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CAP 3 ANALISI DEL BILANCIO - Coggle Diagram
CAP 3 ANALISI DEL BILANCIO
OPERAZIONI E RILEVAZIONI DEI VALORI
Rilevazioni contabili : modalità tecniche di registrazione dei fatti amministrativi;
registrazione di variazione di valori subiti da una quantità semplice nell’ambito di un determinato fatto amministrativo;
riferimento ad un arco temporale ben definito;
Tutte le rilevazioni contabili elementari possono essere ricondotte al sistema contabile
SISTEMA CONTABILE
il sistema contabile può essere definito nel seguente modo: “una serie di registrazioni contabili relative alla variazione di valori di uno specifico oggetto, concernente un determinato periodo temporale (esercizio amministrativo o fiscale) esprimibile mediante una comune unità monetaria”;
Il sistema contabile si diversifica in riferimento ad un aspetto peculiare: l’oggetto di osservazione contabile (sistema del reddito, sistema del patrimonio, sistema degli impegni, ecc.)
SISTEMA DEL REDDITO
l’oggetto di osservazione è la determinazione della quantità complessa rappresentata dal “REDDITO”;
ha ad oggetto un flusso di valori, IL REDDITO (grandezza dinamica) misurato in riferimento all’intero esercizio amministrativo
SISTEMA DEL PATRIMONIO
l’oggetto di osservazione è la determinazione della quantità complessa rappresentata dal “PATRIMONIO”;
ha ad oggetto uno stock di valori ovvero il patrimonio (grandezza statica) misurato alla fine dell’esercizio amministrativo
utilizzo di uno specifico strumento contabile “il conto”;
misurazione dei valori mediante una ben definita unità monetaria;
collegamento dei valori e articolazione delle rilevazioni contabili nell’ambito di un determinato sistema contabile.
hanno come oggetto principale i valori;
devono essere in grado di esprimere una idonea sintesi delle operazioni di gestione;
devono consentire una adeguata interpretazione dei relativi fenomeni aziendali;
devono essere uniformate e codificate in base a determinate specifiche regole tecniche
IL METODO CONTABILE
Indica la modalità di tenuta delle scritture contabili;
OGNI OPERAZIONE DI GESTIONE VIENE RILEVATA IN CONTABILITA' SOLTANTO QUALORA SI SIA VERIFICATA UNA VARIAZIONE DI LIQUIDITA' AZIENDALE
OGNI OPERAZIONE DI GESTIONE DEVE ESSERE SEMPRE ANALIZZATA IN BASE A UNA DUPLICE PROSPETTIVA
ORIGINARIA
ASPETTO FINANZIARIO
DERIVATA
ASPETTO ECONOMICO
LA RILEVAZIONE CONTABILE AVVIENE MEDIANTE L'UTILIZZO DI UN
PROSPETTO GRAFICO
, IL CONTO CHE PREVEDE L'ESPOSIZIONE DEI VALORI IN DUE SEZIONI CONTRAPPOSTE,
DARE E AVERE
CHE FUNZIONANO IN MANIERA ANTITETICA IN TERMINI DI SEGNO ALGEBRICO DELLE VARIAZIONI SUBITE DALL'OGGETTO DEL CONTO
i conti originari e i conti derivati presentano, al pari delle sezioni dare/avere, un funzionamento antitetico (salvo l’esistenza di operazioni di permutazione che comportano la movimentazione di conti aventi la stessa natura contabile);
la regola basilare della partita doppia comporta che in ogni momento dell’arco temporale di riferimento la sommatoria di tutte le sezioni “dare” dovrà sempre necessariamente essere uguale alla sommatoria di tutte le sezioni “avere”.
Ciò assicura la correttezza formale e la quadratura delle scritture contabili.
si tratta operativamente di un set di regole tecniche che devono essere seguite al momento della rilevazione contabile;
l’insieme delle guidelines necessarie per una corretta, ordinata e chiara tenuta della contabilità
si hanno i seguenti metodi contabili: metodo della PARTITA DOPPIA, metodo della PARTITA SEMPLICE, ecc.
