’audience che loro status e loro identità come individui garantiti dalla cultura stessa
g) Trasmettere senso di appartenenza culturale, procurando sicurezza e coinvolgimento.
Nell attribuire al mezzo televisivo il potere di costruire una cultura comune condivisa la teoria della coltivazione si pone nel novero delle teorie socio culturali. alcune caratteristiche specifiche attribuite mezzo televisivo:
in termini quantitativi televisione assorbe più tempo e attenzione di quanta non ne assorbono tutti gli altri media messi insieme
il prodotto televisivo per sua natura conveniente e no mobilità
il consumo televisivo non richiede educazione de fruibile da tutti anche da chi livello di istruzione basso o nullo
l'offerta televisiva essere considerata nel suo complesso e non singole parti
materiale simbolico che consente la socializzazione dei membri della comunità no risente per nulla differenziazione anagrafica individui
il mezzo televisivo colloca business dell’assemblaggio di audience composite> l’obiettivo vendere il loro tempo a pubblicitari o altri soggetti.