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Semiotica A7 - Coggle Diagram
Semiotica A7
da questo duplice punto di vista ->unità linguistica= parte determinata di un edificio->colonna-> da un canto rapporto con l'architrave che sorregge;
tale organizzazione delle due unità egualmente presenti nello spazio -> rapporto sintagmatico. d'latra parte se ordina dorico-> confronto mentale con altri ordini-> elementi non presenti nello spazio-> rapporto è associativo
metafora presa alla lettera -> vedere se negli altri sistemi semiotici-> rapporti sintagmatici e associativi. L’unica cosa che non troveremo negli altri-> doppia articolazione->caratteristica contraddistingue il linguaggio da altri codici semiotici.
semaforo-> contenuti facilmente mappabili, per ogni unità del contenuto= un rapporto uno a uno sul ritaglio del continuum dell’espressione.-> solo elementi di prima articolazione, il minimo dell’espressione nel linguaggio semaforico-> già dotato di contenuto e non si può segmentare oltre.
->sintagma e paradigma anche nel codice dell’abbigliamento, Roland Bart-> principi dello strutturalismo ai codici dell’abbigliamento->culturalmente variabili
uniforme-> sintagma fisso= una frase fatta, no interpretare liberamente.
anche menù, ogni cultura culinaria-> suo sintagma e un suo paradigma standard> grande sintagmatica menù italiano primo, secondo, dolce ecc..
Anche codici narrativi sintagma e un paradigma, soprattutto generi molto standardizzati.
Roman Jakobson "due aspetti del linguaggio e due tipi di afasia"
l'atto linguistico= selezione di certe entità linguistiche e combinazione in unità linguistiche complesse
- disturbi della selezione (paradigma): compromessa capacità di denominare
- disturbi della combinazione (sintagma): compromessa capacità di generare frasi grammaticali dal punto di vista sintattico
Jakobson-> disturbi del linguaggio li classifica in base alle difficoltò che questi disturbi colpiscono-> disturbi nel selezionare o nel combinare.
autori riprenderanno idee di Saussure-> togliere parte psicologica e mentale > portando i vari pensieri alla forma del linguaggio puro
->Louis Hjelmslev costruire l’algebra della lingua, togliendo tutto ciò che c’è di psicologico-> seriamente concetto di immanenza -> togliere tutto ciò che non è strettamente linguistico.
la linguistica-> cogliere la lingua non come conglomerato di fenomeni non linguistici(fisici, psicologici) ma totalità autosufficiente, una struttura sui generis
teoria linguistica-> cercare costanza non sia ancorata ad una qualche realtà fuori del linguaggio, ma che sia ciò che fa di una lingua una lingua (Louis Hjelmslev 1943)
progetto no buon fine->per quanto ci si sforzi a pensare al piano dei contenuti alla maniera della fonologia= insieme di pure differenze e opposizioni-> sul piano dell’espressione ci si riesce> fonemi sono arbitrariamente ritagliati dalla materia amorfa dei suoni virtualmente producibili->sul piano del contenuto questo non funziona, Hjelmslev-> trovare l’equivalente semantico, relativo ai contenuti e ai significati dei fonemi.
Sarebbero state un numero chiuse di unità minime del contenuto -> combinazioni luogo a tutta la combinatoria delle idee pensabili ed esprimibili linguisticamente. Ci prova ma non riesce= piano del contenuto non è strutturato alla stessa maniera del piano dell’espressione.
strutturalismo no descrizione delle cose come stanno nella realtà, ma modo di studiarle e di vederle.
analisi di Saussure -> non tutti gli autori d’accordo con quello che sta dicendo.
dire che tutto è negativo nella lingua è vero soltanto del significato e significante presi separatamente-> considera il segno nella sua totalità, in presenza di una cosa positiva nel suo ordine
sistema linguistico= serie di differenze di suoni combinate con una serie di differenze di idee; ma mettere di faccia un numero di segni acustici con altrettante sezioni fatte nella massa del pensiero= sistema di valori-> costituisce il legame effettivo tra elementi fonici e psichici all'interno di segno.
benché il significato e il significante siano differenziali e negativi-> loro combinazione-> fatto positivo; è altresì la sola specie di fatti che comporti la lingua-> il proprio dell'istituzione linguistica= mantenere il parallelismo tra questi due ordini di differenza
Hjelmslev ->conclusione-> siccome sono paralleli, dimostrare che il piano dell’espressione non è strutturato stessa maniera del piano del contenuto=cercare gli atomi ultimi anche sul piano del significato.
diversamente vedere suo, di Saussure, tentativo di riportare il discorso all’idea di segno come unità di comunicazione,= unità impiegata nel circuito della parole= non si vede più solo differenze, perché quando segno impiegato a scopi comunicativi si vedono delle entità concrete che si portano dietro il riferimento alla lingua che le rende linguisticamente utilizzabili.
