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3-LA DIAGNOSI IN PSICOPATOLOGIA DELLO SVILUPPO - Coggle Diagram
3-LA DIAGNOSI IN PSICOPATOLOGIA DELLO SVILUPPO
Classificazione dei disturbi:
ICD
International Classification of Diseases espressione dell’Organizzazione Mondiale della sanità
DC:
. 0-3 Diagnostic Classification 0-3
DSM
: Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders espressione dell’American Psychiatric Association
IL PERCORSO DEI DSM
Malattia separata dalla salute; non si parla di salute mentale ma solo di malattia (=di ciò che non va bene)
Ogni disturbo (categoria) è nettamente separato dagli altri. Le forme intermedie-->NAS , Non Altrimenti Specificato (etichetta attribuita a chi non rientrava in nessuna categoria)
Modello dimensionale (struttura in + dimensioni): ogni fenomeno clinico varia quantitativamente su un continuum di valori ordinati. Si parte da disturbi meno gravi per arrivare ai disturbi + difficili da trattare. Ad esempio i tratti della dell’umore, della cognizione.
Implica un maggiore livello di astrazione e la concezione di “prototipi”, difficilmente osservabili, ma utili nell’incontro con la grande variabilità dei fenomeni clinici
DAL DSM IV AL DSM V
Nuova struttura del manuale
Abolizione del Sistema multiassiale a favore di un (vedi terzo punto-->assessment):
Una considerevole modifica riguarda l’abbandono del sistema di valutazione multiassiale, al quale eravamo abituati dal DSM-III, in quanto giudicato come «non necessario al fine di effettuare una diagnosi di disturbo mentale»
Asse I - Sindromi Cliniche: sindromi acute che necessitano trattamento (e.g. depressione, attacchi di panico ecc);
Asse II - Disturbi dello Sviluppo e disturbi della personalità (ritardo mentale e disturbo di paranoide schizoide antisociale ecc);
Asse III - Condizioni Fisiche;
Asse IV - Stressors psicologici;
Asse V - Livello di funzionamento: una scala che valuta il funzionamento globale dell’individuo.
Il clinico doveva compilare tutti 5 gli assi
Assessment dimensionale
All’interno del Manuale viene promosso un approccio dimensionale:
1) l’accorpamento di più disturbi in una categoria più ampia, come è ad esempio avvenuto per i “disturbi dello spettro dell’autismo”
2) gli specificatori quantitativi di gravità dei sintomi elencati all’interno di alcuni disturbi.
3) I paragrafi «sviluppo e decorso» possono darci indicazioni di come le manifestazioni si differenziano nell’arco della vita
STRUTTURA
Nuova organizzazione dei capitoli: riflette un approccio basato sull’arco di
Inizia con i disturbi maggiormente diagnosticati nelle prime fasi della vita (Disturbi del neurosviluppo) e termina con quelli pertinenti all’età avanzata (Disturbi neurocognitivi)
Abolita la divisione tra disturbi dell’infanzia e dell’età adulta
CATEGORIA NAS:
Non esiste +, ma all'interno della descrizione ci sono due opzioni:
Disturbo con altra specificazione
Disturbo senza specificazione
Per consentire al clinico di specificare o meno le caratteristiche di un disturbo che non corrisponde appieno alla sintomatologia necessaria per entrare nella categoria diagnostica corrispondente; permette di dire che la persona rientra + o meno in quella determinata categoria ma le particolarità specifiche sono queste