Nella seconda metà dell’Ottocento, viene invece sfruttata la cromolitografia, che permette
di stampare a colori. Gli artisti dell’epoca, attratti da questo nuovo mezzo di guadagno, si dedicano a disegnare i soggetti dei manifesti, più che altro per la popolarità che regalava loro la comparsa del proprio nome sui muri delle metropoli. Al manifesto ricorrono teatri e cabaret, opere liriche e circhi equestri.