L’Egitto è una città plurimillenaria, ha vissuto per quattromila anni senza subire conquiste, e idraulica, perché sorge sulle rive del Nilo. La fertilità della zona è dovuta al limo, una fanghiglia fertilizzante che si creava per il ritiro delle acque del Nilo post pioggia. Il Nilo nasce dall’unione del Nilo Bianco e Nilo Azzurro. L’Egitto non ha mai potuto dimostrare il suo valore in battaglia perché non ha il bisogno di combattere (a eccezione con gli ittiti). Questo è perché l’Egitto si trova in una posizione naturalmente protetta: al nord c’è il Mediterraneo con la delta del Nilo; a ovest c’è il deserto del Sahara, a sud ci sono le cateratte del Nilo, vale a dire dei dislivelli nel fiume che creano cascate; a est è presente un territorio arido e montuoso. L’Egitto inizialmente era costituito da piccole città indipendenti, chiamate nomi, che ne sono circa 40, ma successivamente questi nomi divennero province di un solo regno. Ogni nomo aveva la propria cultura, ma ognuno aveva gli stessi principi. La scrittura egizia era sia ideografica che fonetica, e veniva chiamata geroglifica. Se oggi riusciamo a decifrare tale scrittura, è grazie alla stele di rosetta scoperta da Champollion. La stele di rosetta era un grande masso di pietra nera con delle scritte in 3 lingue diverse: la geroglifica, la demotica e in greco antico. Grazie alla parte del greco antico Champollion è riuscito a ricavare la maggior parte del significato del testo. Come già detto, la scrittura Egizia era lo geroglifico, ma data la sua difficoltà si decisa di semplificarla in ieratica, quella sacerdotale. In futuro verrà messa un’altra lingua ancora più veloce e semplice: la demotica, cioè popolare.