Please enable JavaScript.

Coggle requires JavaScript to display documents.

Continuo Metà XIX e Tardo XIX, porta inferno rodin La porta dell’Inferno,…

- - - - Bio:
        
        E' uno dei pittori del giovane gruppo di artisti, che accompagna Gauguin, e in una passeggiata nel bosco, si rivolge al maestro Gauguin chiedendogli come dovesse fare per dipingere un paesaggio, egli dipinge
      - Il talismano, 1888, 27 x 21, Paris.Muséed’Orsay
        
        Egli dipinge questo quadro quasi sotto dettatura, da parte di Gauguin, che gli pone domande, del tipo: Di che colore vedi il fogliame? e Sérusier risponde giallo, e il maestro gli dice allora dipingilo di giallo, così e via.
      - Paul Ransonin abiti da Nabis, 1890, 61 x 46, Paris, Orsay
        
        Sérusier ritrae un altro del gruppo Paul Ranson, in veste di Nabis, attorniato da un’aureola, mentre legge un grande libro, il tutto annuncia una nuova pittura.
        
        È una pittura nuova che rievoca delle questioni enunciate da Gauguin, come i contorni molto evidenti, colori piatti e puri, Una certa precisione nell'uso del colore è un certo decorativismo che viene applicato via via da questi pittori.
      - Sérusier e altri pittori sperimentano la fine delle filosofie positiviste e un ventata di spiritualismo di fine ottocento, da questo si danno il soprannome di Nabis ( dall’ebraico profeta)
      - Maurice Denis
        
        Modelli di riferimento:
        
        Ispirazione al “bosco sacro amato dalle muse” di Chavannes.
        Eredità di Gauguin.
        
        Qui le muse diventano signore abbigliate della mondanità parigina, invece il sottobosco diventa una specie di tappeto dove le foglie sono diventate dei motivi decorativi.
    - - Modelli di riferimento:
        
        Eredità di Gauguin.
        
        Crea questi ambienti in cui le figure sono mangiate dall'ambiente stesso; si mimetizzano nel decorativismo della carta da parati.
        
        Tutto è diverso dall'impressionismo, non c'è nessuna costruzione dell'ambiente che è tutto ghiacciato, quindi diventa una questione di puro decorativismo.
    - - Modelli di riferimento:
        
        Eredità di Gauguin.
        
        Spazio piatto, nessuna resa realistica della camicia, quindi nessuna aderenza alla realtà che dovrebbe rendere i quadrati obliqui all'altezza del braccio, perciò rimane come un verticalismo.
        
        L'elemento importante è quello decorativo, da basi a quel distanziarsi della realtà.
  - - - Il primo è Gustave Moreau (maestro di Matisse), che nelle sue opere giovanili con impostazioni classica, si combina con suggestioni romantiche dal timbro emotivo.
    - - L'episodio biblico: Salomè che seduce danzando il re Erode, convincendolo in cambio a tagliare la testa di Giovanni Battista.
      - La testa di Giovanni sospesa a mezz'aria, sprigionando una luce soprannaturale che abbaia Salomè.
      - È difficile stabilire se l'apparizione abbia il senso di una prefigurazione, cioè se il dito sollevato a indicare, sia il fine in cui ella tende o la testa di Giovanni sia l'incarnazione di un rimorso.
        
        Ci sono contrappunti cromatici di forza drammatica, con bagliori che squarciano le architetture buie nel palazzo di Erode, incise sul colore ancora fresco.
  - - - 1824-98, L'impostazione classica della pittura e il suo modo personale di ispirarsi all'antico, esercitarono l'influenza sui pittori contemporanei.
    - - Suscitava ammirazione per la precisione della composizione, per le citazioni colte, per le atmosfere simboliste: il velo attorno della ragazza di spalle è modellata sulla Venere di Milo, mentre l’altra che si accarezza i capelli assume la posa di Venere Anadiomene.
      - Le figure molto accademiche si stagliano nel contesto dal tempo sospeso, abbiamo le stessa figura ripetute tre volte, come si è visto in Seurat, in questo caso il tempo reintrodotto nel quadro non ci racconta niente.
    - - Ambientazione in una grecia antica, del tutto idealizzata in uno scenario idilliaco in una dimensione utopica del passato, passato che si rifà all’ideale simbolista e soprattutto di dipingere il sogno.
      - Chavannes fosse ammirato dai pittori più giovani lo dice il fatto che il bosco sacro e le muse, viene replicato dai pittori stessi più giovani.
      - Paul Sérusier, Bosco Sacro, 1891-92, Quimper
        
        Modelli di riferimento:
        
        Ispirazione al “bosco sacro amato dalle muse” di Chavanne.
        
