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RISCHIO E PREVENZIONE (CAP.9) - Coggle Diagram
RISCHIO E PREVENZIONE (CAP.9)
PREVENZIONE
percorso verso l'acquisizione di ruolo identità adulta-> 3 processi psicologici: sperimentazione (stili di vita, modi pensiero, comportamenti), identificazione (regole, modelli), differenziazione (bisogno di sentirsi diversi dagli altri) --> interazione fra questi contribuisce a costruzione identità -> possono condurre a comportamenti buoni e adattivi o disadattivi
presenza pervasiva di comportamenti a rischio ha determinato molti pregiudizi nel modo di considerare adolescenza-> sovrastima della loro effettiva presenza e confusione tra comportamenti devianti stabili e quelli di sperimentazione transitori
teoria del comportamento problematico (jessor): comportamento problematico può avere anche carattere normativo-> comp. salutari e comp. a rischio possono avere stessa funzione evolutiva
nonostante carattere transitorio di molti comp. a rischio è necessario affrontarli con un'ottica preventiva-> il loro consolidamento può compromettere sviluppo psicosociale
prevenzione: primaria (volta a < incidenza fenomeno, - casi), secondaria (abbassare prevalenza fenomeno, < proporzione casi), terziaria (< livello disabilità connesso ai disturbi)
altri classificazione prevenzione focus su si livello individuale di probabilità coinvolgimento: universale (x popolazione generale indipendentemente da rischio), selettiva (x le persone che hanno > probabilità ), indicativa (a coloro che non hanno manifestato problemi di dipendenza ma hanno alcune caratteristiche li mettono a rischio)
INTERVENTI
PROGRAMMI SENZA UN CHIARO MODELLO DI RIFERIMENTO-> APPROCCI BASATI:
SU DISSEMINAZIONE INFORMAZIONI
assunto: adolescenti sbagliano xk non conoscono conseguenze, obiettivo: > conoscenza fornendo info necessarie, metodo: lezioni educative, conferenze esperti
SULLA PAURA
assunto: adolescenti spaventati dai possibili danni hanno < probabilità di sviluppare comp. a rischio, obiettivo: > paura delle conseguenze dei comportamenti, metodo: lezioni educative, testimonianze, conferenze
SUGLI APPELLI MORALI
assunto: se i ragazzi considerano immorali comp. a rischio (< probabilità), obiettivo: convincere adolescenti su immoralità dei comp. a rischio, metodo: lezioni educative, religione, conferenze
SU COMPORTAMENTI ALTERNATIVI:
assunto: se le persone hanno la possibilità di adottare comp. alternativi è - probabile commettano comp. a rischio, obiettivo: fornire ai giovani esperienze + con cui possano rimpiazzare comp. -, metodo: incontri, attività guidate
programmi efficaci?-> mancanza di strumenti adeguati e misure valide x la misura dei comp. a rischio -> ma sembrano determinare miglioramenti nelle conoscenze e negli atteggiamenti ma non nel comportamento xk: focus su capacità cognitive e problemi di metodo (mancanza metodi interattivi)
PROGRAMMI SU MODELLI TEORICI SOLIDI:
in comune hanno: consapevolezza che il solo favorire informazioni non è sufficiente, focus su fattori psicosociali, focus su metodologie
APPROCCIO DELL'INFLUENZA SOCIALE
assunto: persone mettono in atto comp. a rischio xk ricevono messaggi favorevoli all'uso (pari, media), obiettivo: fornire strumenti e competenze adeguate ad affrontare influenza sociale, metodo: tecniche attive, training, educazione normativa
programma d'interventi basato su teoria dell'inoculazione o vaccinazione psicologica (evans): adolescente è esposto ad un'improvvisa, forte influenza sociale e potrebbe non avere risorse x resistervi -> attraverso esposizione graduale all'influenza sociale si > consapevolezza e si favoriscono strumenti x resistere a tale pressione (anticorpi)
EDUCAZIONE NORMATIVA
assunto: adolescenti sovrastimano presenza comportamenti a rischio tra pari-> credono siano normativi e sviluppano norme a favore del loro uso, metodo: informare su reali %, rafforzare competenze ex. nel rifiutare sostanze
TRAINING X ABILITA A RESISTERE A PRESSIONE SOCIALE
assunto: influenza sociale è la causa principale a consumo droghe mancanza fiducia nelle proprie capacità di rifiuto, obiettivo: potenziare capacità rifiuto, metodo: > consapevolezza forza pressione sociale e mediatica, training (no in modo efficace)
APPROCCI BASATI SU PROMOZIONE DELLE COMPETENZE
volti a sviluppare life skills (abilità sociali riconosciute da OMS come promotori di buon adattamento e di qualità della vita) ex. decision making, problem solving, pensiero critico, comunicazione, empatia, controllo, regolazione emotiva
esempi di life skills training-> programmi attivi volti a rinforzare le componenti del sistema personalità: promozione autoefficacia (su capacità e sul modo di comportarsi adeguatamente), capacità e strumenti x resistere alla pressione sociale, regolare emozioni e fronteggiare stress--> risultati + efficaci soprattutto x sostanze
assunto: sviluppo life skills permette di fare scelte responsabili, obiettivo: sviluppare life skills, metodo: life skills training --> fondamenti teorici
teoria apprendimento sociale (bandura): persone imparano a comportarsi osservando comportamenti degli altri e conseguenze xciò programmi devono promuovere sviluppo life skills con prove e risultati
problem solving cognitivo: centralità capacità costruzione soluzioni alternative a problema e anticipare conseguenze
teoria del comportamento problematico: comp. risultato perosna e contesto->xciò rafforzare componenti sistema personalità
teoria della resistenza e del rischio: fattori interni ed esterni alla persona possono svolgere ruolo protettivo contrastando fonti di stress sociale-> ls rinforzano fattori prottettivi
VALUTAZIONE DEI RISULTATI
valutare: efficacia (corrispondenza risultati attesi e reali), efficienza (corrispondenza risultati ottenuti e risorse impiegate), inoltre è fondamentale analisi di fattori e processi alla base dell'efficacia dell'intervento -> elementi tra interventi e outcome-> meccanismi di mediazione (interventi non agiscono su comp. ma su variabili psicologiche che influenzano comportamento)
programma di prevenzione dovrebbe essere universale (effetti simili su diverse tipologie di individui) -> sennò si parla di "effetto di moderazione": caratteristica dei partecipanti o del contesto di applicazione modifica relazione tra intervento e risultato