ADOZIONE DEL METODO DELLA PARTITA DOPPIA (1494, Luca Pacioli)
IL METODO DELLA PARTITA DOPPIA: vantaggi in termini di chiarezza, di ordine e di rigore nell’ambito delle rilevazioni contabili;
si presta ad essere utilizzato da differenti sistemi informativi, con ampia facilità a carattere operativo;
deve osservare numerose regole tecniche
Le scritture in partita doppia si fondano su un principio basilare ovvero sulla logica della “
duplice registrazione contabile”:
uno stesso fatto amministrativo deve infatti essere analizzato in base a una doppia prospettiva;
tale prospettiva comporta la registrazione di due differenti scritture contabili
le registrazioni sono riferite allo stesso momento temporale
le registrazioni vengono effettuate in modo contestuale e antitetico;
il totale delle somme registrate nella sezione dare (ovvero a sinistra) del conto deve sempre essere uguale al totale delle
somme registrate nella sezione avere (ovvero a destra);
la sommatoria dei saldi dei conti esposto nella sezione dare deve essere sempre uguale alla sommatoria dei saldi dei conti esposto nella sezione avere
la partita doppia per la registrazione contabile si avvale di alcuni libri contabili, quali la Prima Nota, il libro Giornale, il libro Mastro e alcuni libri ausiliari;
I libri contabili si distinguono in libri principali o ausiliari;
PRINCIPALI
tale distinzione dipende dalla capacità di contribuire in maniera essenziale alla compiuta registrazione dei fatti amministrativi
LIBRO GIORNALE
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LIBRO MASTRO
1 more item...
AUSILIARI
oppure dalla capacità di fornire informazioni indispensabili per rendere possibile una chiara e corretta redazione dei libri principali
i libri ausiliari comunemente utilizzati in azienda sono i seguenti: libro cassa, libro di magazzino, libro dei cespiti ammortizzabili, partitari dei clienti e dei fornitori, libro degli inventari, prima nota, ecc.;
1 more item...
È il metodo contabile che garantisce la migliore correttezza e quadratura delle scritture contabili;
tale metodo presenta le caratteristiche che si adattano nella maniera più idonea alle peculiarità dei software gestionali
Il metodo della partita doppia comporta la necessita di analizzare ogni evento o accadimento aziendale in base a una duplice prospettiva: quella originaria e quella derivata
individuazione di due diverse tipologie di conti: i conti finanziari (conti originari) e i conti economici (conti derivati);
CONTI FINANZIARI
EVIDENZIANO MOVIMENTAZIONI DI DENARO E DI RISORSE FINANZIARIE
CONTI ECONOMICI
EVIDENZIANO LA CAUSA O LA SPIEGAZIONE ECONOMICA DELLA MOVIMENTAZIONE DI DENARO REGISTRATA NELLA PRIMA SERIE DI CONTI
IL METODO CONTABILE può essere qualificato in base all’ordine, alla forma e al collegamento dei
CONTI, strumento grafico utilizzato per la rilevazione contabile dei fatti amministrativi.
Lo strumento “principe” per procedere alla rilevazione contabile è rappresentato dal conto
si tratta di uno strumento di natura grafica che ha subito sostanziali mutamenti nel corso dei secoli, ma che mantiene inalterata la sua funzione ovvero la possibilità di effettuare delle annotazioni/registrazioni in relazione ad uno specifico oggetto di osservazione;
i conti vengono articolati ed esposti nel libro Mastro;
i conti possono essere classificati in vario modo in base al loro contenuto e alle modalità con cui vengono tenuti
PIANO DEI CONTI
L’articolazione di differenti conti può essere ricondotto ad un insieme sistematico di conti che varia a seconda della tipologia e della dimensione dell’azienda
è possibile suddividere e articolare le varie tipologie di conti in determinate categorie che poi vengono ulteriormente suddivise
ogni azienda può liberamente predisporre un piano dei conti in base alle proprie esigenze e suddividere, classificare e nominare i propri conti in maniera personalizzata
dovrà essere assegnato a ciascun livello di sviluppo un codice numerico o alfanumerico che sia caratterizzato da una “radice” comune in modo che possa essere identificabile il particolare gruppo o la specifica serie dei conti
FUNZIONAMENTO
La struttura grafica del conto accoglie nella parte alta la descrizione sintetica dell’oggetto a cui si riferisce che prende il nome di “intestazione”;
il conto, nella forma sinottica a sezione divise, presenta due sezioni che convenzionalmente sono intestate “dare” e “avere”;
il significato tecnico del “dare” e dell’“avere” può essere spiegata risalendo alle origini antiche del conto, ovvero alla personificazione dei conti;
la terminologia contabile del “dare” e dell’”avere” è diventata puramente convenzionale e non è più plausibile alcune spiegazione logica: è possibile soltanto attribuire il significato di “sezione a sinistra” per il dare e “sezione a destra” per l’avere
DETERMINAZIONE DEI VALORI E PERIODO AMMINISTRATIVO
analisi delle caratteristiche operative dell’operazione oggetto di rilevazione contabile;
modalità di attuazione dell’operazione in oggetto;
descrizione dei due aspetti di osservazione relativi all’operazione analizzata;
modalità di registrazione contabile e natura dei conti utilizzati;
riflessi della rilevazione contabile in termini di bilancio di verifica ai fini della determinazione del reddito e del capitale.
