La propaganda fascista fece uso di tutti i mezzi di cultura esistenti, istituendo per l'occasione il "Ministero della cultura popolare (Minculpop)" che aveva esteso campo per quanto riguarda il giornalismo e l'editoria, vennero spese notevoli energie economiche anche per il controllo e l'uso propagandistico del teatro, del cinema, della radio, delle architetture, nelle mostre, nelle feste.
Grande volontà di ricerca del sentimento di "Virilità" dello Stato.
il partito, per creare unità e un sentimento di orgoglio nazionale, coltiva il mito della "latinità" collegando lo Stato italiano all'Impero Romano
La figura del duce diventa sacra e i suoi discorsi diventano luogo cerimonioso, dove la presenza era pressoché obbligatoria (dato il sospetto che avrebbe sollevato un'assenza)
Venne riservata un'attenzione particolare ad intellettuali e artisti nel regime fascista, l'istituzione dei "littoriali" (grandi convegni per l'orientamento della cultura generale) diventavano luoghi dove era possibile esprimere un dissenso al regime (pur essendo docile ponderato e controllato) che restava sempre nell'ambito del singolo e particolare (ci si discostava di poco dalla propaganda fascista).