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MISURAZIONE IN PSICOLOGIA - Coggle Diagram
MISURAZIONE IN PSICOLOGIA
Cap.3 VARIABILI COSTRUTTI E MISURAZIONE
Per "VARIABILE" si intende qualunque cosa che varia e che può essere misurata
1) COSA VIENE MISURATO?
COSTRUTTO PSICOLOGICO=> concetto astratto che indica un complesso organizzato della vita psichica NON osservabile direttamente
devono essere definiti MISURANDOLI
devono essere operazionalizzati attraverso
variabili osservabili
INDICATORI RIFLETTIVI
riflettono l'effetto del costrutto teorico=> manifestazioni osservabili del costrutto stesso
Si ipotizza il COSTRUTTO TEORICO=>COSTRUTTO LATENTE e gli INDICATORI=>VARIABILI MISURATE che sono causate da esso
sono effetto di un fattore comune
e quindi ci si aspetta che siano correlati fra loro.
INDICATORI FORMATIVI
indicatore definisce il costrutto
vanno a formare il COSTRUTTO LATENTE, che risulta dunque la SOMMA LINEARE di una serie di indicatori=>funzione di essi
forma il costrutto e
quindi non è necessario che ci sia correlazione.
forniscono meno informazioni di quelli RIFLETTIVI e si prestano più facilmente alla costruzione di test NON valutabili scientificamente e di poca utilità
derivano dalla letteratura psicologica
grande varietà di COSTRUTTI
autostima,intelligenza,personalità,leadership,apprendimento
NON sono direttamente osservabili, MA vengono inferiti da una serie di indicatori osservabili
La procedura o operazione che riguarda la definizione operativa di un particolare costrutto viene definito OPERAZIONALIZZAZIONE
introdotto in psicologia da Stanley Stevens (1935)
sequenza di passaggi (operazioni) tramite cui misuriamo un concetto di interesse
VANTAGGIO=> il significato del costrutto NON potrebbe essere più ESPLICITO
SVANTAGGIO=> essa richiede meno impegno al ricercatore nel rendere esplicita la natura dei costrutti e incoraggia a porre attenzione sui problemi di misurazione piuttosto che sulle questioni teoriche
qualunque caratteristica o qualità che
possiede due o più categorie o valori.
È spesso seguito da un aggettivo che indica il tipo di misurazione o il ruolo che la variabile ha nella ricerca o nella tecnica di analisi
ci sono diverse classificazioni delle VARIABILI
alcune attingono alla STATISTICA=> relative all'ANALISI DEI DATI
VARIABILE A INTERVALLI EQUIVALENTI
variabile misurata su una scala numerica in cui l'unità di misura ha un'ampiezza equivalente indipendentemente dalla posizione sulla scala
VARIABILE A RAPPORTI EQUIVALENTI
variabile misurata su una scala numerica in cui le quantità sono confrontabili ed esiste uno 0 assoluto
VARIABILE ORDINALE
variabile misurata assegnando ai valori delle categorie ordinate
VARIABILE DISCRETA/CONTINUA
variabile i cui valori coprono tutto l'intervallo; possono essere numeri con decimali
VARIABILE NOMINALE o CATEGORIALE
variabile misurata assegnando ai valori delle categorie
alcune attingono al METODO DI RICERCA e alla PSICOLOGIA=>sono relative alla domanda di ricerca e ai modelli teorici di riferimento
VARIABILE MODERATRICE
variabile in cui la relazione tra due o più altre variabili sembra variare in accordo con i valori di questa variabile
VARIABILE SOPPRESSORE
Una variabile che una volta esclusa dalla relazione tra altre due variabili, aumenta la dimensione della relazione tra queste due variabili
VARIABILE MEDIATRICE
variabile che contribuisce a spiegare la relazione di causa-effetto
VARIABILE INTERVENIENTE
variabile responsabile del cambiamento della variabile dipendente in associazione con la variabile indipendente
Guarda schema pag.35=>Figura 3.1 e glossario
2) VARIABILE DIPENDENTE
una variabile che dovrebbe dipendere o essere
influenzata da una o più variabili=> effetto della variabile indipendente
è la variabile MISURATA
Le variabile che NON possono essere o che NON sono state manipolate vengono definite VARIABILI SOGGETTIVE=>es: età, intelligenza, livello di ansia delle persone
definita anche come VARIABILE CRITERIO
3)VARIABILE INDIPENDENTE
variabile manipolata dallo sperimentatore
agisce sulla DIPENDENTE
una variabile pensata e progettata per non
essere correlata con le altre variabili, permettendo così di esaminarne l’effetto
specifico sulla variabile dipendente.
definita anche come PREDITTORE
4)MISURAZIONE DELLE VARIABILI
è il processo attraverso il quale vengono assegnate delle
modalità (valori) di una variabile alle caratteristiche dei soggetti.