        In questa dimensione super decorativa in cui il bosco sacro è trasferito in un bosco bretone con le donne vestite che incarnano le muse, poi con questo ritmo serratissimo degli alberi che sono più decorativi che realistici.
  - - - Il primo è Gustave Moreau (maestro di Matisse), che nelle sue opere giovanili con impostazioni classica, si combina con suggestioni romantiche dal timbro emotivo.
    - - L'episodio biblico: Salomè che seduce danzando il re Erode, convincendolo in cambio a tagliare la testa di Giovanni Battista.
      - La testa di Giovanni sospesa a mezz'aria, sprigionando una luce soprannaturale che abbaia Salomè.
      - È difficile stabilire se l'apparizione abbia il senso di una prefigurazione, cioè se il dito sollevato a indicare, sia il fine in cui ella tende o la testa di Giovanni sia l'incarnazione di un rimorso.
        
        Ci sono contrappunti cromatici di forza drammatica, con bagliori che squarciano le architetture buie nel palazzo di Erode, incise sul colore ancora fresco.
  - - - 1864-1901, Henri Toulouse Lautrec ebbe una formazione accademica, seppur riconosceva in Degas un maestro.
      - La sua pittura a metà degli anni 80, si fece con il più leggero, la tavolozza più chiara, la pennellata più incisiva è netta.
        
        Una malattia giovanile aveva bloccato la crescita del pittore e lo aveva reso deforme, egli malvolentieri frequentava gli ambienti aristocratici, preferiva la vita notturna di Parigi, i ritrovi bohémien di Montmartre, Il pubblico cafè Chantant, questi sono i soggetti spesso protagonisti delle sue opere.
    - - Modelli di riferimento:
        
        Stampe giapponesi,
        impressionismo, l’absinthe e la prospettiva delle ballerine di Degas.
      - Egli ritrae un gruppo di amici seduti al tavolo nel locale: al centro la bassa figura con la bombetta, è un autoritratto, mentre la donna di spalle, che sta pettinando i capelli allo specchio, è la cantante Goulose.
      - Poi la luce elettrica accende il volto della donna in primo piano di cromatismi esasperati, è May Milton la celebre ballerina.
        Comunque lo stile sintetizzato, i contorni ben definiti delle figure, i contrasti di campi cromatici uniformi rivelano l’influenza delle stampe giapponesi.
      - La luminosità degli interni, rivela l’influenza impressionista.
- - - - Vediamo la scena con Edipo, che viene completamente stravolta, il quale indovina l’indovinello della Sfinge.
      - La sfinge secondo il mito greco, era una creatura terrificante, aveva portato terrore e morte a tebe.
        
        Infatti era abitudine divorare le persone che non sapessero rispondere all’indovinello, solo un personaggio aveva sciolto l’indovinello e soggiogato la sfinge ed è Edipo.Infatti la Sfinge non si butta nel dirupo, come narra il mito, bensì qui decide di sottomettersi all’eroe.
      - Intitolata “Le carezze”: discreta ambiguità sessuale; propone un’improbabile unione tra un giovinetto dai lineamenti androgini (tratti maschili-femminili), e una creatura dal volto femmineo e del corpo di ghepardo.
  - - - Storia:
        
        Questo dipinto fu respinto perfino dagli organizzatori del Salon des XX del 1888, per causa del suo estremo anticonformismo.
      - Scena di una parata trionfale e farsesca, che accompagna all’ingresso Cristo, nella Bruxelles contemporanea dell’artista.
      - Una folla di personaggi, fra cui si riconoscono molti potenti notabili: i loro volti brutali, quasi caricaturali, sono espressione e simbolo dei vizi sociali.
      - Quindi questa calca dai colori stridenti, dove ogni individuo appare solo, la figura di Cristo con aureola, la quale si riconosce a malapena: segno tragico della mancanza di riferimenti e valori della società contemporanea.
- - - - Nelle arti figurative:
        
