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ORIGINI ANTROPOLOGIA DELL' EDUCAZIONE - Coggle Diagram
ORIGINI ANTROPOLOGIA DELL' EDUCAZIONE
Nasce effettivamente nel 1950\60 ma ci sono stati svariati approcci già da parte delle generazioni precedenti
Inculturazione: questo termine viene utilizzato per far riferimento al delicato processo di acquisizione della cultura del proprio gruppo di riferimento nel corso dell' infanzia.
Herskovits sostiene che i processi di inculturativi sono composti da 2 fasi:
Meccanica: comprende i primi 2 anni del bambino che viene così educato alla stabilità culturale.
Processuale: comprende la restante parte di vita dell' individuo, nella quale c'è la possibiltà di sperimentare diverse esperienze culturali.
La diversa natura delle 2 fasi spiegherebbe le tensioni che il singolo avverte dal momento che una spinge al conformismo, l' altra al cambiamento. La prima fase è quella che imposta una visione etnocentrica che porge tutti gli individui nei confronti della diversità.(è una visione abbastanza semplicistica e schematica)
Si adoperò negli anni 20 per dimostrare la scarsa affidabilità dei test d' intelligenza per avvalere la tesi che la razza bianca fosse più intelligente di quella nera. Il fatto che eccellevano i bianchi non era dato dal fatto che quest' ultimi possedevano con abilità innate, ma perchè le domande prevedevano competenze che si potevano acquisire solo da coloro che provenivano da un percorso inculturativo situato nelle famiglie della popolazione bianca, e quindi non potevano essere date per scontato.
Oggi questo termine è in disuso perchè si è abbandonata l' idea che la cultura si trasmetta in maniera meccanica da una generazione all' altra. Il termine viene utilizzato per distinguere le modalità di acquisizione della propria cultura da parte del gruppo di riferimento, dai processi di "acculturazione", con cui si intende il processo di trasferimento del modello culturale tra due società che entrano in contatto; contesti coloniali o cooperazioni internazionali.
Molto importante fu Franz Boas, uno dei fondatori dell' antropologia culturale in America, che approfondì la dimensione psicologica riguardante l' interazione tra individuo e cultura, focalizzandosi sui processi educativi degli anni 20. Nel suo libro "Antropologia e vita moderna" (1928) mette in evidenza un sistema scolastico basato su procedure coercitive che premiano il conformismo reprimendo così la possibilità di sviluppare l' autosufficienza e capacità critica, fortemente incoerente perchè si professa egualitario pur avendo forti disuguaglianze al suo interno. Boas si auspica che l' insegnamento dall' antropologia entri a far parte del curriculum degli insegnanti assieme alla pedagogia.
Scuola di cultura e personalità
Fondata negli anni 30 da Abram Kardiner, uno psicoanalista froidiano con un vasta competenza antropologica. Nacque con lo scopo di approfondire il tema di interazione tra società e individuo. Si deve a questa scuola il concetto di "struttura di personalità di base" espressione con cui si intende sostenere l' idea che ciascuna cultura produce un tipo psicologico "medio" effetto dell' azione congiunta esercitata dall' istruzione primaria e secondaria. Il bambino avrà soddisfacimento dai suoi bisogni solo adattandosi a questo modello e facendo proprio, al punto da renderlo un fondamento della sua personalità. Si voleva sottolineare che lo sviluppo infantile non era dato solo da meccanismi biologici ma anche da norme di comportamento apprese dalla propria società di riferimento.
Margaret Mead: una delle figure più importanti(allieva di Boas). Con il suo libro "Adolescenza in Samoa" 1926/27,ricerca condotta tra adolescenti polinesiane dove mette in discussione la credenza che l' adolescenza sia necessariamente quel periodo di stress e disagio. A Samoa il passaggio dall' infanzia all' età adulta viene vissuto senza grandi turbamenti tanto che non è riconosciuto come vero e proprio passaggio fondamentale della vita. Comparando i 2 modi tranne la conclusione che "l' età ingrata" tra cui ribellioni all' autorità, complessi esistenziali non fosse data solo da delle mutazioni fisiologiche ma soprattutto da pressioni create dall' ambiente sociale. I samoani vivendo in un ambiente omogeneo non avevano la percezione di fare scelte importanti con ricadute sostanziali sul loro futuro. Mead la centralità educativa dei genitori nelle prime fasi della vita dei bambini americani non favoriva ai ragazzi un' assunzione di autonomia decisionale.
Fa una critica al modello americano dicendo che i suoi sistemi non sono ne assoluti e ne derivano da Dio, quindi si può mettere a paragone con quello di altre civiltà e capire che le altre non sono poi così tanto inferiori. E sostiene infine che l' amore, la collera e tutte le emozioni si esprimono in molteplici forme che dipendono dal contesto culturale.(coerente con il programma della scuola di cultura e personalità) .
Questa sua versione fu criticata perchè ritenuta troppo semplicistica dove i samoani apparivano semplici e impermeabili a qualsiasi cambiamento, mentre ci gli americani apparivano come una popolazione piena si tensioni. Quindi 2 mondi che non possono essere messi a confronto.
Ruth Benedict(altra allieva di Boas) riflette sul fatto che ci sono molteplici discontinuità nei modelli educativi, infatti nell' infanzia vengono promosse delle caratteristiche come irresponsabilità, sottomissione e ignoranza sessuale, caratteristiche che dovranno essere sovvertite in età adulta dato che ci si aspetta che un ragazzo diventi un padre di famiglia responsabile e virile. Ciò che si apprende da piccoli deve essere completamente stravolto in età adulta per rispondere ad altre aspettative.
Elaborò il concetto di "configurazione" nel suo libro "Modelli di cultura" 1934 dove ogni cultura fissa un modello di comportamento. creando così una peculiare configurazione culturale. Questo suo approccio venne chiamato configurazionismo, dove gioca un ruolo fondamentale il concetto di integrazione: una cultura è un insieme più o meno coerente di pensieri e azioni all' interno della quale si delineano specifici scopi che possono essere soltanto suoi e dove il soggetto viene educato a forgiare la sua personalità. Nelle sue ricerche va a delineare 4 tipi di società:
Apollinei: indiani zuni perchè idealizzano il controllo delle emozioni.
Dionisiaci: indiani delle pianure che manifestavano ed estremizzavano liberamente passioni e sentimenti.
Paranoici: dobu della Malesia sempre in preda da sospetti reciproci.
Megolomani: kwakiult in continua competizione per il prestigio sociale.
Viene criticata perchè riduce la cultura ad un "pacchetto di tratti"