Please enable JavaScript.

Coggle requires JavaScript to display documents.

SCHOPENHAUER PT. 2 image - Coggle Diagram

- - - - è proprio questa esperienza di base che permette all'uomo di squarciare il velo del fenomeno e di afferrare la cosa in sè
        
        "vivendoci dal di dentro" ci rendiamo conto che l'essenza profonda del nostro io, o meglio la cosa in sè del nostro essere è la brama, o la volontà di vivere
        
        ovvero un impulso prepotente che ci spinge a esistere e ad agire
        
        più che intelletto e conoscenza noi siamo vita e volontà di vivere ed il nostro stesso corpo è la manifestazione esteriore dell'insieme delle nostre brame interiori
        
        l'intero mondo fenomenico non è altro che il modo in cui la volontà si manifesta o si rende visibile a se stessa nella rappresentazione spazio-temporale
        
        Da ciò il titolo del capolavoro di S.: il mondo come volontà e rappresentazione
        
        il rapporto tra volontà ed intelletto , tra volontà e corpo, tra la volontà ed il fenomeno in generale è per S. lo stesso che intercorre tra il padrone ed il servo , tra il cuore ed il cervello, tra il fabbro ed il martello ecc
        
        fondandosi sul principio di analogia S. afferma che la volontà di vivere non è soltanto la radice noumenica dell'uomo ma anche l'essenza segreta di tutte le cose , ossia la cosa in sè dell'universo
        
        essa pervade ogni essere della natura
        
        materia organica in cui si manifesta in modo inconscio
        
        uomo in cui risulta pienamente consapevole
- - - - in tal modo mi privo degli strumenti che individuano gli oggetti , cioè che pongono i fenomeni come una molteplicità di cose distinte
        
        per questo l'essenza che riscontro nel mio corpo non è più soltanto del mio corpo perchè ha perso i limiti dell'individualità
        
        e per questo è corretto parlare di noumeno al singolare , perchè in quest' ambito non operano ne lo spazio ne il tempo
        
        ecco perchè una volta individuata la volontà come essenza noumenica del mio corpo, so che tale essenza non si può riferire solo al mio corpo, ma deve essere l'essenza profonda dell'intera realtà
  - - - si qualifica come la coincidenza di coscienza, volontà e corpo
- - - - essa è una quercia in un milione di querce
  - - - "alla volontà è assicurata la vita" e paragona il perdurare dell 'universo nel tempo all' "arcobaleno sulla cascata" non toccato dal fluire delle acque
  - - - noi possiamo cercare la ragione di questa o di quella manifestazione fenomenica della volontà ma non della volontà in se stessa, esattamente come possiamo chiedere ad un uomo perchè voglia questo o quello, ma non perchè voglia in generale
        
        a questa domanda l'individuo non potrebbe che rispondere: "voglio perchè c'è in me una volontà irresistibile che mi spinge a volere"
        
        la volontà primordiale non ha alcuna meta oltre se stessa
        
        la vita vuole la vita, la volontà vuole la volontà e qualunque motivazione o scopo cadono entro l'orizzonte del vivere e del volere, la volontà è senza scopo
- - - - gli uomini hanno postulato un Dio al quale finalizzare la loro vita e in cui trovare un senso per le loro azioni
      - essa si manifesta nel mondo fenomenico attraverso 2 fasi distinguibili
        
        a) nella prima la volontà si oggettiva in un sistema di forme immutabili, a-spaziali e a-temporali, che egli chiama idee e che considera come archetipi del mondo
        
        tra gli individui e le idee esiste un rapporto di coppia-modello, per cui i singoli esseri risultano semplici riproduzioni dell'unico prototipo originario che è l'idea
        
        b) nella seconda, la volontà si oggettiva nei vari individui del mondo naturale
        
        il mondo delle realtà naturali si struttura a propria volta in una serie di "gradi" disposti in ordine ascendente
        
        il grado più basso dell'oggettivazione della volontà è costituito dalle forze generali della natura, i gradi superiori dalle piante e dagli animali
        
        la "piramide cosmica" culmina nell'uomo , nel quale la volontà diviene pienamente consapevole
        
        nell'uomo la ragione è meno efficace dell'istinto e questo è il motivo per cui S. afferma che l'uomo è un animale malaticcio