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le teorie di comunicazione di massa 6 - Coggle Diagram
le teorie di comunicazione di massa 6
Capitolo 8 – Pubblici connessi : tra convergenza e partecipazione
Dal consumo mediale delle audience alle culture partecipative
l'analisi audience risente oggi svolta che il digitale prodotto, generando> stato di connessione mediale tra individui e intervenendo logiche di produzione, distribuzione e consumo di contenuti informativi e dell'intrattenimento
oggi> assumere come oggetto di analisi le audience attive> capire come contesto digitale rappresenta una naturale estensione di questo ambito di studi .
negli studi sui media il paradigma delle audience attive> analizzare come individui interpretano i prodotti mediali in modi differenti e di significati attraverso forme di appropriazione e pratiche nella vita quotidiana.
Henry Jenkins
studioso> ponte in passaggio dall'analisi del consumo alla partecipazione .
dimostra come persone attingono dei testi mediali attraverso >pratiche di bracconaggio e vita a prodotti culturali in un processo che chiama “
Cultura partecipativa”
; il volume ampia ricerca etnografica sul mondo dei fan e sulle loro pratiche di riscrittura dei testi mediali, i fan analizzati come comunità interpretativa che depreda i testi dei media per sovvertire il significato .
jenkins mostra rapporti tra fan, testi mediali e produttori ma anche relazioni sociali costruiscono tra fan quando creano e condividono spazi-> in tal senso cultura partecipativa crea spazio che mette in relazione forme di produzione culturale e di scambio sociale generando comunità informali.
egli considerato> punto di svolta studi sulle audience> due ragioni:
1) per contributo allo sviluppo dei fan studies
2) introdotto con il concetto di participatory culture> necessità di analizzare relazioni complesse tra produttori e consumatori di testi mediali.
il suo lavoro introdotto necessità di superare negli studi sulle audience pura dimensione della spettatorialità, per esplorare le diverse forme di partecipazione culturale e l'esistenza diversi gruppi tra loro in competizione.
approfondimento rispetto alle logiche del digitale> secondo lavoro Jenkins> cultura partecipativa associata alla possibilità di produzione consumo di contenuti a cui internet abilita gli utenti e messa relazione con concetto di convergenza mediatica
convergenza= flusso dei contenuti su più piattaforme, cooperazione tra più settori dell'industria dei media e migrare del pubblico ricerca continua di nuove esperienze di intrattenimento> di fronte campo in cui convergenza tra corporations e grassroots genera forme di collaborazione sia conflitto.
contributo nel non considerare dimensione della partecipazione caratteristica insita nella tecnologia ma dare centralità componente culturale che si struttura attorno a pratiche e forme della condivisione .
altro suo libro>analizzate diverse culture partecipative online a partire dai loro stili di riferimento >individuato caratteristiche rappresentano condizioni strutturali vocazionali di apprendimento -> si sposta l'analisi delle audience all'interno contesto che vede intreccio complesso tra interazioni tra i pubblici consentito dalle tecnologie della comunicazione, le comunità culturali nascono attorno a tali interazioni e attività produttive distributive e di consumo .
=cultura partecipativa intesa in senso generalizzato= insieme di pratiche routinarie che producono connessioni significative con comunità allargate .
oltre le audience attive : prosumers e producers
partecipazione mediale associa dimensione del consumo a quella produzione di contenuti dando vita a ciò definito come
prosumerismo
.
sociologo
George Ritzer
evidenziare come non si tratti di fenomeno di per sé nuovo ma costituiscono nostra condizione primaria e sia storicamente determinato poiché stata rivoluzione industriale a separare in un certo qual modo produzione del consumo anche se al termine di essa produzione consumo mai stati completamente distinti.
la realtà contemporanea conferisce centralità alla figura del prosumer e alle pratiche del prosumerismo.
