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semiotica A2 - Coggle Diagram
semiotica A2
MODELLO INFERENZIALE DELLA COMUNICAZIONE
- strategia; descrizione piano d'azione-> impostare e coordinare le azioni-> raggiungere scopo predeterminato
- strategia comunicativa; scopo>> produrre determinati effetti nella mente (comportamenti) dell'interprete
- strategia interpretativa: scopo>> indovinare intenzioni e strategie comunicative dell'esecutore-> rispondervi adeguatamente
Modello inferenziale -> qualcuno-> performance-> l’interprete capire cosa sta interpretando l’esecutore.
Abbiamo= significato dell’esecutore-> elabora strategia comitativa= insieme di mosse previste e poi eseguite (strategia personalizzata), incorporando l’immagine dell’interprete. Come reagirebbe se io facessi così?-> tutti i canali comunicativi.
-> messaggio prodotto dall’esecutore, parte espressiva, è l’esito di questa strategia comunicativa-> passare attraverso canale. No detto l’interprete lo stesso significante.
L’interprete-> applica una sua strategia interpretativa= non è solo codice all’inverso>>Si chiede, se io dicessi quelle cose cosa vorrei intendere?
idea di base> per possibilità di comunicazione-> sistema di regole correlative che mettono in rapporto-> elenco di espressione e contenuti in un rapporto-> semplice o più complesso
-> codice non è essenziale per la comunicazione-> comunicare anche con due codici diversi.
no facile capire-> scambio comunicativo successo oppure no-> noi abituati dall’idea di codice interiorizzato a pensare che la comunicazione funzioni on/of-> modello inferenziale non è più il fatto di riuscire o non riuscire a comunicare->ma questione di gradi,-> tantissime sfumature.
in certi casi-> ritornare sul messaggio e capire sempre di più aggiungendo grado maggiore di comprensione
Il lavoro dell’esecutore->no identico o speculare a quello destinatario -> il primo-> elaborare strategia preveda mosse interpretative dell’altro>>il secondo-> ricostruire che cosa l’altro abbia voluto dirgli-> no detto percorsi mappabili l’uno sull’altro.
chiaro-> comportamenti comunicativi già collaudati e usati-> più facile automatizzare le strategie >> comunicazione si standardizza.= Standardizzare atto comunicativo-> irrigidire i percorsi dell’esecutore -interprete= percorsi prevedibili e già dimostratosi efficaci-> l’inizio di un codice= prevedibilità di un comportamento produrrà altro comportamento.
MODELLO INFERENZIALE
Come si collegano le teorie di Peirce e Saussure? Esempio Miriam e Mirko-> caso Wilson e Sperberg due filosofi.
conviventi-> Mirko è fuori-> Miriam rotto l’asciugacapelli-> aiutare da Mirco ma no chiederglielo esplicitamente> allestisce una scena -> disperata in cucina con phon in attesa che lui torni-> vede lei e capisce (strategia interpretativa) che ha bisogno di aiuto.
riuscita a comunicare senza codice ciò che voleva più un elemento di inganno= non rendere palese la sua intenzione comunicativa
secondo questo modello, comunicare=agire sull’ambiente cognitivo dell' interlocutore= ambiente mentale in cui avviene lo scambio comunicativo-> due risvegliare contemporaneamente lo stesso insieme di cognizioni, idee e credenze>> l’esecutore agire sulle idee e le credenze dell’altro.
comunicare= intaccare no solo l’insieme delle conoscenze che ognuno di noi ha(memoria a lungo termine) anche memoria di lavoro=l’ambiente cognitivo= (la mente dell’interprete).
AMBIENTE COGNITIVO; l'insieme cognizioni mantenute attive in un momento da un apparato= trattamento dell'informazione
comunicare ->arricchire le informazioni presenti nell'ambiente cognitivo di un determinato individuo in un determinato momento
Nozione di segno
problema= “che cos'è il segno” no facile definire, ne in termini intenzionali-> neanche in termini estensionali-> quali sono gli oggetti essere chiamati segni.
ripercorrendo-> filosofia del pensiero occidentale-> storia pensiero umano impregnato di riflessione sui segni= l’umano, animale simbolico -> produce intenzionalmente segni-> facoltà metalinguistica= pensare al linguaggio oltre farne uso= sempre riflettuto su i segni.
disciplina dedicata allo studio dei segni-> Pearce e Saussure-> idee in sospeso e seconda metà 900-> anni 50-60->riprese nella cultura europea e diventano quello che è la semiotica.
Uberto Eco-> filosofo italiano, rifletterà ->genesi della semiotica-> saggio>soprattutto su cancellazione silenziosa sottoposto il segno per diversi secoli
segno-> sottoposto-> cancellazione silenziosa. progetto scienza semiotica ha attraversato i secoli;-> forma di trattazioni organiche. di tutte queste trattazioni scarsa traccia nella storia della filosofia, linguistica, logica.
