Le principali aree geografiche interessate dal conflitto furono: Dolomiti-Alpi Carniche, Alpi Giulie-Isonzo-Basso Friuli, Ortles-Cevedale-Adamello, Garda-Altipiani e Medio-basso Piave.
Dolomiti-Alpi Carniche
All’inizio della guerra, dalle pianure del Veneto e del Friuli, le armate italiane avanzano verso nord e verso est, per conquistare il Trentino, il Cadore (territorio veneto delle Dolomiti orientali) e Gorizia e Trieste nel Friuli, che si trovano sotto il dominio austriaco. Dopo le prime settimane, il fronte italiano si estende attraverso il Cadore e la Carnia (nelle Alpi Carniche del Friuli).
Alpi Giulie-Isonzo-Basso Friuli
La valle del fiume Isonzo, che scorre in provincia di Gorizia, è uno dei territori protagonisti del conflitto: qui, tra il 1915 e il 1917, hanno luogo ben dodici battaglie. In quest’area avviene il celebre attacco con cui gli austriaci, il 9 agosto 1916, inondano di gas le trincee italiane ai piedi del monte San Michele, nell’altopiano calcareo del Carso. I soldati italiani conquistano Gorizia, che ritorna poi in mano austriaca l’anno successivo, il 24 ottobre 1917, con la disfatta di Caporetto, nell’alta valle dell’Isonzo.
Ortles-Cevedale-Adamello
La guerra si svolge anche sui gruppi montuosi Ortles-Cevedale e Adamello-Presanella, tra Lombardia e Trentino, che insieme alle cime delle Alpi Carniche e a quelle delle Dolomiti costituiscono uno dei settori alpini del fronte. È la cosiddetta “guerra bianca”, combattuta tra i ghiacci e le nevi perenni dell’alta montagna, che nel 1916 vede la conquista delle vette principali del massiccio dell’Adamello.
Garda-Altipiani
Nel maggio 1916 sono teatro di guerra anche gli altipiani vicentini, dove si svolge la “la battaglia degli altipiani”, nota anche come Strafexpedition: qui, sotto l’avanzata austriaca, cadono in pochi giorni il monte Zugna, il col Santo, il monte Maggio, il monte Toraro e in seguito anche i paesi di Arsiero e Asiago. Le truppe italiane, ritirate sulle ultime posizioni degli altipiani, riescono poi ad arrestare l’azione austriaca.
Medio-basso Piave
Dopo la disfatta di Caporetto la nuova linea del fronte si assesta sul fiume Piave, in Veneto, dove le truppe italiane riescono a bloccare l’avanzata austriaca. Intanto il monte Grappa, nelle Prealpi Venete tra il canale del Brenta, la valle del Piave e il Feltrino, nel novembre 1917 diventa teatro di una dura battaglia vinta dall’esercito italiano. Tra il Piave e il monte Grappa, a Vittorio Veneto, il 24 ottobre del 1918 si svolge la battaglia finale in cui l’esercito italiano ottiene la vittoria definitiva della guerra.