LA DANZA: Esistono 2 versioni della danza di Matisse: la più nota, realizzata nel 1910 è ora esposta a l'Emitage di San Pietroburgo, mentre la seconda, realizzata l'anno prima si trova al MoMa di New York. I tratti sono semplici e vivaci con corpi bidimensionali e i colori sono privi di sfumatura. Il pittore riesce a comunicare dinamismo grazie alla definizione netta e lineare dei profili questo è possibile grazie anche alle campiature di tre colori contrastanti: il rosso che rappresenta le persone, il verde che rappresenta la terra ed il blu che rappresenta il cielo. Eppure, l’opera all’epoca desta qualche perplessità: esposta al Salon d’Automne nel 1910, i critici la sottovalutarono.
Nella sua semplicità, La danza di Matisse riesce ad evocare sensazioni forti. I corpi sono dinamici e armonici ma, in basso a sinistra, il cerchio sta per spezzarsi tra due personaggi tesi uno verso l’altro, creando così una sensazione di equilibrio e di gioia , quella data dalla danza , ma di paura al tempo stesso provocata dall’imminente rottura dell’armonia. Il dipinto è altamente simbolico e si presta a molteplici interpretazioni. La più comune vede l’opera come una metafora della vita umana, una danza gioiosa in bilico sul mondo pronta a spezzarsi. Il quadro però potrebbe anche essere simbolo dell’infanzia, in un girotondo disordinato ma armonico di corpi messi a nudo in capo ad un mondo irreale. Matisse in quest'opera supera la prospettiva rinascimentale.