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Gli Stati Uniti: dal dominio economico alla crisi.
Il dopoguerra per gli Stati Uniti fu un periodo di grande sviluppo:
Infatti gli USA approfittarono dei bisogni dell'Europa: le banche fecero prestiti agli Stati europei per la ricostruzione, aumentando con gli interessi.
L'industria statunitense, incrementò l'esportazione dei prodotti nel vecchio continente.
All'interno degli Stati Uniti si ebbe una forte crescita della produzione, aiutata da una politica statale, detta protezionismo.
Il governo decise infatti di imporre tariffe doganali molto alte sui beni importati dall'estero.
Questa politica favorì la stabilita del dollaro. Sulle monete europee pesava anche una fortissima svalutazione, conseguenza di quantità eccessiva di banconote emesse nel periodo bellico per finanziare le spese del conflitto.
la fine degli anni Venti
In questo periodo gli Stati Uniti cadero in una crisi economica gravissima:
Nuove leggi avevano contrastato i sindacati e le organizzazioni politiche e i salari erano stati ridotti.
La maggior parte della popolazione non riusciva perciò a comprare i prodotti presenti sul mercato e la produzione cresceva, ma in parte dei prodotti rimaneva invenduta.
Per sostenere le vendite industrie, banche industriali americani, far ricorso al credito, ossia indebitarsi per comprare beni.
All'enorme indebitamento corrispondeva un'illimitata fiducia nella Borsa.
La crescita industriale aveva fatto aumentare notevolmente il
valore delle azioni delle industrie.
L'aumento della richiesta di azioni ne faceva crescere le quotazioni, cioè il valore. Più un titolo era richiesto sul mercato azionario, più il suo valore doveva essere alto.
A questo va aggiunto che
mancavano leggi che regolassero gli investimenti
. Così molti, pur di acquistare beni o titoli, si
indebitavano
, magari dando la propria casa a garanzia del prestito.
Insomma, era una strada senza uscita
Il sistema si reggeva sul continuo aumento del valore di azioni di Borsa ma questa azione non poteva durare per sempre
In questo periodo diminuiscono le esportazioni verso l'Europa e la domanda negli USA era stata ormai soddisfatta, quindi le vendite di beni si ridussero e i magazzini si trovarono pieni di merce invenduta.
Si era determinata una crisi da sovrapproduzione negli USA.
I possessori delle azioni misero in vendita i propri titoli prima che le quotazioni scendessero troppo e con essi il valore delle rispettive azioni.
La corsa a vendere ne fece precipitare il valore.
Nell'ottobre del 1929 la borsa di Wall Street registro un'impressionante crollo dei titoli rpincipali finanziari e industriali: il loro valore cadde del 90% e vennero svenduti circa 33 milioni di titoli azionari.
ne derivò una grande crisi
conseguenze?
Le banche fallirono
i clienti persone risparmi
la mancanza di denaro produsse la caduta verticale dei prezzi
le aziende fallirono e licenziarono gli operai.
che si diffuse
La crisi colpì I paesi deboli, ma anche Gran Bretagna, Francia e Giappone.
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Il dopoguerra