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ASPETTI E PROBLEMI DELLA PERSONA CON DISABILITà pag. 344-353 libro…
ASPETTI E PROBLEMI
DELLA PERSONA CON DISABILITà
pag. 344-353 libro vecchio
COSA SIGNIFICANO LE PAROLE DIVERSITà E NORMALITà?
Secondo la prof.ssa Commisso, non esistono delle definizioni di normalità e diversità che possano andare bene a tutti.. queste definizioni sono soggettive (ognuno ha la sua idea di normalità e di diversità).
Anormalità
può essere la conseguenza della menomazione di una o più funzioni fisiche e/o psichiche (quindi la presenza di una disabilità).
L'OMS (organizzazione mondiale della sanità) distingue 3 concetti:
DISABILITà
è la difficoltà che posso avere nello svolgere delle attività (è una conseguenza della menomazione)
HANDICAP
è la difficoltà che posso avere nel vivere il mio ruolo nella società (è una conseguenza della menomazione e della disabilità).
MENOMAZIONE
è la perdita o una anomalia delle strutture o delle funzioni psicologiche, fisiologiche o anatomiche. (Es.
Il libro cerca di trovare una definizione alla parola
normalità
facendo riferimento alla statistica: le caratteristiche o i comportamenti, che sono presenti nella maggioranza della popolazione, sono normali. Il criterio statistico però non funziona.. perché? Facciamo un esempio: la maggior parte delle persone sono eterosessuali, una minoranza è omosessuale. Secondo il criterio statistico le persone che non sono come la maggioranza non sono "normali".. ma questo non è vero!!
L'OMS ha pubblicato due tipi di manuali:
ICD-10:
un manuale nel quale vengono descritte le varie malattie e i vari disturbi
è un modello medico
ICF International Classification of Functioning, Disability and Health (2001)
: un manuale dove si descrivono i livelli di salute e il funzionamento delle persone. La disabilità nasce dall'interazione delle caratteristiche della persona e le caratteristiche dell'ambiente in cui vive (compresi facilitatori e barriere). Per descrivere il funzionamento di una persona servono:
FUNZIONI CORPOREE
=
body
(
b
) le funzioni fisiologiche e psicologiche
ATTIVITà
= cioè l'esecuzione di un compito o di una azione da parte della persona
STRUTTURE CORPOREE = structure
(
s
)
le parti anatomiche del corpo
PARTECIPAZIONE
= l'esecuzione di un compito o di una azione in una situazione di vita
FATTORI CONTESTUALI
=
enviroment
(
e
) comprendono FATTORI AMBIENTALI (ambiente fisico, sociale, culturale) + FATTORI PERSONALI (le caratteristiche di una persona: l'età, lo stile di vita, gli atteggiamenti.. ). Questi possono essere facilitatori o barriere!
LE PERSONE CON DISABILITà E LE FAMIGLIE
SCOPERTA DELLA DISABILITà
Per un genitore scoprire che il proprio figlio ha una disabilità può essere un momento molto doloroso, fa fatica ad accettare la situazione! Questo dolore può trasformarsi in depressione o in rabbia... Alcuni genitori fanno di tutto per vederlo normale, a tutti i costi!
Ogni fase della vita di questo bambino sarà vissuta dalla famiglia con tanto stress| Più il figlio cresce, più il genitore è preoccupato e si chiede: cosa farà mio figlio quando non ci saremo più noi?
Esiste anche un
adattamento positivo
: cioè la famiglia può trarre il meglio da questa situazione: si sviluppano comportamenti di solidarietà, la pazienza, l'attenzione verso le cose più importanti della vita..
IL SUPPORTO ALLE FAMIGLIE
Non è facile chiedere aiuto e certe volte non si sa neppure bene a chi rivolgersi. Un primo intervento è di solito un aiuto per insegnare ai genitori come gestire i comportamenti problematici del figlio.
Gruppi di auto-mutuo-aiuto
= I genitori possono poi incontrarsi con altri genitori che stanno vivendo la stessa situazione (un modo per non sentirsi soli e per scambiarsi consigli e forza).
Sono importanti anche i
momenti di tregua
per una famiglia che vive una forma di stress quotidiano = avere proprio l'aiuto di alcune persone anche a pagamento!
Quello che serve è un
LAVORO SOCIALE DI RETE
: unire più professionisti e associazioni per far in modo che la persona con disabilità possa vivere nel modo più normale possibile. Come? Facendo il possibile affinché possa vivere una vita autonoma con la sua famiglia, senza essere istituzionalizzato e cercando realtà locali, vicino a casa, che possano aiutarlo (chiedendo aiuto anche ad associazioni di volontariato e ai vicini di casa e parenti).
Infine si può parlare di
self advocacy
= quando la famiglia diventa parte attiva di iniziative che lottano per tutelare i propri diritti.
PROBLEMI EDUCATIVI
Sono problemi che tutti incontriamo, ma sono anche problemi legati alla loro specifica situazione. Educare un figlio con disabilità richiede
tantissime energie, tanto impegno e tanto tempo
! I genitori vivono uno stress così grande, che talvolta si possono creare delle grandi difficoltà famigliari. N.B. Bisogna porsi degli obiettivi giusti, alla portata delle persone..che mirino però alla crescita della loro autonomia. Dobbiamo stare attenti a non diventare iperprotettivi.
L'adolescenza
è un periodo complesso anche per la persona con disabilità: forse è il periodo più difficile! Perché sarebbe il momento in cui avrebbe bisogno di staccarsi dai genitori, ma magari non è possibile. é un momento in cui il corpo cambia e iniziano i primi impulsi sessuali.