La distinzione principale tra le tipologie di variabili riguarda:
MISURAZIONE/VARIABILE CATEGORIALE (VARIABILI QUALITATIVE)
VARIABILI DICOTOMICHE O BINOMIALI
sono variabili misurate usando SOLO due valori
VARIABILI MULTINOMIALI/POLINOMICA O POLITOMICA
quando una variabile assume tre o più valori
Ogni valore o categoria di una variabile dicotomica o multinomiale deve essere identificato o etichettato
MISURAZIONE/VARIABILE CARDINALE (VARIABILI QUANTITATIVE
i numeri o i valori che assegniamo a ogni soggetto o caso rappresentano delle QUANTITÀ
Guarda schema pag. 36=>Figura 3.2
Per stabilirla poniti la domanda COSA VOGLIO MISURARE?
5)TEORIA DELLA MISURAZIONE DI STEVENS
Questa teoria è la più conosciuta e prevede 4 diverse tipologie di scale di
misurazione che possiedono proprietà matematicamente differenti.
A INTERVALLI EQUIVALENTI
NON esiste un punto "0"
Il CALCOLO DEL VALORE MEDIO assume significato poichè è basato su una scala di misurazione basata su intervalli equivalenti
prevede l'assegnazione dei numeri reali
NOMINALE=>a categorie o categoriale
Quando utilizziamo i numeri come etichette, questi possiedono le stesse proprietà matematiche delle lettere
Difficoltà=>sta nel pensare a procedure matematiche da applicare a queste misurazioni
Unica operazione=>CONTEGGIO
prevede l'assegnazione di etichette a ciò che viene misurato
A RAPPORTI EQUIVALENTI
possibilità di calcolare un rapporto significativo tra due entità che sono state misurate
necessario che sia un punto "0" sulla scala che rappresenti l'assenza della quantità da misurare
È possibile applicare qualunque procedura statistica ai dati ottenuti=>media,proporzioni,rapporti tra punteggi
Dovrebbero esserci INTERVALLI EQUIVALENTI tra i punti della scala
ORDINALE
Stabilisce una GERARCHIA
Nella TEORIA della MISURAZIONE di STEVENS qualsiasi punteggio numerico che NON appartiene a una scala a intervalli equivalenti è definito come ORDINALE
implica l'assegnazione di un valore a ciascun oggetto misurato tale da indicarne l'ordine rispetto a una determinata caratteristica
I VALORI ORDINALI sono spesso misurati utilizzando statistiche NON PARAMETRICHE=>DISTRIBUTION FREE=>indipendenti dalla distribuzione campionaria della VARIABILE DIPENDENTE
Per MISURAZIONE, Stevens intende l'ASSEGNAZIONE DI UN NUMERO (o di un
simbolo) agli oggetti di indagine, seguendo regole coerenti.
Nel 1946, Steavens ha pubblicato sulla rivista Science la teoria delle
scale di misurazione.
Guarda schema pag.38=>Figura 3.2
Cap. 13 i TEST PSICOLOGICI E LE SCALE DI MISURA
Il termine standardizzazione si riferisce a:
STANDARDIZZAZIONE DELLE PROCEDURE=> stabilità dei risultati è ottenuta utilizzando materiali identici, procedure di somministrazione e di scoring prestabilite
STANDARDIZZAZIONE DEI PUNTEGGI=> la stabilità nell'interpretazione dei risultati del test è massima se vengono forniti punteggi normalizzati o standardizzati per quel test o quella scala. Significa che i test o le scale sono somministrate a un campione di soggetti vasto e rappresentativo
Non c’è garanzia che sia disponibile un test o una misura per le variabili che il ricercatore intende misurare. Il ricercatore, quindi, deve ipotizzare di costruire nuovi test o scale di misura.
I test e le scale standardizzate sono considerati strumenti
caratteristici della psicologia.