        Con gli impressionisti, neo impressionisti, post impressionisti, questi pittori simbolisti sono comunque contemporanei, ma la loro attenzione non si rivolge alla vita moderna circondariale a loro, , immersi da quello che viene da Baudelaire che si deve essere moderni, tipo impressionisti, lo fanno in una direzione diversa.
      - Infine il simbolismo è una tendenza che diventa internazionale, dalla Francia attraversa tutta l’europa, nelle arti teatrali, musicali, poetiche, e nelle letterarie che mette al centro della poetica la resa dell’ideale, come la ripresa di un vecchio sonetto di Baudelaire “Corrispondace”: “la natura è un tempio in cui suoni, colori, odori si rispondono… Come una foresta di simboli”.
      - Questo diventa una specie di manifesto, perché il simbolismo ha questo sguardo di vedere all’indietro.
- - - - 1827-1901, Arnold Bocklin è un pittore di origini svizzere, ma attivo a Monaco, giocò un ruolo primario nella cultura figurativa tedesca del secondo ottocento.
      - Anch'egli si formò sull’arte classica, cercò di coniugare il genere del paesaggio con una “pittura di stati d’animo”.
        Fù uno dei maestri di Giorgio De Chirico.
    - - Vediamo l'eroe mitologico Odisseo e Calipso, la donna è su una roccia vicino a una caverna, con il mare un lato, mentre Ulisse è di schiena e rivolge lo sguardo verso il mare, poiché desideroso di tornare a casa ad abbracciare sua moglie Penelope.
      - L’ambiente appare tranquillo, ma entrambi stanno soffrendo, chi per amore nel caso di Calipso verso Odisseo chi per malinconia per il ritorno alla propria terra.
      - Ciò si può intuire dallo sguardo della dea verso Odisseo e il protagonista verso il mare, il cui pittore decide di rappresentare con il colore grigio molto sereno e calmo.Infine, la figura di Odisseo appare problematica, come indicano i colori scuri, a metà tra lucente Calipso e il mare grigio a sinistra.
    - - Al centro, una figura spettrale di bianco è di spalle, che guida una barca, sul quale vi è il feretro coperto da un telo (evocazione del Caronte virgiliano e dantesco), destinato alla sepoltura.
      - Sopra un cielo minaccioso e scuro come “nell’Odisseo e Calipso”, sotto l’acqua in un’immobilità innaturale, poi le pareti di roccia dell’isola, nei quali sono scavati i sepolcri, e la barca che sta attraccando.
      - L’isola fantastica dall’ambientazione mediterranea, indicata dai cipressi di solito troviamo nei luoghi di sepoltura, è affascinante Bocklin metta insieme le intemperie nordiche con atmosfere calde dell’Italia.
- - - - Questi ultimi diedero vita alla scuola di Pont Aven, caratterizzata da un antinaturalismo e da un uso simbolico ed emotivo del colore.
      - Nel 1888 conobbe Emile Bernard di cui ammirava il disegno e i dipinti di soggetto bretone, caratterizzati da una semplificazione formale, la cui non era estranea all’influenza di Cézanne.
    - - In cui perfeziona lo stile definito:
        
        Sintetista: semplifica la realtà, non dipinge dal vero, ma a memoria, estrapolando dall'immaginazione e dal ricordo, quello che più gli colpisce di quel soggetto
        
        Simbolista: non rispetta più le forme e i colori della realtà, ma si esprime lasciando spazio alle sue emozioni.
        
        Cloisonniste: usa una linea spessa di colore nero per delimitare le forme, ispiratosi dalle vetrate delle cattedrali gotiche francesi.
    - - Donne bretoni hanno appena assistito alla celebrazione religiosa. e osservano materializzarsi l’evento biblico, oggetto del sermone che hanno appena ascoltato.
      - Questa rappresentazione bidimensionale, priva di tridimensionalità ed effetti decorativi simile a quella delle vetrate medievali e degli smalti o stampe giapponesi; l’albero giapponese che taglia la scena, ricorda l’arte giapponese.
      - Poi il rosso del terreno di lotta, proietta in una visione mistica e fantastica, quasi allucinatoria, propria dell’uso simbolico ed emotivo del colore, il quale anche campito entro linee marcate.
    - - La sua continuità con “la visione” è presente nelle due bretoni inginocchiate a sinistra, chiara ripresa nella tela del 1888 del gruppo delle bretoni inginocchiate.
      - Qui le tre contadine crea la dimensione dello spazio, grazie alla prospettiva di grandezza, inoltre la prospettiva è sottolineata dalla sovrapposizione dei loro corpi.
        
