INFLAZIONE:
Per inflazione si intende un aumento generalizzato dei prezzi. È un indicatore di quanto i prezzi salgono “in media” nel corso del tempo. Saperlo è importante perché esprime “valore interno” della moneta, il cosiddetto potere d’acquisto. Facciamo un esempio: se in economia ci sono solo due beni, il pane e il riso, e con 10 euro posso acquistare 1kg di pane e un 1kg di riso, che costano entrambi 5€ al chilo. Ecco, questo è ciò che in gergo tecnico si chiama “paniere”, un paniere composto da un chilo di riso e un chilo di pane (paniere = 1kg riso + 1kg pane. Se tra un anno il prezzo del pane aumenta del 10%, serviranno 10,5€ per comprare lo stesso paniere di beni (ovvero: 5€ per il riso e 5,5 per il pane), che corrisponde a un’inflazione del 5%.
Per calcolare la variazione percentuale del tasso di inflazione occorre sottrarre dall'indice dei prezzi al consumo dell'anno in questione quello relativo all'anno base, dividere tutto per l'indice dei prezzi al consumo dell'anno base e moltiplicare il risultato per 100. Nell'esempio 10,50-10/10*100=5%
Come vediamo, l’inflazione non colpisce tutti i beni presenti nell’economia allo stesso modo. Per esempio, una persona sarà più o meno colpita dall’inflazione a seconda di quanto pane o quanto riso consuma. Ecco, al posto del pane e del riso metteteci una “selezione” di beni stabilita dall’ISTAT ed otterrete il tasso d’inflazione di cui parlano i giornali! L'Istat utilizza lo strumento del numero indice del livello generale dei prezzi calcolato su specifiche combinazioni di beni, cosiddetti panieri, che vengono periodicamente aggiornati per adeguarli alle effettive abitudini di spesa.