Tuttavia è opportuno verificare se tale strumento esista in altre lingue, e in questo caso si procede alla traduzione e adattamento alla lingua che il ricercatore intende utilizzare.
2) CONCETTO DI SCALING
SCALA=> definito come un sistema di classificazione graduato. Gli individui sono classificati numericamente in base ai punteggi che hanno ottenuto allo strumento
si riferisce al processo che permette di ottenere una misura quantitativa di una variabile
psicologica.
I test e le scale di misura sono frequentemente descritte :
UNIDIMENSIONALI
METODO MIGLIORE perchè implica la misurazione di UNA DIMENSIONE PURA. Può essere pensata come il tentativo di misurare un SINGOLO CONCETTO
le correlazioni tra gli ITEM emergono come risultato di una singola dimensione sottostante
MULTIDIMENSIONALI
possiede due o più dimensioni sottostanti che risultano in un pattern di correlazione in cui sono presenti gruppi di ITEM=> essi tendono a correlare fra loro all'interno del proprio gruppo, MA NON presentano correlazioni con gli ITEM degli altri gruppi
Molti costrutti psicologici sono difficili da misurare con
precisione utilizzando una sola domanda o item.
è comune ideare diversi item al fine di
ottenere una misurazione più accurata.
comporta la
selezione di gruppi di item volti a misurare lo stesso
costrutto da un punto di vista empirico
L’analisi degli
item consentirà di selezionare gli item maggiormente
adeguati.
ITEM=> è una domanda, un'affermazione o una prova di abilità. La prestazione su questi ITEM=> crea un PUNTEGGIO. Il PUNTEGGIO in un test ben costruito crea il COSTRUTTO PSICOLOGICO
I metodi di SCALING si basano su due principi generali
ANALISI ITEM-TOTALE
è la relazione tra il punteggio di un ITEM e il punteggio complessivo degli ITEM includendo o escludendo l'ITEM stesso
ANALISI FATTORIALE
è l'insieme di procedure statistiche per determinare come le variabili osservabili o ITEM possano essere raggruppate in VARIABILI LATENTI in base a quanto sono strettamente associate
il software calcola una matrice di correlazione tra tutti gli item del test o della scala
FATTORE=> variabile ipotetica fondata empiricamente composta da item fortemente associati tra loro
ogni singolo item del test possiede un certo grado di associazione=> tale varia da "0" fino a "1"
coefficienti di correlazione=> sono conosciuti come SATURAZIONI FATTORIALI=> è il coefficiente di correlazione tra un ITEM e un FATTORE
OBIETTIVO FINALE=> interpretare i fattori estratti in termini di COSTRUTTI PSICOLOGICI
PUNTEGGIO FATTORIALE=> basato sulle risposte dei partecipanti agli item del test che saturano molto i vari fattori=> punteggio su quel fattore
2 passaggi: 1 fare una lista degli ITEM con alte SATURAZIONI FATTORIALI con il primo fattore;
2 individuare un tema comune tra gli item che saturano molto quel fattore
genera variabili che gli item con alte saturazioni su un fattore misurano tutti la stessa variabile sottostante
Guarda schema pag.205=>Figura 13.1
TEORIE SULLA MISURAZIONE
Dopo aver scelto la scala di misura da usare, bisogna decidere lo strumento.
La scelta si basa su quali aspetti del costrutto si vogliono misurare, ma anche su quale teoria della misurazione si ha. Esistono due teorie sulla misurazione:
TEORIA CLASSICA dell'ERRORE=> indica che il punteggio osservato è dato dalla somma del punteggio vero più l'errore
TEORIA dei TRATTI LATENTI =>consiste nel calcolare la probabilità che una persona risponda correttamente a un certo item.
Sono due i tipi di errori che concorrono a determinare la quantità di errore globale nella misurazione:
ERRORE SISTEMATICO=> sempre lo stesso per tutte le possibili misurazioni e influenza allo stesso modo tutti i punteggi osservati.Influenza l’accuratezza della misura. Se lo strumento è costruito bene l’errore sistematico è pari a 0.
ERRORE CASUALE=> varia ad ogni misurazione. Ripetendo la misurazione un numero elevato di volte gli errori si compensano.Tali errori sono dovuti a cause non controllabili.se si misura una certa caratteristica un numero infinito di volte, facendo poi la media, l’errore casuale tende a 0.