        Con il giallo che colora il corpo di Cristo, forse Gauguin, vuole simboleggiare il dolore umano.
      - Giallo presente anche nel grano simbolo di vita allo stesso modo che cristo muore sulla croce è fonte di vita di ogni cristiano.
        Questa unione tra Cristo e il grano, mette in contatto il mondo terreno con quello celeste.
    - - Crea un oggetto quotidiano che è anche una scultura, aggiunge il rosso che da illusione, proprio della testa tagliata.
      - Egli si accosta al turbamento prodotto nella “Ballerina di 14 anni” di Degas, ma la reazione di Gauguin è molto naturalistica; possiamo vedere che la forma derivi da un calco, priva di estremizzazioni del naso e palpebre.
      - Questo estremo naturalismo che contrasta con tutta l’attività di Gauguin che invece è portato, anche quando si cimenta con la scultura, all’allontanamento totale dalla natura.
  - - - Storia:
        
        opera legata al terzo soggiorno bretone del 1889.
      - il ritratto di Angèle, ritrae Marie-Angelique Satre, figlia di un proprietario di un caffè, al quale l’artista vuole omaggiare la bellezza di questa donna di Pont-Aven.
      - Qui compie uno studio sull’iconografia tradizionale bretone del tutto personale; vediamo il richiamo all’arte popolare nei lineamenti leggeri caricaturali della donna e il volto sproporzionato rispetto alle spalle e al torso.
        
        Da questo viene accusato di imbruttire la donna e di associarla a una scimmia.
        
        C’è un altro richiamo qui all’arte giapponese, nella parte superiore del tondo, con decorazioni floreali, poi lo spazio è privo di profondità sul quale si poggia una statuetta raffigurante un idolo peruviano, (immagine derivante dal circolo di oggetti coloniali, dovuti all’expo universale a Parigi del 1889).
        
        Quest’ultimo dipinto venduto a Degas.
  - - - Nel 1891 va a Tahiti, da queste opere osserviamo la ricerca per il Sacro, mistico, arcaico pieno di riferimenti a leggende e miti, anche i titoli in lingua maori, per intensificare Il mistero dei suoi quadri.
      - La scelta dei soggetti sono la vita degli indigeni e la natura esotica.
    - - Tra le due donne si genera un colloquio muto, sono una il rovescio dell'altra, infatti quella a sinistra è in ombra, quella a destra è al sole.
        Essi creano una massa unica o un legame misterioso tra di loro.
      - L’angolo ha un senso un puramente decorativo, che ha a che fare con qualche elemento di riflesso naturalistico, senza l’interesse di identificare quel elemento decorativo.
        Da questo si ispirarono altre generazioni di artisti, tipo Matisse.
    - - In primo piano la donna sorride e guarda verso l’osservatore.Qui la ricerca della spiritualità incontaminata nella cultura polinesiana, come quella bretone.
      - La donna tahitiana impersona la vergine e il bambino sulle spalle ricorda bambin Gesù, mentre l’angelo all’estrema sinistra, guida l’interpretazione verso un significato cristiano.
      - I personaggi però indossano vesti locali, i parei colorati delle donne tahitiane.
        Gauguin non è interessato alla conversione religiosa, infatti giunto nel 1891, deluso dalla colonizzazione, che aveva allontanato tahitiani dalle loro tradizioni antiche.
    - - Questo estremo naturalismo che contrasta con tutta l’attività di Gauguin che invece è portato, anche quando si cimenta con la scultura, all’allontanamento totale dalla natura.
      - C’è questo episodio di estremo naturalismo che contrasta con tutto il resto dell’attività di Gauguin che invece è portato, anche quando si cimenta con la scultura, all’allontanamento totale dalla natura.
    - - Il dipinto di Manet ebbe un ruolo importante nel processo di idealizzazione del dipinto, della quale sottolinea i valori “musicali”, espressi dall'andamento delle linee verticali e dagli accordi di colori complementari: il blu del copriletto, l’arancio delle decorazioni, il giallo del lenzuolo, il violetto dello sfondo.
      - Ogni colore ha significato simbolico, esempio: giallo evoca luce, giorno, il viola la paura e la notte.
      - La figura nera ed eretta e di profilo, con gli occhi gialli, accanto alla donna, è Tupapau lo spirito dei morti, poi la presenza dei idoli ci spiega i culti di questi luoghi, ma indica che il cristianesimo non ha ancora sradicato alcune credenze.
      - Storia:
        
