Fino a poco tempo fa, la realtà modificata veniva utilizzata soprattutto per i giochi; oggi invece a farla da padrone sono i filtri facciali sui social media. In un cambiamento lento ma pervasivo, i primi filtri per il viso hanno fatto la loro comparsa con lo scopo di permettere agli utenti una sorta di travestimento virtuale: cambiare faccia per sembrare un animale, per diventare un personaggio buffo o spaventoso. Oggi, invece, sempre più giovani (e soprattutto ragazze adolescenti) utilizzano i filtri per essere “più belli”, per cercare di modificare il proprio aspetto cancellando qualsiasi difetto, alla continua ricerca di un ideale di perfezione standardizzato.
filtri e app di fotoritocco permettono ai ragazzi e alle ragazze (ma non solo) di creare immagini di sé che non hanno più relazione con la realtà, realizzando distorsioni che un tempo erano appannaggio dei soli professionisti del settore fotografico, ma che ora, grazie a un’infinità di filtri che consentono di migliorare la nostra immagine, possiamo usare anche da soli.
Piattaforme come Instagram e Snapchat aumentano le false percezioni di bellezza e di salute. I filtri e le immagini scattate presentano standard spesso irraggiungibili e poco realistici, rischiando di intaccare l’autostima dei più giovani. Insegnare loro il rispetto per i corpi “normali”, reali e imperfetti potrebbe essere un buon inizio per evitare di cadere in spirali psicologiche pericolose.