Cap.14 ATTENDIBILITÀ E VALIDITÀ NELLA VALUTAZIONE DEI TEST E DELLE SCALE DI MISURA
Attendibilità e validità sono caratteristiche degli strumenti di
misurazione che portano i ricercatori a pensare e a interrogarsi
rispetto a che cosa stanno misurando e come
Si tratta di due modi per valutare la bontà dei test e delle
misurazioni psicologiche utilizzate nella ricerca quantitativa.
Queste due proprietà psicometriche riguardano aspetti differenti della misurazione e possono essere verificate attraverso specifiche procedure.
La validità e l’attendibilità non sono caratteristiche intrinseche delle misure. Sono determinate dal contesto e dall’obiettivo della misurazione
ATTENDIBILITÀ comprende
ATTENDIBILITÀ INTERNA
calcolata utilizzata software statistici
COEFFICIENTE ALPHA DI CRONBACH
è la media di tutte le possibili ATTENDIBILITÀ SPLIT-HALF. Misura della consistenza o coerenza interna degli ITEM.
il calcolo può essere ottenuto grazie a un metodo basato sull'ANALISI DELLA VARIANZA=>ANOVA
COEFFICIENTE SPLIT-HALF
indicatore di attendibilità che prevede la correlazione del punteggio ottenuto su una metà degli item di uno strumento di misura con il punteggio ottenuto sull'altra metà degli item
viene calcolata la correlazione di PEARSON tra i due punteggi relativi alle due metà
COEFFICIENTE DI PEARSON=> misura dell'ampiezza e direzione dell'associazione tra due variabili numeriche, che può variare da -1 a +1.
COEFFICIENTE PARI-DISPARI
indicatore di attendibilità che prevede la correlazione ottenuta nel punteggio degli item pari con il punteggio ottenuto negli item dispari
Correlazione=> è l'ATTENDIBILITÀ PARI-DISPARI
COEFFICIENTE K di COHEN
quando si hanno delle osservazioni sul comportamento effettuate attraverso la compilazione di una griglia osservativa si può calcolare l’attendibilità delle osservazioni indipendenti attraverso il calcolo della k di Cohen che varia tra 0 e 1 (>0,6).
indica quanto tutti gli ITEM della scala misurano in maniera coerente il costrutto in questione
vengono calcolati i punteggi su metà degli ITEM del test e correlare questi punteggi con quelli forniti dai stessi soggetti alla restante metà degli ITEM
ATTENDIBILITÀ DELLA STABILITÀ NEL TEMPO
deve essere valutata alla luce dell'intervallo tra le somministrazioni del test
ATTENDIBILITÀ TEST- RETEST
correlazione tra lo stesso test o due forme simili del test dopo un periodo di tempo relativamente breve=>es: paio di settimane
è influenzata da numerosi altri fattori aggiuntivi
ATTENDIBILITÀ PER FORME PARALLELE
correlazione tra differenti versioni (forme) di una misura che valutano la stessa variabile. Le FORME PARALLELE vengono utilizzate per evitare gli effetti di pratica che possono verificarsi se lo stesso strumento viene somministrato due volte
il massimo valore dell'ATTENDIBILITÀ PER FORME PARALLELE è il prodotto tra le due ATTENDIBILITÀ INTERNE
Le caratteristiche che possiamo ritenere stabili nel tempo=> intelligenza, onestà, credenze religiose dovrebbero mostrare una forte ATTENDIBILITÀ TEST-RETEST
riguarda la coerenza di uno strumento di misura
più bassa è l'attendibilità interna di un test, minore sarà il coefficiente di correlazione massimo tra questo test e qualunque altra variabile
Maggiore è il valore di attendibilità interna, considerando ogni altro elemento invariato, maggiore sarà la correlazione tra il test e ogni altra variabile con cui correla
VALIDITÀ comprende:
VALIDITÀ DI CONTENUTO
deriva dall'attenta creazione di una vasta gamma di ITEM
Tra le diverse risorse si possono utilizzare la LETTERATURA SCIENTIFICA, le INTERVISTE con persone simili ai potenziali partecipanti e le TEORIE CONSOLIDATE dell'area di indagine
si ottiene anche facendo riferimento agli esperti del tema che hanno il compito di offrire il proprio punto di vista, la capacità degli item di coprire la gamma necessaria oppure di valutare se aspetti significativi del costrutto misurato sono stati omessi
riguarda il fatto che gli indicatori scelti per misurare un certo costrutto rappresentino bene tutti gli aspetti del costrutto in questione.