il digitale versione web 2.0= sviluppo dei mezzi di prosumption facilitando implosione di produzione consumo e consentendo nuove forme di prosumerismo: spazi wiki, piattaforme di social media, in cui utenti partecipano con commenti e consigli rappresentano realtà comuni.
il crescente interesse registrato per la figura del prosumer> principalmente sul utente di internet non utilizza il concetto di pubblico.
una prospettiva interna agli studi su internet> quella relativa dimensione del produsage, degli utenti in cui il tipo di impegno, le modalità collaborative e le pratiche ad hoc no essere descritti nei termini di semplice produzione e consumo .
di fronte a comunità che sviluppano dinamiche collaborative attraverso condivisione di informazioni e conoscenze, che operano secondo linee fluide, flessibili e organizzate ad hoc .
“networked publics”: spazi e pubblici connessi
Tra 2005 e 2006 team 13 ricercatori della heinberg center for comunication della University of Southern California progetto denominato
networked publics
, finalizzato esplorare come tecnologie di interconnessione riconfigurando negli Stati Uniti modo in cui persone interagiscono con le diverse fonti informative, i contenuti e tra di loro. il termine quindi riferimento nuova specifica condizione di connessione digitale.
questo concetto in alternativa quello di audience o consumatori sottolineare il mutamento dei modi in cui individui connessi e mobilitati oggi attraverso media e per mezzo di questi ora i pubblici comunicano più secondo logiche che potremmo definire bottom up, o top down, oltre che orizzontalmente tra pari; i pubblici ora reagire, rifare e ridistribuire partecipando alla condivisione di cultura e conoscenza attraverso logica del discorso e dello scambio
contributo sviluppo di questo tipo di analisi>
*Danah Boyd
, ricercatrice americana e attivista del digitale>attribuisce concetto di network publics duplice senso riguarda contemporaneamente;
spazio costruito dalle tecnologie di rete
il collettivo immaginato che emerge all'intersezione di persone tecnologie e pratiche .
quattro le affordances che modellano maggior parte ambienti di connessione generati dei social media:
1) persistenza
2) visibilità
3) difendibilità
4) ricercabilità
queste vita tre dinamiche giocano ruolo centrale nel modellare networked publics rapperesentano esperienza più diffusa e generalizzata di condizioni già introdotte dai media broadcast per pubblico di massa:
1) audience invisibili
2) collasso dei contesti
3) confini sfumati tra pubblico e privato
I pubblici connessi rappresentano soggetto collettivo per studi dei media che ha peculiarità sia proprie sia a fini di ricerca.
4 principali caratteristiche delineano i pubblici connessi:
a) sono spettatori reali e potenziali di contenuti digitali che esistono all’interno di un grado sociale più ampio per il quale sono connessi gli uni agli altri
b) sperimentano contemporaneamente doppia condizione di avere del pubblico ed essere parte del pubblico
c) hanno livello diverso di consapevolezza di essere pubblici e di esserlo in pubblico producendo contenuti e non solo fruendoli
d) esercitano propria riflessività pubblicamente e in modo interconnesso
Tali caratteristiche collocano questi pubblici online in condizione che si relaziona con la modalità che i social media hanno di far partecipare e vivere gli eventi e il presente. questa attività di amplificazione diffusione motiva in realtà è già esercitata dai media di massa grazie capacità catalizzare l'attenzione ai sentimenti dei pubblici attorno eventi.
tale dimensione oggi amplificata dai media digitali e dai social media che grazie loro connective affordances risvegliare i legami sociali tra gruppi e sostenere condivisione di informazioni e di Stati d'animo che libera l'immaginazione individuale e collettiva .
ruolo che dimensione affettiva ed emotiva svolge nei processi partecipativi dei pubblici digitalmente connessi, la Papacharissi introduce termine
affective publics
> evidenzia come sintonizzazione affettiva essere emotiva sia razionale ma in ogni caso impone vicinanza gli eventi a chi li vive .
