L’ambientazione delle novelle riprende spesso la realtà cittadina, borghese e mercantile. Boccaccio esalta l’abilità umana nella gestione del denaro, ma ne riconosce anche i limiti: l’esclusivo attaccamento alla “ragion mercatura”, l’interesse economico anteposto a tutti gli altri valori, può condurre ad atti di estrema crudeltà. All’esaltazione del mondo borghese si contrappone una certa nostalgia nei confronti dei valori della cortesia, e della generosità che la caratterizza. Boccaccio intende fondere i due ordini di valori, egli crede che la nuova realtà del denaro possa conservare la magnanimità disinteressata e là generosità. Quella di Boccaccio non è un’utopica visione, ma diviene rappresentazione della realtà storica vissuta dall’autore: la nuova classe dirigente Fiorentina, costituita dal ceto mercantile, affascinata dalla passata civiltà cortese cercava di assimilarne i valori.