PERIODO TEMPORALE DI RIFERIMENTO
Il processo di rilevazione contabile non può prescindere dalla assunzione di un periodo temporale di riferimento;
la determinazione rigida di un periodo di riferimento che in genere viene assunto pari all’anno solare (1/1-31/12);
in contrasto con la prospettiva del GOING CONCERN, ovvero che l’azienda continui la propria attività senza limiti di tempo;
criticità nella scelta del periodo temporale;
impossibilità di generalizzazione ad ogni tipologia di azienda;
si dovrebbe scegliere un periodo alla fine del quale le operazioni ancora in corso di svolgimento sono di minima entità
IL FINANZIAMENTO DI CAPITALE DI RISCHIO
Le risorse finanziarie provengono dall’imprenditore o dai soci;
sono investite nell’attività aziendale;
sono esposte al rischio di una riduzione o incremento in base all’andamento della gestione aziendale;
tali risorse non sono soggette a rimborso;
sono soggette a una remunerazione soltanto eventuale, in dipendenza dall’andamento della gestione aziendale;
Eventi: costituzione aziendale o successivamente aumenti o riduzioni di capitale sociale.
REGISTRAZIONE CONTABILE
ASPETTO ORIGINARIO
movimentazione della liquidità e utilizzo dei conti finanziari in senso stretto o conti numerari;
ASPETTO DERIVATO
la causa che ha comportato la variazione quantitativa della liquidità aziendale e utilizzo di conti economici di capitale
l’azienda prende contatto con un ente finanziatore, che nella maggior parte dei casi si tratta di una banca;
viene stipulato un contratto relativo al finanziamento, con determinate condizioni relative alle modalità di rimborso e al pagamento degli interessi passivi;
aspetto originario: movimentazione della liquidità, utilizzo di conti finanziari in senso stretto;
aspetto derivato: nascita di un debito di finanziamento, utilizzo di conti finanziari
INVESTIMENTO
E’ la seconda operazione di gestione;
costituisce l’impiego della liquidità che l’azienda ha acquisito durante l’operazione di finanziamento, sia mediante capitale di rischio che mediante capitale di credito;
consente l’acquisizione di fattori produttivi specifici che le consentono di dare l’avvio al ciclo produttivo;
l’acquisizione si concretizza in due differenti tipologie di fattori produttivi: i fattori produttivi di esercizio (ad esempio materie prime) e i fattori produttivi pluriennali (ad esempio impianti).
DAL PUNTO DI VISTA CONTABILE
Dal punto di vista contabile: impatto sulla liquidità di natura negativa controbilanciata dall’acquisizione dei fattori produttivi;
i conti movimentati: aspetto originario conto finanziario (in senso stretto) che accoglierà nella sezione avere una variazione finanziaria negativa e aspetto derivato: conto economico che accoglierà una variazione economica negativa o meglio un componente reddituale negativa espresso da un costo di esercizio;
Il COSTO è la quantificazione monetaria dell’investimento effettuato;
il costo assumerà quindi la natura di costo di esercizio nell’ipotesi di acquisizione di fattori produttivi di esercizio (ad esempio materie prime);
oppure la natura di costo pluriennale nell’ipotesi di acquisizione di fattori produttivi pluriennali (ad esempio impianti).
