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LA CADUTA - Coggle Diagram
LA CADUTA
RIPRENDONO LE INVASIONI
1)
- Le steppe asiatiche erano popolate da persone che vivevano di pastorizia e razzie compiute a danno dei popoli vicini.
- Nel IV secolo ci furono dei cambiamenti climatici che costrinsero gli UNNI a migrare dall’Asia all’Europa
- popolo di guerrieri feroci e temuti, combattevano tendenzialmente a cavallo ed avevano un’armatura leggera che gli consentiva movimenti agili. Inoltre erano abilissimi nell’uso dell’arco, che avevano apposta modificato per fare in modo che fosse il più possibile pratico da impiegare nella cavalcata. Avevano sul volto delle cicatrici rituali e addirittura da bambini si modificavano la forma del cranio.
BATTAGLIA DI ADRIANOPOLI, 9 agosto 378
4)
- Nel 376 i Visigoti, scacciati dagli Unni, chiesero a Valente, che era l’imperatore, il permesso di varcare il Danubio e di stabilirsi all’interno della Mesia, regione praticamente disabitata a causa delle pestilenze. L’imperatore acconsente
- Tuttavia, Valente aveva sottostimato il numero dei Visigoti e una volta arrivati questi erano in troppi. La popolazione ridotta alla fame si ribellò e lo scontro finale avvenne nella piana di Adrianopoli.
- Valente fece un grande errore, infatti dopo aver stremato con una marcia forzata i suoi soldati non aspettò i rinforzi per attaccare. Cadde in battaglia quasi tutto l’esercito romano e Valente stesso perse la vita.
- I romani dimostrarono definitivamente di non essere più in grado di difendersi dai barbari
Divisione dell’impero
- Teodosio (379-395) riuscì a fermare i Visigoti, che rimasero nella zona dei Balcani
- Alla morte di Teodosio, il regno venne scisso per essere diviso tra i due figli: Arcadio ebbe l’Oriente e Onorio l’Occidente. I due fratelli avrebbero dovuto governare insieme, ma fondamentalmente nacquero due imperi separati
- Impero romano d’Occidente: la capitale era Milano, nel 402 diventa Ravenna per motivi strategici. Infatti, grazie alle paludi che la circondavano, Ravenna era più difendibile
- Impero romano d’Oriente: la capitale venne trasferita a Costantinopoli, attuale Istanbul.
-
Rottura del limes renano
- A beffare i Romani fu il clima, infatti tra 406-407 si registrarono delle temperature così basse da far gelare tutto il fiume Reno.
- Quello che per secoli era stato un confine naturale, che dai tempi di Augusto proteggeva dai barbari, venne meno. Orde di barbari si riversarono nell’impero occidentale
- Malgrado i meriti di Stilicone, Onorio e la corte ravennate nutrivano nei suoi confronti diffidenza a causa delle sue origini barbariche. Anzi, il fatto che avesse trasformato i Visigoti in alleati era la prova di tutto questo.
- Nel 408 venne ordinata la decapitazione dell’unica persona che avrebbe concretamente potuto salvare l’impero dalla rovina. Infatti Alarico, sentendosi svincolato da Stilicone, riprese la sua invasione.
Alarico e stilicone
- I Visigoti guidati dal loro re Alarico si diressero in Grecia e risalendo verso Nord arrivarono in Italia e saccheggiarono Aquileia
- Onorio, che all’epoca della morte del padre aveva 11 anni, era aiutato da Stilicone, che possedeva la reggenza del regno. Stilicone era un barbaro di origine vandala, che combattè duramente per difendere il regno di Onorio
- Nel 402 Stilicone sconfigge a Pollenzo i Visigoti, salvando in Nord Italia dalla loro furia di devastazione. Stilicone con lungimiranza trasformò i Visigoti in alleati promettendo di aiutarli a riprendere possesso delle loro terre
Il sacco di roma
- Nel 410 i Visigoti si accamparono a Roma. Alarico chiese a Onorio il pagamento di un tributo e la concessione di alcune terre in Italia dove stabilirsi, altrimenti avrebbe invaso la città.
- Onorio prese tempo barricandosi a Ravenna e alla fine mandò un contingente militare a Roma, tuttavia questo venne sconfitto facilmente. I Visigoti il 24 Agosto 410 entrarono a Roma e la devastarono e saccheggiarono per tre giorni.
- La notizia del sacco di Roma fu uno schock per il tempo. Infatti era la città simbolo dell’impero e il fatto che fosse stata devastata era il presagio della caduta stessa dell’impero.
La caduta
- L’impero era ormai ridotto alla sola penisola italica quando si affacciò un nuovo pericolo, cioè gli Unni, guidati da Attila, definito «il flagello di Dio»
- La difesa di ciò che rimaneva dell’Impero venne affidata a Ezio, generale romano che per tempo aveva combattuto contro i Visigoti e Unni.
- Ezio riuscì a sconfiggere gli Unni nella battaglia dei Campi Catalaunici, zona vicino all’odierna Reims.
- Attila inizialmente sconfitto, fece vedere il suo valore l’anno dopo saccheggiando Milano, Aquileia e Pavia
- Importante la mediazione di Papa Leone I che si recò disarmato da Attila pregandolo di tornare in Pannonia. Fu convinto sia dal Papa che dalla pestilenza.
-
2)
- L’arrivo degli Unni terrorizzò tutte le popolazioni stanziate nell’Europa orientale, che si spostarono in occidente, creando un effetto «domino» che si ripercosse per tutta l’Europa.
- Nel 375 gli Unni misero in fuga i Goti, che nel frattempo si erano scissi in Ostrogoti (Est+Goten, lett: Goti dell’Est) e Visigoti (West+Goten; lett: Goti dell’Ovest).
- La marcia dei Goti turbò l’ordine creatosi tra tutte le altre popolazioni, tra cui Svevi, Alani, Franchi, Burgundi, Vandali
- Questa ondata migratoria arrivò ad abbattersi sul limes romano
3)
- Come abbiamo visto nel modulo precedente, alcuni Germani pian piano erano riusciti a integrarsi nell’impero romano. Pertanto, la cultura latina aveva subito degli influssi da quella germanica e vice versa
- Addirittura alla fine del IV secolo il 50% dell’esercito era formato da Germani e questi avevano fatto il loro ingresso anche in senato, la più prestigiosa istituzione dell’Impero
- Tuttavia, Roma perse questa occasione di integrazione a causa dei pregiudizi che nutriva nei confronti dei Germani, considerati inferiori, privi di una propria cultura, sospettati di tramare a favore della distruzione di Roma.
- Inoltre vi era il problema religioso perché i barbari erano pagani o ariani, mentre i romani cristiani.