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PROTEZIONE CIVILE - Coggle Diagram
PROTEZIONE CIVILE
sistema che esercita la funzione di protezione civile costituita dall'insieme delle competenze e delle attività volte a tutelare la vita, l’integrità fisica, i beni, gli insediamenti, gli animali e l'ambiente.
venne istituito dalla legge 24 febbraio 1992, nel corso degli anni è stato oggetto di un intervento normativo di riordino, avvenuto poi organicamente con l'emanazione del codice della protezione civile nel 2018
Nel 1981 la protezione civile viene definita
compito primario dello Stato.
Si comincia a parlare di prevenzione degli
eventi calamitosi
, attraverso l’individuazione e lo studio delle loro cause.
Con eventi calamitosi si intendono ad esempio tutti gli eventi naturali catastrofali, come
piogge, alluvioni, inondazioni, uragani, terremoti, incendi, frane, grandine, nevicate o anche eruzioni vulcaniche
Il nucleo centrale dell'attività di protezione civile rimane tradizionalmente costituito dalla "gestione dell'emergenza", e cioè dai cosiddetti compiti di assistenza e soccorso delle popolazioni colpite da calamità. La legge 225/1992 prevede in particolare all'art. 5 la decretazione di uno "stato di emergenza" e il "potere di ordinanza" del Governo nella nomina dei commissari straordinari.
Quando un ente locale chiede e ottiene dal Governo la dichiarazione dello stato di emergenza e di grande evento, il commissario straordinario che gestisce i fondi per l'emergenza può agire in deroga alle normative comunitarie ed alla legge italiana in materia d'appalto, oltre ad avere la possibilità di emettere ordinanze straordinarie
Per cause di forza maggiore (l'urgenza dell'intervento) viene sospesa la procedura di aggiudicazione delle opere pubbliche mediante gara d'appalto, che ha tempistiche lunghe. Il commissario può affidare i lavori a ditte scelte a sua discrezione.
PRIMO SOCCORSO
Si intende l'insieme delle azioni che permettono di aiutare in situazioni di emergenza una o più persone in difficoltà vittime di traumi fisici e/o psicologici o malori improvvisi, nell'attesa dell'arrivo di soccorsi qualificati.
anche l'assistenza che viene data in strutture provvisorie in presenza di situazioni critiche, nell'attesa di trasportare il paziente in centri sanitari più adeguatamente attrezzati.
Gli obiettivi del primo soccorso possono essere racchiusi in tre semplici punti;
mantenere in vita l'infortunato; in realtà, questo è lo scopo di ogni tipo di cura medica;
prevenire ulteriori danni a carico del malcapitato; questo significa sia proteggerlo da fattori esterni (ad esempio allontanandolo da fonti di pericolo), sia applicare determinate tecniche di soccorso che limitano la possibilità che le sue stesse condizioni peggiorino (ad esempio, premere su una ferita per rallentare il sanguinamento);
favorire la riabilitazione, la quale comincia già mentre si sta attuando il soccorso.
Il simbolo internazionale associato al primo soccorso è costituito da una croce bianca su sfondo verde, assegnato dalla International Organization for Standardization (ISO). Questo simbolo si trova sulle cassette di pronto soccorso.
Il simbolo che identifica i mezzi e il personale di soccorso, invece, è chiamato Stella della vita ed è formato da una croce azzurra a sei braccia, all'interno della quale è raffigurato il cosiddetto bastone di Asclepio: un bastone attorno al quale è attorcigliato un serpente. Questo simbolo si trova su tutti i mezzi di soccorso: ad esempio, è il simbolo visibile sulle ambulanze.
A volte si fa uso del simbolo costituito da una croce rossa su sfondo bianco; tuttavia l'uso di questo e di simboli analoghi è riservato alle società che compongono la Croce Rossa e Mezzaluna Rossa Internazionale e all'uso in situazioni di guerra, come simbolo per identificare il personale e i servizi medici (ai quali il simbolo garantisce protezione, in base alle Convenzioni di Ginevra e ad altri trattati internazionali), e quindi ogni altro utilizzo è improprio ed è punibile per legge.
Tra gli altri simboli utilizzati c'è la Croce di Malta.
PRONTO SOCCORSO
Il Pronto Soccorso (o PS) è un'unità operativa dell'ospedale dedicata ai casi di emergenza-urgenza.
è la struttura in cui professionisti formati, specialisti dell'emergenza-urgenza, trattano le acuzie e le malattie tempo-dipendenti oltre a dare risposte nelle maxi-emergenze e durante le pandemie.
In Italia, il concetto di Pronto Soccorso è stato affiancato nei principali ospedali dal concetto più ampio di Struttura Complessa Dipartimento d'Emergenza e Accettazione (DEA) un vero e proprio reparto di assistenza in Medicina d'emergenza-urgenza, tuttavia esistono ancora diffusamente servizi di Pronto Soccorso che non configurano la complessità assistenziale del DEA ma che sono in grado di fornire servizi di emergenza e urgenza, grazie alla formazione specialistica di medici e infermieri.