La riduzione di liquidità si concretizza nella formazione di un DEBITO VERSO FORNITORI che verrà poi regolato in base alle condizioni contrattuali o alla prassi aziendale nel breve termine;
ulteriore scrittura contabile: movimentazione di due conti di natura finanziaria in senso stretto;
ovvero si avrà da un lato una variazione finanziaria negativa (riduzione della liquidità);
dall’altro una variazione finanziaria positiva (estinzione di un debito di funzionamento);
OPERAZIONE DI PERMUTAZIONE FINANZIARIA
DISINVESTIMENTO
rappresenta l’ultima operazione di gestione;
consente all’azienda di collocare sul mercato il prodotto finito o il servizio realizzato in seguito al completamento del ciclo produttivo;
dal punto di vista contabile: impatto sulla liquidità di natura positiva controbilanciato dalla vendita di un prodotto o di un servizio;
i conti movimentati: aspetto originario conto finanziario (in senso stretto) che accoglierà nella sezione dare una variazione finanziaria positiva e aspetto derivato: conto economico che accoglierà una variazione economica positiva nella sezione avere o meglio una componente reddituale positiva espressa da un ricavo;
Il RICAVO è la quantificazione monetaria del disinvestimento effettuato ovvero della vendita;
si tratta di un’operazione che si completa ed esaurisce la sua utilità nell’arco dell’esercizio: ricavo di esercizio
L’aumento di liquidità si concretizza nella formazione di un CREDITO VERSO CLIENTI che verrà poi regolato in base alle condizioni contrattuali o alla prassi aziendale nel breve termine;
ulteriore scrittura contabile: movimentazione di due conti di natura finanziaria in senso stretto;
ovvero si avrà da un lato una variazione finanziaria positiva (aumento della liquidità);
dall’altro una variazione finanziaria negativa (estinzione di un credito di funzionamento);
OPERAZIONE DI PERMUTAZIONE FINANZIARIA
DETERMINAZIONE DI REDDITO E DI CAPITALE
CONCETTO DI REDDITO
Il reddito e la relativa determinazione di tale quantità complessa risulta il focus principale nell’ambito del sistema informativo aziendale;
la misurazione del reddito attraverso le rilevazioni contabili e mediante la redazione del bilancio di esercizio risulta una delle modalità per quantificare la performance dell’azienda;
ruolo cruciale della quantificazione del reddito al fine di misurare la redditività dell’azienda (indicatore di sintesi) nell’ottica del raggiungimento dell’equilibrio economico-finanziario
QUANTIFICAZIONE DEL REDDITO
Reddito = misura dell’incremento di ricchezza prodotta;
Quantificazione = somma algebrica dei valori imputati ai fattori produttivi utilizzati nel processo produttivo e dei valori imputati ai ricavi conseguiti;
Risultato economico positivo = UTILE DI ESERCIZIO;
Risultato economico negativo = PERDITA DI ESERCIZIO;
REDDITO = contrapposizione fra investimenti/ disinvestimenti ovvero sacrifici/benefici ovvero costi/ricavi
Reddito = fenomeno dinamico condizionato da dati elementari di costi e ricavi;
grado di complessità strutturale del reddito dovuto a due fattori:
la comunanza temporale dei componenti reddituali;
si intende la partecipazione dei componenti reddituali alla formazione di redditi di più esercizi che deriva dall’esistenza di cicli operativi ultra-annuali
interdipendenza del reddito dell’anno n rispetto al reddito degli esercizi precedenti e di quelli immediatamente successivi;
concetto del going concern = evidente continuità operativa dell’azienda in chiave prospettica
la comunanza e la congiunzione spaziale dei componenti reddituali
per comunanza spaziale si fa riferimento alla possibilità di utilizzare uno stesso fattore produttivo in differenti processi operativi, rispetto a un determinato periodo;
si parla anche di congiunzione ovvero di condivisione di determinate risorse contemporaneamente per differenti processi produttivi: congiunzione tecnica e congiunzione commerciale
esplicitazione analitica di componenti positivi e negativi reddituali che ne determinano il valore conseguente alla loro contrapposizione;
classificazione per natura: i costi sono riferiti al titolo originario della loro acquisizione mentre i ricavi fanno riferimento al titolo di realizzo;
collocazione a conto economico;
informativa sulla struttura, composizione e formazione del reddito
COMPONENTI DI REDDITO
POSITIVI
esprimono il grado di preferenza e di soddisfazione dimostrato dalla clientela e del grado di penetrazione dell’azienda sul mercato;