        Quando giunse l'elettricità a Tahiti, si spostò nelle isole Marchesi, comunque fuori dalla modernità, la quale ha cercato per le sue ricerche.
        
        L’eredità che lascia è: l'arte può anche non somigliare a niente, ed essere puramente decorativa.
- - - - Scarpe, 1886, Van Gogh.
        
        Descrizione:
        
        Scarponi consumati e con questi colori cupi.
      - Decisiva per la trasformazione dei modi pittorici, furono il linearismo delle stampe giapponesi, la semplificazione delle forme di Gauguin, e il neo impressionismo di Seurat, ma egli cominciò a lavorare su uno stile personale.
        
        PèreTanguy, 1887-88, 92x75 Paris, MuséeRodin
        
        Storia
        
        Van Gogh collezionista appassionato di stampe giapponesi, alcune acquistate da questo mercante Père Tanguy, proprietario del negozio di colori a Montmartre.
        
        Descrizione:
        
        Lo ritrae circondato dalle stampe in esposizione.
        E’ un personaggio cruciale, perché qui trova l’ascolto in quello che è l’impaginazione del quadro, relativo soprattutto sul rigore compositivo delle stampe giapponesi.
      - Natura morta con frutta e limoni, 1887, 46 x 55, Chicago, Art Institute
        
        Descrizione:
        
        Osserviamo la questione del colore puro e diviso di Seurat e Signac, ma l’esecuzione lenta di Seurat non fa per lui, che la traduce in linee pennellate più lunghe.
        
        La natura morta costituita da oggetti fermi, ha un energia con uno sfondo lavorato con pennellate lunghe e ripetute, sembra quasi mettersi in moto.
  - - - Descrizione:
        
        Vediamo il giallo lussureggiante dei campi di grano in cui si stanno svolgendo diverse fasi di mietitura, come 1° campo tagliato a metà e la preparazione dei covoni, poi con il cielo azzurro turchese e le montagne in lontananza.
        
        E’ un modo di mettere alla prova la propria tavolozza su un dato naturale, che è così intento a livello cromatico, senza forzature.
        Questo dipinto testimonia un momento di serenità del pittore.
        
        Come dicevamo, il rapporto con quelle persone a cui era di compagnia consueta
    - - Descrizione:
        
        L’incarnato roseo e florido del postino, viene riconosciuto dall’iride di un celeste intenso, da alcuni inserti rossi e azzurri, dalla barba folta.
        La nodosa forma delle mani, che sono parte della fisonomia.
    - - Paul Gauguin, Van Gogh che dipinge i girasoli (1888), Van Gogh
        
        Van Gogh e Gauguin, quest’ultimo con il suo arrivo egli sperava nell’apertura dell'atelier del sud.
        
        I due dipinsero insieme e confrontavano i loro dipinti:
        
        Confronto:
        
        Quello di Van Gogh:
        
        2 more items...
        
        Quello di Gauguin (a sinistra)
        
        3 more items...
    - - Vediamo 15 girasoli, ciascuno con fioriture diverse, dal bocciolo all’appassimento; anche se alcuni hanno interpretato le forme contorte dei petali e delle stele come un segno di tormento, traspare dalle lettere a Theo che questo soggetto diede ottimismo e gioia, come simbolo del clima temperato del sud.
      - E allo stesso tempo esprime gratitudine a Gauguin, con un esplosione di giallo, come la felicità.
        Vincent usa tre tonalità di giallo, in unico messaggio; offrire conforto ai cuori turbati.
        
        Tre tonalità di giallo: giallo ocra e verde veronese “e nient’altro”, dimostrando come fosse possibile creare un’immagine con numerose variazioni di un singolo colore.
  - - - Descrizione:
        
        L’aspetto lussureggiante dei paesaggi del sud lo fa rimanere al sud fino all’inizio del 1890.
        
