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La crisi del III secolo - Coggle Diagram
La crisi del III secolo
Età tardoantica
Dal III al VI secolo
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Nuovi elementi: divisione dell'impero in due aree, formazione di una comunità cristiana, creazione di popoli europei
Cause
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Endogene (interne)
Problemi politici, sociali e economici
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Confini in crisi
Nord
I confini del Danubio e del Reno erano constantemente sotto minaccia rispettivamente da parte dei goti e dei franchi, svevi e alamanni
Oriente
Il Regno dei parti, sotto i Sasanidi, mirava alla ristaurazione della potenza persiana.
I Romani incassarono varie sconfitte, principale Misiche (244)
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Conseguenze
Ingenti spese militari per sostenere le guerre, che portano all'aumento del potere dell'esercito già enorme, che rende inutile il senato nell'ambito delle elezioni imperiali
Anarchia militare
Nel 235 l'impero cade in una crisi istituzionale, dove, in mezzo secolo, si susseguono 28 imperatori di orgine militare
Gli imperatori eletti avevano abilità solo nel campo militare, e venivano eletti solo per le promesse che facevano alla loro legione
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Ciò scaturiva il malcontento delle altre legioni, che designavano un loro imperatore e assasinavano il corrente
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Disgregazione
Zenobia (267)
Lei portò il regno d'oriente, già formatosi precedentemente, a controllare la Siria, Eggitto e parte dell'Asia Minore
Postumo (260-268)
Costruì il regno delle Gallie, con un proprio senato e moneta
Cristiani
Decio ripristinò i culti ufficiali e preseguitò i cristiani, martiri
Imperatori
Valeriano (253-260)
Divise l'impero in occidente, che tenne lui, e oriente, che affidò al figlio Gallieno.
Per divendersi dai franchi, alamani e goti fermò le presecuzioni dei cristiani per ristabilire la solidità interna e istituiti una cavalleria mobile, venne ucciso dalla stessa nel 268
Illiria
Provincia fulcro della resistenza contro i persiani ad Oriente, i germani a Occidente, i franchi in Gallia
Aureliano (270-275)
Abbandonò la Dacia e ripristino l'integrità territoriale eliminando la disgregazione. Fece costruire mura spesse oltre 4 metri a difesa di Roma
Crisi
Le spese erano ingenti, ciò porto a l'aumento dei prelievi fiscali
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Agricoltura
Difficoltà portate da: devastazioni, sacceggi e requisizioni dall'esercito, enromi prelievi fiscali, diminuzione della popolazione e degli schiavi
Svalutazione della moneta e conseguente inflazione, ritorno al baratto e abbandono dei commerci a lungo raggio
Città
L'alleanza tra lo stato e le classi dirigenti locali venne meno, con la conseguente depopolazione delle città
Villa
Organo autosufficente e autonomo dal commercio, offriva protezione, vitto e alloggio ai coloni che vi lavoravano in cambio di una quantita di risorse prodotte