l’indicatore delle potenzialità dell’azienda nella previsione della continuità della vita aziendale;
l’indicatore sintetico della capacità dell’azienda di consolidare la propria posizione sul mercato;
l’indicatore della capacità di sfruttare le fasi di crescita della domanda che si verificano nell’ambito degli specifici settori industriali
NEGATIVI
CAPITALE DI FUNZIONAMENTI
complesso di beni e servizi a disposizione del soggetto economico in un determinato momento;
consente di avere informazioni in merito alla situazione di liquidità aziendale e allo stato di solidità patrimoniale;
l’analisi del capitale di funzionamento può essere effettuata sia in termini qualitativi che quantitativi;
in particolare dal punto di vista qualitativo consiste nell’analisi della struttura del capitale in relazione alle modalità di funzionamento dell’azienda;
opportuna correlazione finanziamenti/investimenti
ATTIVITA' PARTIMONIALI
valori di natura finanziaria relativi alla liquidità aziendale e ai crediti di funzionamento e di finanziamento;
valori di natura economica relativi ai fattori produttivi pluriennali;
valori di natura economica a costi “sospesi”
PASSIVITA' PATRIMONIALI
valori di natura finanziaria relativi a debiti di funzionamento e di finanziamento;
valori di natura economica relativi a ricavi sospesi;
Attività e passività patrimoniali sono dati STOCK riferiti a un dato istante temporale
CAPITALE NETTO
La differenza fra attività e passività, espressa in un’unità di misura omogenea, consente di quantificare il capitale proprio dell’azienda, talora denominato anche capitale netto;
CAPITALE NETTO = FONDO ASTRATTO DI VALORI
DERIVATO
SCATURISCE DALLA CONTRAPPOSIZIONE DI DUE GRUPPI DI ELEMENTI CHE SI ORIGINANO DALLA SOMMA ALGEBRICA DELLE ATTIVITA' E DELLE PASSIVITA'
INCERTO
DOVUTO AL GRADO DI INCERTEZZA DEI SINGOLI VALORI ATTRIBUITI AGLI ELEMENTI DELL'ATTIVO E DEL PASSIVO IL CUI PROCESSO DI QUANTIFICAZIONE E' INFLUENZATO DAI PROCESSI DI STIMA E DI CONGETTURE
ASTRATTO
NON E' RICONDUCIBILE A SINGOLI VALORI APPARTENENTI ALL'ATTIVO E AL PASSIVO AZIENDALE
VALUTAZIONE DEL CAPITALE
La valutazione del capitale di funzionamento è cosa ben diversa dalla valutazione atomistica dei singoli elementi patrimoniali;
la logica valutativa è diversa dal valore di mercato dei singoli beni;
la logica valutativa è orientata al contributo che ciascun elemento considerato in combinazione con gli altri (n – 1) è in grado di offrire alla gestione complessiva in un’ottica sistemica;
il valore contabile è diverso dal valore di mercato dei beni;
criteri di funzionamento e non di liquidazione
CAPITALE ECONOMICO
espressione del valore dell’azienda in funzione della redditività prospettica dell’azienda;
espressione del rischio aziendale e di elementi che in genere non risultano adeguatamente rappresentati in bilancio;
diversità rispetto al capitale di funzionamento identificabile come valore “derivato” dal processo di quantificazione del risultato economico di esercizio
LA TRASPARENZA INFORMATIVA
La clausola generale di bilancio (2423, 2° comma):
“il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico dell’esercizio”
chiarezza
: la comprensibilità delle informazioni presenti nel bilancio;
veridicità
(true and fair view): la necessità che chi redige il bilancio assuma un atteggiamento neutrale e non dimostri una posizione a vantaggio di determinate tipologie di stakeholders
LA COMPETENZA ECONOMICA
Il postulato della realizzazione degli utili e della competenza economica (comma 4 dell’articolo 2423 bis c.c.):
“Si deve tener conto dei proventi e degli oneri di competenza dell’esercizio, indipendentemente dalla data dell’incasso e del pagamento”
riflessi sulle rilevazioni contabili;
inserimento di determinate voci contabili a Conto Economico in maniera indipendente dalla relativa manifestazione numeraria;
necessità di dimostrare l’attinenza al periodo amministrativo di riferimento;
DIFFICOLTA’ di stabilire l’effettiva competenza economica
DUE PROSPETTIVE:
la prima considera un ricavo relativo a un determinato bene o servizio di competenza di un determinato esercizio soltanto qualora in tale periodo siano stati realizzati cicli produttivi relativi a tale bene/servizio;
la seconda prevede che il ricavo è effettivamente di competenza del periodo in cui si è verificato l’effettivo incasso monetario conseguente alla vendita del bene o alla prestazione del servizio (logica prudenziale);
i costi saranno considerati di competenza qualora sia possibile dimostrare la loro correlazione con i ricavi a essi attribuibili.
