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LE PERIFERIE CITTADINE - Coggle Diagram
LE PERIFERIE CITTADINE
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Per far fronte alle esigenze abitative, si iniziano a costruire nuovi alloggi, palazzi, quartieri: nascono così le case popolari (appartamenti con affitto moderato)
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alle famiglie degli anni 50 e 60 si sono affiancati nuovi soggetti: persone disoccupate, sotto occupate, anziani soli in difficoltà economica
il graduale impoverimento del ceto medio hanno trasferito nelle zone periferiche anche delle persone appartenenti alla piccola borghesia o famiglie mono genitoriali
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in queste zone mancano anche i centri di aggregazione, servizi ricreativi e culturali, luoghi di partecipazione sociale politica
il disagio e la deprivazione sperimentato dagli abitanti delle periferie devono però essere valutati non in se stessi, ma in relazione alle aspettative personali e sociali
E ciò che dice la teoria della deprivazione relativa
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Le periferie sono non luoghi: termini di Marc auge per indicare spazi privi identità, di tradizione di storia
le periferie urbane sono pieni di non luoghi ovvero dei centri commerciali fast-food alberghi hotel stazioni…)
I centri commerciali si presentano come luoghi che soddisfano le richieste e le esigenze del consumatore
in realtà sono addirittura cattedrali del consumo in cui le persone celebrano il rito del consumo: questo accomuna tutti i centri commerciali
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il tema del parco riproduce un mondo nel quale il visitatore può entrare e abbandonare la vera vita (questo meccanismo di estraneazione)
Per auge sono finzioni al cubo in cui l’attività per intrattenere non hanno nulla di reali, spazi artificiali in cui si entra solo pagando
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La città costituisce il luogo dove abitano le emozioni
fa riflettere come la lontananza dei centri storici, luoghi identitari della vita urbana, densi di memoria collettiva e di riferimenti simbolici, posso incidere sulle nostre emozioni
Alexander Mitscherlich
la città da sempre costituisce l’humus della coscienza umana ossia luogo simbolico da cui può scaturire la percezione che l’uomo di sé
la città figlia dell’industrializzazione, agglomerata e non configurata, ovvero costruita dalla stregua di un qualsiasi prodotto industriale, si presenta all’uomo come una realtà estranea e alienante incapace di esprimere i valori estetici e morali
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le abitazioni massificanti offrono uno spettacolo desolante, indifferente due bisogni:
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