        Notte stellata, 1889, New York, Museum of Modern Art.
        
        Descrizione:
        
        Il racconto di un’anima confusa e allucinata.
        Qui inciso e materico, il gesto pittorico si alterna a spirali vorticosi e ondulazioni più morbide, in contrasto alle serpentine verticali dei cipressi in primo piano:
        
        L’ampio spazio del cielo serve per evocarne i movimenti misteriosi e l’enorme luminosità, così coma la differenza tra i grandi cerchi infuocati delle stelle e i piccoli bagliori delle luci artificiali, esprimono sentimento di fragilità e inconsistenza dell’individuo a contatto con l’immensità del cosmo.
    - - Descrizione:
        
        Prima di quell’articolo “Gli isolati”, lui reagisce con questo dipinto, che è espressione di felicità dopo un anno e mezzo di lontananza da Parigi.
        
        Per qualcuno che si interessa a lui si accorge della sua pittura.
    - - Storia:
        
        Ultimo tra i dipinti di Van Gogh.
        Dopo essersi suicidato con un colpo di pistola, Theo casca in depressione e sei mesi dopo muore.
        
        La sua morte è un momento difficile anche per altri artisti che facevano affidamento su di lui, per la sua visione aperta della pittura, in quel contesto conservatore.
        
        Ritorna a Parigi, ma non essendo stabile psichicamente, Theo lo affida a un medico fuori Parigi, dal dottor Gachet, e li trascorre i suoi ultimi mesi di vita e realizza settanta tele, qui dipinge:
      - Descrizione:
        
        Ha una gamma cromatica ricca e vivace dal giallo del grano, ma cupezza del cielo con corvi che volano.
        
        Il contrasto tra il grano, simbolo di vita e fertilità e l’orizzonte vuoto e i corvi, simbolo che sta giungendo la fine.
        
        Tre sentieri di diverse direzioni contraddittorie.
        Meyer Schapiro analizza il quadro dal cielo scuro, interpretato come suicidio.
  - - - Descrizione:
        
        Rappresenta la misera cena di una famiglia di contadini; da Millet allontana la tonalità tragica e esasperata.
        
        Al centro la lampada a olio, sospesa sul tavolo illumina l’ambiente dimesso, le povere vesti, i volti quasi caricaturali, segnati dalla fatica dei commensali.
        
        E’ emblema di Van Gogh in quegli anni, dalla pittura caratterizzata da toni cupi e dalla drammatizzazione delle forme mediante l’uso forte del chiaroscuro, in quale si scorge la persistenza della tradizione olandese di Rembrandt.
- - - - Il pittore, allontanatosi dalla città, va in campagna a Giverny nella sua casa e a distanza di dieci anni riprende la ripetizione in serie della stessa opera.
    - - Monet decide di raccogliere i dipinti in serie e poi li espone insieme, apre l’esposizione a Mosca e la chiama “I Covoni”.
        Tale esposizione a Mosca fa decidere a un giovane giurista di mollare tutto e di dedicarsi alla pitture, ed egli è Kandinskij.
  - - - Qui di nuovo dipinge il paesaggio di casa a Giverny, come se Monet si stesse chiudendo nel paesaggio di casa.
  - - - L’altra serie che comporta l’allontanamento da Giverny, poi a trasferirsi per 6 mesi a Rouen, comincia insistentemente a dipingere la facciata della cattedrale gotica di Rouen.
      - Ne realizza 25 esemplari della cattedrale in giorni e orari diversi, affittando una stanza d'albergo proprio di fronte alla cattedrale.
  - - - Anche se i dipinti sono del 1906-07, qui stiamo parlando della vita dell’artista nel 1899 a Giverny; ispirato fortemente dalla tradizione giapponese, decise di realizzare un giardino che ricalcava tale cultura, con stagno di ninfee e ponticello giapponese.
        Permettendo a Monet di rilassarsi e dedicarsi alla pittura di quello che aveva realizzato: inizialmente nei dipinti erano presenti innumerevoli elementi architettonici e vegetali, come il ponticello e altri dettagli, man mano poi riducendosi allo stagno con ninfee del 1906 e 1907.