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Obiezione di una linguista: non basta dire maschio è il contrario di femmina e viceversa per capire che cosa significano queste due parole
conoscere l'insieme delle relazioni semantiche che si instaurano tra un termine e tutti gli altri no= conoscere il significato. perchè ciò sia possibile occorre parola sia interpretato (Violi 1997)
Interpretare= associare qualche esperienza al termine-> anche rischiare di sbagliare e potersi fraintendere.
Per parlare del meccanismo di interpretazione->importante personaggio della storia della semiotica e linguistica, Peirce.
Charles Sanders Peirce (1839-1914)
oggi massimo filosofo americano-> principali pensatori tra 800-900, uno padri fondatore della semiotica-> anche unico contributo americano alla filosofia occidentale->corrente di pensiero chiamata pragmatismo.
molto tempo sconosciuto-> vita sia biografica che accademica travagliata.
Peirce prima che filosofo-> studioso di chimica, di astronomia, di geodesia= misurazione geografica. Uno scienziato, occupava matematica, logica e filosofia, in particolare della teoria della conoscenza che poi sarà chiamata epistemologia.
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Il contesto culturale in cui operava -> molto più scambio tra le varie discipline e no suddivisone dei saperi. -> periodo l’idea principale-> progresso umano verso il miglioramento.
grazie a Wiliam James, amico che noi conosciamo sua dottrina, William-> capacità comunicativa superiore rispetto a Peirce.
Pierce -> disadattato di talento. Nasce a Cambridge, famiglia molto colta, padre matematico.
era tossico dipendete, ateo e un donnaiolo. Molto anticonformista
Dopo laureato in chimica->prime lezioni di filosofia della scienza ad Harvard-> pubblicare alcuni saggi giovanili-> “saggi anti cartesiani”-> contesta alcune basi di gran parte della filosofia occidentale e in particolare l’esistenza delle intuizioni
38 anni scrive e pubblica due saggi, “il fissarsi della credenza” e “come rendere chiare le nostre idee”-> basi del pragmatismo. Nel frattempo-> club intellettuale privato “the metafisical club” nome ironico-> sono antimetafisici->tutti i loro dibattici.
A 40 anni-> posto fisso insegna per quattro anni-> cacciato via ->sua intransigenza, brutto carattere, e stile di vita.
disoccupato erede di una cospicua eredità -> vivere e di mantenere i suoi studi
diverse lettere di raccomandazione del suo amico per cercargli lavoro. 50 più o meno comprarsi una casa che-> scuola privata ma comportamenti non ci va nessuno
tanti debiti-> William collette per sostenerlo-> In compenso si appropria di tutto il concetto che sta alla base del pensiero di Peirce-> il pragmatismo fortuna in Europa.
Peirce allontanarsi da questa versione-> banalizzante della sua dottrina->cambiare nome-> pragmaticismo->
Lui nonostante la sua intelligenza, mai a pubblicare e finire libri-> le sue idee girare anni 30 e 50-> alcuni suoi amici suoi appunti li risistemano-> pubblicano chiamati i “collecters papers”= appunti numerati secondo un sistema.
pioniere o esploratore di foreste vergini nel lavoro di illuminazioni e di apertura di quel territorio che io chiamo semiotica= disciplina della natura essenziale e delle varietà fondamentali di ogni possibile semiosi
suo modo di intendere: la semiosi è il segno impiegato effettivamente= sia per produzione del segno che della sua interpretazione.
Peirce-> segno qualcosa di diverso rispetto a Saussure, Peirce-> studiato Aristotele, segno= segno naturale, poi lo estende ai segni artificiali e alle parole del linguaggio= modello originale è quello naturale. segno= tutto ciò che qualcuno interpreta come significante qualcos’altro.
->segno= prodotto di un processo logico= un’inferenza, e si parte da qualcosa che c’è e percepibile per ricavare attraverso un salto logico qualche cosa che non c’è. L’effetto percepibile-> causa è trovata a posteriori. ->Entrare nella semiosi= passare da qualcosa a qualcos’altro.
Non indispensabile inferenze siano corrette->alla base-> l’idea che ci si possa sbagliare. Il primo principio da cui si deve partire per modo di intendere i segni= principio del fallibilismo=qualsiasi conoscenza possa essere scorretta, noi non avere certezze assolute di nulla
perché ci comportiamo come se fossimo certi? -> irragionevole fare diversamente, farsi cogliere da un dubbio metafisico rispetto all’evidenza dei sensi o delle cose che noi pensiamo di sapere.-> certezza operativa più che ontologica e assoluta.
filosofia di Cartesio-> per entrare nell’ambito filosofico cominciare da “il dubbio universale”= spazzar via tutto ciò che uno sa o crede di sapere-> tabula rasa e costruire da li.
Peirce -> assurda idea-> noi partiamo dalle cose che sappiamo o che pensiamo di sapere-> dubbio arriva qualcosa che ci induce a rivedere le nostre credenze.