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Diocleziano e la riorganizzazione dell'impero - Coggle Diagram
Diocleziano
e la riorganizzazione dell'impero
Il rafforzamento del potere imperiale
Nel 284 d.C.
il potere era passato nelle mani di
Diocleziano
Un soldato dalmata di umilissime origini
egli fu inoltre
autore di alcune riforme
che rinnovarono completamente lo Stato Romano
Per sopravvivere l'impero
avrebbe dovuto fondarsi su una struttura militare, un'organizzazione amministrativa, una gestione del potere del tutto nuove
Il suo fu un tentativo di
conservare l'unità dello Stato
rafforzando il potere imperiale e
facendolo evolvere verso forme di monarchia assoluta
L'imperatore cessava di essere il magistrato del Senato diventando il
"dominus"
dell'impero
promulgava leggi e editti senza doverne rendere conto a nessuno
l'imperatore doveva disporre di un
esercito forte e di uno stuolo di funzionari fidati
In modo che sorvegliassero ogni aspetto dell'amministrazione e
che dipendessero direttamente da lui
La riforma dell'esercito e del governo imperiale: la tetrarchia
Per evitare la piaga delle ribellioni militari
Diocleziano riordinò l'esercito
Il numero di soldati assegnati ad ogni legione venne diminuito
venne aumentato il numero delle legioni
L'esercito fu diviso in due parti
Le truppe di frontiera
:
i limitanei
Risiedevano subito oltre il
limes
e
avevano il compito di pattugliare i confini
Le truppe da combattimento
comitatus
erano stanziate nelle retrovie,
poste sotto il diretto comando dell'imperatore e pronte ad accorrere dove fosse necessario
si trattava di nutrire addestrare e mantenere
un esercito di circa 600.000 uomini
Tutto il territorio venne ripartito in
dodici "diocesi" che raggruppavano più province
Le varie diocesi furono
a loro volta raggruppate in quattro regioni più ampie
Diocleziano spartì il potere con altre tre persone di sua fiducia
, il governo divenne collegiale e fu chiamato
tetrarchia
Diocleziano assunse il titolo di "augusto" scegliendo come collega
Massimiano
I due augusti nominarono a loro volta due "cesari":
Galerio e Costanzo Cloro
Ognuno dei quattro tetrarchi regnava su una porzione di impero
Le
quattro capitali
furono poste nelle vicinanze dei confini delle loro regioni: a
Treviri, a Milano, a Sirmio e a Nicomedia
La riforma fiscale e le forme di controllo sociale
La riforma fondamentale di Diocleziano fu quella
fiscale
Per avere un'
amministrazione accorta
, lo stato doveva contare
su proventi fissi
, che consentissero di programmare le spese
a ogni estensione di terra
(iugum)
doveva corrispondere un cittadino da tassare
(caput)
Gli abitanti delle città detti curiali erano responsabili collettivamente del pagamento delle imposte
calcolate dai funzionari reali.
La crisi e la "pianificazione economica" imperiale
I sudditi oltre a pagare i tributi dovuti allo Stato erano costretti a rifornire di viveri gli eserciti (
annona militaris
)
L'inflazione continuò a crescere
Nel 301 Diocleziano decise di imporre un calmiere su circa mille prodotti
, allo scopo di limitarne i prezzi
si alimentò un mercato di contrabbando
, nel quale i prezzi erano ancora più alti
Per questa ragione
il provvedimento fu presto abolito
a
un sistema privo di regole dove l'economia era lasciata a se stessa
Diocleziano la sostituì con:
"un'economia pianificata dal potere politico"
La persecuzione contro i cristiani
Il cristianesimo
rappresentava per Diocleziano una minaccia
Avviò quindi una nuova campagna di persecuzioni anticristiane
Gli editti emanati negli anni 303-304 imponevano
la distruzione delle chiese, la proibizione della celebrazione dei riti, la reclusione del clero e l'esclusione dei cristiani dalle cariche pubbliche
A questi provvedimenti
seguì un'ondata di arresti e di condanne a morte
che non riuscì a impedire la diffusione del cristianesimo