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di qui la marginalità della semiotica, -> interesse altrettanto ossessivo
800 idealista problemi sotto specie storica, il 900 psicologica e fisica
metà di questo secolo-> elaborato uno sguardo semiotico totalizzante, -> anche i problemi della fisica, psicologia, biologia e storia
Il 900-> comunicazioni di massa ->capisce anche gli enormi effetti che possono avere a livello commerciale->capire quanto la comunicazione agisce sulle vite di tutti mettendola al centro dei ragionamenti e dell’attenzione
riflessione-> inaugurata anni prima Pearce e Saussure -> pionieri della semiotica come disciplina. Pearce nasce prima 1839- 1914 -> stati uniti-> filosofo e scienziato->formazione scientifica -> anni 60 del 800 disciplina che chiama “della natura essenziale e delle varietà fondamentali di ogni possibile semiosi = il segno in azione, quando prodotto e interpretato.
Dall’altra parte dell’oceano-> Saussure fondare una disciplina->semiologia = “scienza che studia la vita dei segni nel quadro della vita sociale”.
" lingua->sistema di segni, esprimenti idee =confrontabile con la scrittura, l'alfabeto dei sordomuti ecc.->è il più importante di tali sistemi. >> dunque concepire scienza che studia la vita dei segni nel quadro della vita sociale. ->semiologia" (Saussure 1922)
atto battesimale, Saussure-> linguista scontento-> suoi colleghi nel definire la lingua->no colgono quello che c’è di essenziale-> lui confrontarla con altri sistemi analoghi per certi versi-> segni o la scrittura ecc.
" ->pioniere o esploratore foreste vergini nel lavoro di illuminazione e apertura-> territorio che io chiamo semiotica, -> disciplina della natura essenziale e delle varietà fondamentali di ogni possibile semiosi" (Peirce 1980)
Peirce-> semiosi estende non solo alle parole del linguaggio-> Saussure-> anche all’interpretazione dei segni naturali>> filosofia precedente come segni (estende questa riflessione simboli riferiti come linguaggio),-> noi abituati segni in riferimento alle parole del linguaggio ma in realtà -> storia della filosofia (fino a sant’Agostino) riflessione sui segni diversa-> non parlare delle parole del linguaggio> definite come simboli
vedere il modo parola viene normalmente impiegata-> sotto la parola segno-> tanti modi d’uso diversi (esempio: porta ancora il segno delle ferite, la zeta è il segno di Zorro).
Cos’è che tiene insieme tutti questi significati di segno? Cosa le accomuna
sostituzione, qualcosa sta al posto di qualcos’altro> relazione di rinvio, > qualcosa che rinvia a qualcos’altro
Esempi: cicatrice è il qualcosa, il qualcos’altro(rimando), è l’evento che ha prodotto cicatrice.
Il qualche cosa essere presente, percepibile con sensi, il qualcos’altro assente, no percepito in quel momento
ALQUID STAT PRO ALIQUO, relazione di rinvio
- qualcosa sta qualcos'altro
- tra il qualcosa e il qualcos'altro> relazione di rinvio
- la semiotica interroga sulla natura di questo stare per
La semiotica-> tutto-> nella misura in cui il fenomeno può essere inteso come segno.> problema semiotico -> come passaggio di qualcosa a qualcos’altro
suddividere varietà dei segni due categorie; i segni sanno di essere segni->prodotti l’intenzione di comunicare qualcosa a qualcuno (segni artificiali) e i segni che diventano segni-> qualcuno gli interpreta (segni naturali).> cosa permette all’interpreta di arrivare dal qualcosa al qualcos’altro?> meccanismo legato al ragionamento
segni naturali; no emittente consapevole= rinvio fissato a valle da un'interprete-> decide considerare-> fenomeno come segno di qualcosa
intenzione comunicativa: intenzione manifesta di comunicare
segni artificiali; emessi con l'intenzione di comunicare->rendere manifesta l'intenzione di informare -> rinvio fissato a monte da un esecutore attraverso realizzazione di una strategia comunicativa
Anche rete-> distinzione tra segni naturali e segni artificiali-> libro di Maurizio Ferraris->creare teoria di internet, della rete.= nessuno catturato fino in fondo qual ‘è la vera caratteristica della rete, ci soffermiamo superfice dei segni all’interno di internet. Noi utenti creiamo segni artificiali, lasciamo dietro ad ogni nostra azione dei segni naturali
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spiegazione=problemi-> come si arriva a formulare la correlazione, “ vero che no possibile interpretare il gesto se non si conosce il codice?”.
altra questione -> tentati di pensare che ogni segno artificiale funziona secondo il sistema della correlazione e quindi dell’equivalenza-> no così-> ci sono gesti intenzionali che non poggiano su codice o su regola precedentemente fissata.
pensare la correlazione in termini inferenziali= regola o relazione è rappresentata nei casi artificiali come equivalenza (una cosa sostituisce un’altra cosa)=no considerare l’equivalenza come un’inferenza che va in entrambe le direzioni?-> no due meccanismi diversi ma meccanismo unico, l’equivalenza, che potenza in maniera imprescindibile una certa inferenza.
comportamenti umani tendono all’automatismo, se una cosa funziona-> utilizza volte dopo-> aiutato da strumenti in questo caso-> segno-> rendere più mirata, efficiente ed automatica la nostra comunicazione