Misurare le connessioni dei pubblici : big data e hashtag studies
I networked publics posto sfida alla ricerca sulle audience e sulle pratiche che nel digitale si sviluppano attorno User Generated Content (UGC) .
La sfida di ricerca affrontata su duplice piano: riflettendo su come mutata la natura del dato a disposizione e su come cambiato anche il modo di raccoglierlo.
Per prospettiva del dato considerare come la permanenza del contenuto digitale modifichi alcune prospettive di ricercabilità: la comunicazione permanente tradizionalmente solo quella resa tale dalla scrittura e dalle registrazioni audiovisive e ricercabile solo se conservata. Nel tempo prodotto la distinzione all’interno della società tra semantica curata e una che non riusciva a sedimentarsi perché no visibile e ricercabile.
Oggi scenario digitale possibilità di spostare le nostre ricerche in territori comunicativi non curati. Dal punto reperibilità dei dati, nei social media gestire quantità di dati che tradizionalmente inaccessibili alle analisi .
ultimi anni gli approcci classici affiancati da metodologie data-driven> partono da insieme di dati quantitativamente rilevanti (Biga Data) per identificare i percorsi di analisi, sfruttando la possibilità di reperire dalle piattaforme i dati rilasciati dai pubblici connessi, i quali rappresentano un soggetto collettivo.
prima
analisi
fatta su twitter osservando
hashtag
che gli utenti utilizzare per aggregare le proprie conversazioni e dare loro visibilità -> il terreno di ricerca>hashtag studies, ambito che occupato di indagare i fenomeni di social television e rapporto tra social media e politica.
L'uso diffuso dei media digitali= numerosi cambiamenti nel modo in cui le persone consumano contenuti televisivi: e contenuti trasmessi dalle reti televisive costantemente guardati, condivisi, remixati e commentati dagli spettatori, comportamento del pubblico televisivo> oggetto di studi specifici minacce ottenere informazioni sul tasso di approvazione di personaggi,attori e trame.
studio condotto da
Nielsen
evidenziato lo scopo dell'analisi delle conversazioni su Twitter: l’aumento conversazione su twitter durante la programmazione dal vivo strettamente correlato con elevato coinvolgimento cognitivo -> tale contesto di interesse prodotto corpus rilevante di analisi che si caratterizzano in modo particolare per l'uso di Twitter da parte sia spettatori, sia stessi produttori dei programmi che mediante gli account ufficiali controllano le conversazioni.
invece il rapporto tra social media e politica è la dimensione della partecipazione e se l’impegno politico sui social media alimenti o meno l’engagement inteso in senso più ampio o sia qualcosa di diverso.
Attraverso approccio misto tra hashtag studies e survey>indagine su campione rappresentativo di italiani che discusso elezioni politiche del 2013 su twitter, dimostra che più gli utenti acquisiscono info politiche attraverso i social media e si esprimono politicamente sulla piattaforma, più probabile che reale engagement politico ad es.contattando i politici via mail.
Parte quarta. Media , New Media e costruzione sociale della realtà
Capitolo 9 – la teoria dell’agenda setting
Il contributo dei media alla costruzione sociale della realtà
La teoria dell’agenda setting offrire interessanti elementi di riflessione suggestioni utili a comprendere ruolo dei media nostra società .
50 anni accumulate numerose ricerche e revisioni critiche della formulazione iniziale della teoria. approccio mediacentrico stemperato nel corso del tempo> necessario attenzione al significato del riconoscimento del contributo dei media alla costruzione sociale della realtà> “ciò sappiamo della nostra società ed in generale del mondo in cui viviamo dai mass media” .
Certamente forma di conoscenza particolare definita seconda mano, ma inevitabile oggi l’abbondanza di una conoscenza di questo tipo.