Alcuni servizi a complessità minore sono detti Punti di Primo Intervento (PPI) e si differenziano dai Pronto Soccorso in quanto i pazienti vi possono accedere solo autonomamente e non accompagnati da un'ambulanza del servizio di emergenza-urgenza ed inoltre possono fornire un servizio anche solo sulle 12 ore invece che sulle 24 ore.
L'accesso non avviene sulla base dell'ordine di arrivo delle persone che giungono al Pronto Soccorso ma sulla gravità delle loro condizioni valutata attraverso il "triage"
l
triage
è il primo momento di accoglienza ed è una funzione svolta da un professionista, un infermiere, specificamente formato e con esperienza di area d'emergenza. L'infermiere, attraverso un processo metodologico, scientifico e dinamico, identifica le priorità assistenziali dei pazienti attraverso una valutazione clinica e dell'eventuale rischio evolutivo e attribuisce a ogni paziente un codice di priorità in 5 livelli espressi in numeri
Cod 3 - URGENZA DIFFERIBILE:
condizioni stabili, senza rischio evolutivo con sofferenza e ricaduta sullo stato generale che presuppone solitamente prestazioni complesse.
Cod 4 - URGENZA MINORE
: stabile, senza rischio evolutivo, richiede solitamente prestazioni diagnostico-terapeutiche semplici, monospecialistiche.
Cod 2 - URGENZA
: rischio compromissione funzioni vitali con rischio evolutivo o dolore severo.
Cod 5 - NON URGENZA:
problema non urgente, di minima rilevanza clinica.
Cod 1- EMERGENZA
: interruzione o compromissione di una o più funzioni vitali.
ESEMPI DI SITUAZIONI DI EMERGENZA
Le
cause dell’emergenza possono essere interne o esterne.
Interne
Incendio, scoppio/esplosione, fuga di gas, emissione di sostanze pericolose, allagamento, emergenza elettrica, infortuni, malori,
Esterne
Fatti del tipo indicato per le cause interne, ma dovuti a cause esterne o avvenuti in insediamenti vicini, terremoto, tromba d'aria, caduta aeromobile
MANOVRA GAS
"Guardare Ascoltare Sentire"
La posizione ideale per farlo è accostare la guancia alla sua bocca (a circa 3-5 cm), osservando nel frattempo il torace, e poggiandovi eventualmente una mano. Questa manovra è detta "GAS" che sta per Guardo, Ascolto, Sento: Guardare il movimento del torace. Ascoltare il respiro.
Appoggiare la propria bocca sulla mascherina (respirazione bocca-maschera) o - in assenza di mezzi protettivi - direttamente sulla bocca della persona (respirazione bocca-bocca), chiudere le narici dell'individuo con due dita e soffiare lentamente per circa 1 secondo, controllando con la coda dell'occhio che il torace
COME VIENE ESEGUITA?
RIANIMAZIONE CARDIO POLMONARE
La rianimazione cardio-polmonare (o RCP), nota anche come
"massaggio cardiaco"
, è una procedura di emergenza che si attua in una persona che si trova in arresto cardiaco o arresto respiratorio; essa combina compressioni toraciche con una ventilazione artificiale nel tentativo di preservare manualmente il circolo sanguigno, per mantenere la funzione cerebrale intatta, fino a quando non vengono prese ulteriori misure per ripristinare la circolazione spontanea e la respirazione.
Ogni 30 compressioni, è necessario praticare 2 insufflazioni con la respirazione artificiale. La testa viene ruotata all'indietro, il soccorritore chiude il naso con una mano mentre estende la mandibola con l'altra per mantenere la bocca aperta. Si noti che, dimenticando di chiudere il naso, l'operazione risulterà completamente inefficace.
È fondamentale che durante le insufflazioni il capo rimanga iperesteso, giacché una scorretta posizione delle vie aeree espone la vittima al rischio che entri aria nello stomaco, provocando così facilmente rigurgito. Quest'ultimo è provocato anche dalla potenza con cui si soffia: se si soffia troppo forte si manda aria nello stomaco.
La respirazione bocca a bocca comporta l'insufflazione forzata di aria nel sistema respiratorio dell'infortunato, con l'ausilio di una mascherina o di un boccaio. In caso di mancanza, un fazzoletto di cotone può essere impiegato per proteggere il soccorritore dal contatto diretto con la bocca dell'infortunato.
POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA
La posizione laterale di sicurezza, o PLS, è una tecnica di primo soccorso utilizzata per permettere ad un infortunato in stato di incoscienza di respirare liberamente.
L'applicazione si questa manovra si limita alle situazioni in cui il soggetto abbia un battito cardiaco presente e respirazione efficace; in caso contrario bisogna ricorrere a procedure di rianimazione.
Nonostante l'utilità di questa manovra, chiunque si trovi di fronte ad un infortunato non può operarla immediatamente, ma deve sempre osservare un preciso comportamento volto a garantire innanzitutto la sicurezza del soccorritore e, quindi, la sicurezza e la salvaguardia del soggetto da soccorrere.
Posizionando un soggetto in PLS si muove la colonna vertebrale, ed è quindi una manovra da evitare qualora si abbia il sospetto, o la certezza, di un trauma vertebrale.
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