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stati di coscienza - Coggle Diagram

- - - - Fasi del sonno: studiate attraverso la rilevazione delle onde elettroencefalografiche (EEG) = misurazione dell’attività elettrica del cervello tramite il posizionamento di elettrodi sul cuoio capelluto.
        
        Polisonnografia = esame di riferimento per la diagnosi dei disturbi del sonno
        
        5 fasi del sonno (fase 1-4 sonno non-REM + sonno REM) ognuna associata a una variazione nel tracciato EEG (ampiezza e frequenza):
        
        FASE 1 (7% del sonno totale): onde cerebrali relativamente veloci e di ampiezza
        ridotta. Stato di transizione dalla veglia.
        
        Durante il sonno, le fasi del sonno si ripetono
        ciclicamente alternate al sonno REM. Ogni ciclo dura circa 90 minuti. Il sonno profondo si concentra nelle prime ore.
        
        La fase REM (Rapid Eye Movements; 23% del sonno totale) si verifica 90 minuti
        dopo l’inizio del sonno.
        
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        FASE 2 (50% del sonno totale): Onde più lente e regolari, con presenza di fusi del
        sonno e complessi
        
        FASE 3 e 4 (20% sonno totale): Sonno profondo. Onde sempre più lente e regolari (onde delta). Attività metabolica del cervello ridotta.
        
        il sonno non-REM è caratterizzato da un’attività cerebrale ridotta e lenta in un corpo pienamente rilassato
      - Esistono diverse teorie sulla funzione del sonno
        
        Teoria del recupero: bisogno di riposo, rilassamento, recupero delle energie (sonno non-REM) e funzione di consolidamento della memoria (REM).
        
        Teoria della conservazione dell’energia: risparmiare energia (le attività metaboliche si abbassano del 10%).
        
        Teoria evolutiva: organizzato in base al rapporto preda-predatori (es.,gli erbivori dormono meno dei carnivori).
        
        Teoria dell’apprendimento: il sonno REM favorisce lo sviluppo cerebrale e l’apprendimento (i neonati dormono di più).
        
        Teoria del downscaling sinaptico: il sonno profondo avrebbe la funzione di diminuire l’intensità delle sinapsi controbilanciando l’aumento di intensità che si
      - disturbi del sonno
        
        Insonnia = difficoltà a dormire (affligge oltre il 30% della popolazione europea).
        
        Sindrome delle apnee notturne (Obstructive Sleep Apnea, OSA): la respirazione si interrompe una o più volte o rallenta eccessivamente durante il sonno
        
        Terrori notturni: risvegli improvvisi dal sonno non-REM, caratterizzati da paura panico ed eccitazione fisiologica. Causa sconosciuta.
        
        Narcolessia: patologia neurologica caratterizzata da eccessiva sonnolenza diurna (sonno incontrollato che colpisce i soggetti da svegli). Incapacità fisiologica del cervello di regolare sonno/veglia
        
        Sonnambulismo: disturbo del sonno di natura benigna e a risoluzione spontanea, che si presenta durante la fase 4.
    - - Sostanze stimolanti/eccitanti: l’effetto sul SNC determina un aumento del battito cardiaco, della pressione sanguigna e del tono muscolare. Esempi: caffeina, nicotina, cocaina, anfetamine.
      - Sostanze depressive: effetto inibitorio sul SNC, rallentamento della capacità dei neuroni di trasmettere informazioni. Esempi: alcol,
      - Narcotici: aumentano il rilassamento e riducono dolore e ansia. Esempi: morfina
      - Allucinogeni: producono allucinazioni e alterano i processi percettivi. Esempi: marijuana
    - - stato fisiologico indotto artificialmente, apparentemente simile al sonno, che permette una varietà di risposte comportamentali alla stimolazione verbale.
        
        L’individuo ipnotizzato appare in comunicazione esclusiva con l’ipnotista, seguendone in maniera acritica e automatica le suggestioni.
    - - Tecnica acquisita che mira alla focalizzazione dell’attenzione («concentrazione»), portando a uno stato di coscienza alterato.
        
        esercizi prolungati e ripetuti, che rappresentano
        un «addestramento» per la mente.
        
        Evidenze neuroscientifiche indicano che l’attenzione e la consapevolezza raggiunte nella meditazione coinvolgono portando ad un aumento dell’attivazione aree cerebrali diverse, sia corticali che sotto-corticali
- - - - Controllati dal nucleo sovrachiasmatico (NSC). Tuttavia anche fattori ambientali, come la luce a cui siamo esposti, influisce sui ritmi circadiani.