IL PRINCIPIO DI COMPETENZA
Collegamento principio di competenza a principio di prudenza;
possono essere oggetto di rilevazione contabile soltanto gli utili “effettivamente realizzati”;
il termine “utili” fa riferimento a “ricavi”;
il legislatore suggerirebbe la seconda impostazione, in base a una logica più prudenziale;
di conseguenza un ricavo sarà iscrivibile a Conto Economico soltanto qualora lo scambio (ovvero la realizzazione) si sia verificata;
Ratei: voce utilizzata per imputare all’esercizio in corso quote di ricavi/costi che pur non avendo avuto manifestazione numeraria nell’esercizio sono di sua competenza
Risconti: voce utilizzata per imputare quei costi/ricavi che, pur manifestandosi nel corso dell’esercizio, devono in base al principio di competenza essere sospesi e rinviati all’esercizio futuro
PRINCIPIO DI PRUDENZA
principio di prudenza si basa sulla regola secondo la quale i profitti non realizzati non devono essere contabilizzati, mentre tutte le perdite, anche se non definitivamente accertate, devono essere imputate in bilancio
BILANCIO DI ESERCIZIO FINALITA' INFORMATIVE
principio di prudenza si basa sulla regola secondo la quale i profitti non realizzati non devono essere contabilizzati, mentre tutte le perdite, anche se non definitivamente accertate, devono essere imputate in bilancio
Può essere interpretato quale mera sintesi di periodo derivante dalla contabilità generale o come «pacchetto informativo» inclusivo del sistema di valori posto alla base delle scelte aziendali;
ha valenza informativa sia interna che esterna;
presenta tuttavia alcuni limiti:
il riferimento al passato (mancano informazioni di forward-looking);
l’utilizzo della misura monetaria nelle rilevazioni contabili implica l’impossibilità di rappresentare alcuni aspetti rilevanti della gestione (ad es. il valore del brand, le competenze del personale, ecc.)
FINALITA'
«Storicamente», determinare il reddito di esercizio;
fungere da «rendiconto» dell’operato degli amministratori;
informare gli amministratori per il loro processo di decision-making;
informare gli investors (nell’ipotesi di aziende quotate);
informare le altre categorie di stakeholders;
rispondere a esigenze di mandatory disclosure;
fornire una sintesi unica della gestione aziendale;
supportare l’efficienza allocativa dei capitali;
agevolare il processo di assurance delle informazioni incluse nel documento
COSTI INFORMATIVI
di redazione;
di litigation;
competitivi.
L’eccessiva informativa può anche portare ad un appesantimento in termini informativi del report non gradito agli users
DOCUMENTI
Art. 2423 c.c.: si compone di tre documenti:
Stato Patrimoniale
Conto Economico
Nota Integrativa
STATO PATRIMONIALE
Il c.c. ne regolamenta la struttura e lo schema a sezioni divise e contrapposte (attività e passività);
Le voci hanno più livelli di articolazione segnati da lettere alfabetiche, numeri romani e numeri arabi;
Per le attività, il criterio di classificazione è misto:
per destinazione;
per natura;
Per le passività, il criterio di classificazione è la natura della fonte di finanziamento;
MODIFICHE ALLO STATO PATRIMONIALE
l’eliminazione di due voci contabili incluse nelle immobilizzazioni immateriali, i costi di ricerca e i costi di pubblicità;
l’inserimento di una nuova voce contabile: gli strumenti derivati attivi e passivi;
l’eliminazione dell’aggio e del disaggio di emissione relativo all’emissione del prestito obbligazionario.
IL CONTO ECONOMICO
Il Conto Economico espone componenti reddituali negativi e positivi;
ha forma scalare;
le voci sono elencate in base a due livelli: A) qualifica essenzialmente i componenti positivi di reddito distinti in cinque classi; B) accoglie i relativi costi ovvero i componenti negativi di reddito, suddivisi in base a una classificazione per natura;
la differenza A-B rappresenta quindi un primo indicatore di natura reddituale in termini di risultato operativo globale.
La voce C) individua invece i componenti reddituali relativi alla gestione dei finanziamenti e delle attività finanziarie, a utili/perdite relative a cambi di valuta; tale area (area finanziaria) espone un risultato complessivo che emerge dalla contrapposizione fra costi e ricavi di natura finanziaria;
La voce D) rappresenta i componenti reddituali attinenti a rettifiche di valore intervenute in riferimento ad attività finanziarie in termini di rivalutazioni e svalutazioni, applicate in riferimento ai criteri di valutazione indicati dal legislatore.