Così come l'uomo della caverna di Platone bisogno della parete per vedere riflessi e le ombre, noi bisogno del sistema dei media accedere a esperienze, mondi e realtà che difficilmente potremmo conoscere personalmente. senza dimenticare agiamo in conseguenza ciò che vediamo proiettato sulla parete.
la consapevolezza della centralità dei media andata diffondendo dai primi anni del secolo scorso dalla necessità della mediazione della stampa nella rappresentazione della realtà sociale>libro “public opinion”
di Walter lippman
> la stampa e i mass media, che contribuiscono a creare uno pseudo-environment consentono ai cittadini conoscere eventi e argomenti dal tutto estranei alla loro realtà soggettiva.
Il riconoscimento del ruolo giocato dai media, processo di costruzione della realtà da parte degli individui costituisce elemento comune che caratterizza teorie più recenti dei media: teoria dell
agenda setting
, teoria della spirale del silenzio ,teoria della coltivazione e teoria della knowledge gap. In tutte queste media consentono all individuo accrescere grado di conoscenza informazione, consentono realizzazione di molti processi di socializzazione che nel passato garantiti da altri soggetti .
no caso che in questa fase, che segna ritorno ai Power full media, studio delle campagne si accompagna ad analisi Dell'intero sistema dei media e si introducono metodologie alternative a quelle tradizionali; si afferma approccio che affonda radici nella sociologia della conoscenza e abbandona il modello informazionale della comunicazione .
prendendo le mosse dall analisi della teorie dell agenda setting essa sintetizzata come capacità da parte dei media di formare l'opinione pubblica l'influenza esercitata in merito alla rilevanza dei temi nell agenda pubblica costruire come direbbe lipman “the World outside and the Pictures in our heads”.
Nel corso degli anni teoria fatto i conti con trasformazioni del Sistema mediale e configura oggi come complessa mappa in via di definizione .
Dall' agenda dei media a quella del pubblico: il primo livello dell agenda setting
volume 2004
Maxwell McCombs
ricostruisce storia nascita teoria dell agenda setting, riferimento sua esperienza di studioso sul finire degli anni '60, utilizzò per prima volta la definizione di agenda setting in conversazione con Steve Chaffee 1968.
Pur termine nuovo e non familiare alla comunità degli studiosi, comprensione del suo significato immediata e tale da confermarne l’uso tardi. anticipazione della natura del rapporto tra media individui già offerta alcuni anni prima da
Bernard C. Cohen
sostenne che stampa può non essere capace di suggerire alle persone cosa pensare, ma ha potere sorprendente nel suggerire propri lettori intorno a cosa pensare.
i soggetti esposte l'influenza dei media per ciò che riguarda l'individuazione dei temi, no per quello che attiene alla valutazione e soluzione degli stessi. gli elementi chiave della teoria dell agenda setting ravvisati in prima battuta:
a) nel potere che i media hanno determinare e ordinare gerarchicamente presenza dei temi nell agenda
b) nella costruzione dell agenda degli individui come conseguenza di ciò che è presente nell agenda dei media
prima ricerca l'obiettivo testare l'esistenza di tale nesso realizzata in occasione campagna per elezioni 1968: i due ricercatori focalizzare attenzione sul contributo offerto dai media determinazione dei temi dibattuti nel corso della campagna, ipotizzando mass media determinano l'agenda di ogni campagna elettorale influenzando l'importanza attribuita dal pubblico ai vari temi politici.
il disegno della ricerca articolato in due fasi: La prima dedicata alle interviste dei 100 soggetti prescelti, la seconda a registrare gli argomenti presenti nei media che servivano l'area di Chapel Hill. soggetti intervistati appartenevano a quella fascia di elettorato che ancora no preso una decisione di voto e mossa da un bisogno di orientamento.
i ricercatori dati utili a sostenere l'esistenza di un' influenza dei media nella determinazione dei problemi e della loro rilevanza.
negli anni successivi fatte numerose ricerche vita> definito trend centrifugo= vi è stato un ampliamento del tradizionale campo di ricerca oltre i public Affairs, e trend centripeto, teso esplicitare alcuni elementi centrali della teoria: la natura dei temi, le caratteristiche dei media e del pubblico e la natura dell’agenda.
riflessione intorno alla natura dei temi può essere evocata tramite formulazione del seguente interrogativo: tutti i temi sono uguali tra loro o ci sono differenze ?