VALIDITÀ DI CRITERIO
VALIDITÀ CONCORRENTE
è il grado in cui una misura è associata a una o più altre misure dello stesso costrutto raccolte nello stesso momento
es: VALIDITÀ PER GRUPPI NOTI
migliore è la correlazione, maggiore fiducia riposta nel nuovo strumento di misura
viene valutata attraverso il confronto con una VARIABILE CRITERIO
VALIDITÀ PREDITTIVA
È il grado in cui una misura misurata in un tempo predice un'altra variabile misurata in un tempo successivo
è misurata mettendo in relazione il punteggio al test e la prestazione e/o esito futuro.
Dipenderà dalla natura della prestazione e/o esito futuro che viene predetto
variabile dipendente nei disegni correlazionali.si tratta di stabilire un criterio con il quale confrontare i risultati ottenuti con lo strumento di cui si vuole stabilire la validità di costrutto
Si può usare la matrice MULTI-TRATTO MULTI METODO per valutarla. Si ottiene correlando i punteggi ottenuti dagli stessi strumenti che misurano costrutti diversi da un lato, e i punteggi ottenuti da strumenti diversi che misurano lo stesso costrutto. Attraverso questa matrice è possibile valutare quanto uno strumento stia misurando bene il costrutto, infatti è possibile differenziare quanto della misurazione sia dovuto al particolare metodo e quanto al costrutto.
VALIDITÀ DI FACCIATA
può essere valutata attraverso la lettura degli ITEM
misura minima di VALIDITÀ ed è SOGGETTIVA
è il grado in cui una misura sembra misurare ciò che si suppone debba misurare
uno strumento che ha un’alta validità di facciata è uno strumento che ha le sembianze di uno strumento che misura il costrutto che si intende misurare.
VALIDITÀ DI COSTRUTTO
è il grado in cui una misura è associata in modo appropriato con una o più variabili teoricamente rilevanti
riguarda lo sviluppo teorico e il generale progresso della conoscenza
La validazione di un costrutto implica lo sviluppo di una teoria, di procedure di misurazione che riflettano direttamente o indirettamente alcuni dei costrutti della teoria, di ipotesi specifiche basate sulla teoria e la verifica di queste ipotesi a livello empirico
relativa a strategie per migliorare e sviluppare le conoscenze
può includere una vasta gamma di evidenze empiriche: correlazioni tra item, stabilità delle misure nel tempo, i risultati della validità concorrente e predittiva
Include la TRIANGOLAZIONE e la VALIDITÀ CONVERGENTE
TRIANGOLAZIONE=> utilizzo di tre o più metodi per misurare la stessa o le stesse variabili
utilizza misurazioni multiple dello stesso costrutto
può essere vista come la combinazione della VALIDITÀ CONCORRENTE e di quella PREDITTIVA
L'assunto di base è che se due differenti scale di misura dello stesso costrutto sono entrambe correlate con una variabile a cui ci si può aspettare che il costrutto sia associato=> ciò aumenta la nostra fiducia nella misurazione del costrutto
VALIDITÀ CONVERGENTE=> è il grado in cui una misura è associata con una o più misure a cui si ritiene essere associata
es: SCALA SELF-REPORT
indica che le scale di misura che valutano gli stessi oggetti di indagine dovrebbero correlare tra loro
uno strumento ha una validità convergente quando i punteggi che si ottengono con esso correlano con i punteggi ottenuti da strumenti diversi che misurano lo stesso costrutto.
VALIDITÀ DISCRIMINANTE
è il grado in cui una misura NON è associata fortemente a una o più variabili a cui si ritiene NON essere associata
uno strumento ha validità discriminante quando i suoi punteggi correlano poco con quelli ottenuti da strumenti che misurano costrutti diversi.
riguarda la capacità di una scala di
misura di misurare esattamente ciò che
intende misurare.
riguarda il campione su cui viene analizzato il contesto sociale dell'utilizzo e altri fattori
è qualcosa che VARIA in base allo scopo per cui il test o la misura vengono utilizzati
spesso espressa come correlazione tra il TEST o la SCALA DI MISURA e il COEFFICIENTE DI VALIDITÀ sarà vincolato dall'ATTENDIBILITÀ del TEST o della SCALA di MISURA. Il valore massimo della correlazione del test o della scala misura è determinato dall'ATTENDIBILITÀ INTERNA