Harold Gene Zucker
una sostanziale disattenzione prevale verso la natura dei temi tale da ignorare quella che definisce la loro caratterizzazione in termini di obstruviness.
sulla stessa lunghezza d'onda altro studioso secondo il quale differenza tra un tema e l'altro rintracciare nella loro centralità= nel loro essere più o meno coinvolgenti. in ultimo
Kurt e Lang
distinguono i temi a soglia alta(lontani dalla vita quotidiana dei soggetti) , e a soglia bassa (vicini ai soggetti), e affinchè un tema entri a far parte dell’agenda del pubblico essere a soglia bassa.
più sono rare le esperienze dirette che le persone hanno con specifica area tematica, maggiore loro dipendenza dalle news offerte dai media per ottenere informazioni e interpretazioni in merito a quell area .
Gli studiosi affrontato questione delle diverse caratteristiche dei media= diverso potere di agenda esercitato dai singoli mezzi. i primi occuparsi di tale aspetto
Thomas patterson e Robert mcclure
, ricerca condotta sulla campagna presidenziale 1972 risultati sottolineavano l'effetto di agenda correlato con il consumo di carta stampata, la spiegazione di questo differente potere di agenda richiedevano diverse caratteristiche dei 2 mezzi:
Questo e altri risultati simili prodotto nella comunità degli studiosi consapevolezza necessità nuovo approccio -> si è fermato e quello che considera effetti di agenda setting come risultato cumulativo dei numerosi canali che affollano l'ambiente mediale degli individui e che assume come variabile interveniente l'interesse per la dimensione informativa .
le notizie offerte dal mezzo televisivo estremamente veloci e brevi, di conseguenza attivano difficilmente effetto di agenda sul telespettatore: al contrario notizie offerte dalla carta stampata risultano in grado di segnalare i temi di maggiore rilevanza e forniscono i lettori indicazione forte costante e visibile di salienza .
In sintesi affermare pubblico accoglie e rifiuti temi presenti nell agenda dei media coerentemente con quegli interessi e predisposizioni che governano la stessa esposizione ai media. in momento di incertezza e temi meritevoli di attenzione individui bisogno di orientamento che li porterà esporsi ai media e presumibilmente a prendere in considerazione l'agenda proposta. il bisogno di orientamento= risultato combinazione della rilevanza del tema e dell'incertezza :
basso livello di rilevanza accompagnato da basso livello di incertezza= basso bisogno di orientamento
alto livello di rilevanza accompagnato basso livello di incertezza= modesto bisogno di orientamento
alto livello di rilevanza accompagnato alto livello di incertezza= elevato bisogno di orientamento
bisogno di orientamento centro di ricerche che prodotto risultati tali da far sostenere che effetti del bisogno di orientamento variano a seconda dei media ma che l'effetto di agenda verificarsi a seguito di un'esposizione tanto casuale quanto intenzionale.
ultimo elemento relativo alla natura dell agenda. elemento centrale nell impianto complessivo della teoria messo in discussione dalla proliferazione dei canali. se passato relativamente semplice individuare l'agenda del pubblico, oggi quello che studiosi definiscono mondo di agende> determinare moltiplicazione agende contribuito sia crescita dei canali informativi, sia numerose conversazioni che si sviluppano sui social media e sui blog, affrontano tante questioni alle quali prestano attenzioni Legacy media quanto quelle che derivano da interessi specifici .
prioritizedagenda= agenda che si costruisce grazie ai media verticali nonché alle conversazioni su temi da essi proposti. agenda-melding= agenda che combina al suo interno elementi provenienti da vari agenda dei media tanto verticale quanto orizzontali