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COLLOQUIO (CAP.1) - Coggle Diagram
COLLOQUIO (CAP.1)
INTRODUZIONE
2 definizioni:
è uno strumento che abbiamo elaborato x far si che le modificazioni (dovute a incontro tra 2 persone) avvengano in modo conoscibile coscientemente
situazione in cui comunicazione avviene con lo scopo di chiarire il modo caratteristico di vivere del paziente, la cui chiarificazione attende beneficio
motivazioni:
dal punto di vista del paziente: estrinseca vs intrinseca (è possibile e auspicabile > con tempo)
dal punto di vista dello psicologo:
entusiasmo vs indifferenza: persona che hai davanti deve suscitare interesse professionale; con avanzare dell'età e esperienza rischio indifferenza
motivazioni inconsce(ex. voler aiutare qualcuno xk): aiutare gli altri a risolvere proprio disagio dopo averlo sperimentato nel passato, risolvere il proprio disagio (rischio aiutare te stesso + che altro), senso di potere/ruolo di potere
ricerca gratificazioni (ex. personali, economiche)
aspettative:
del conduttore(iniziali): conoscere la realtà psichica della persona che ha davanti (poi nuove aspettative ex. alleanza terapeutica, cambiamento)
del paziente: risposta all'intensità e all'urgenza del bisogno, miglioramento o altro vantaggio personale, essere visto come essere umano (non come malessere), conferma o - di credenze inconsce
prerequisiti mentali fondamentali del conduttore:
disponibilità e professionalità: paziente non va trattato come un amico ma non bisogna nemmeno comportarsi seguendo un modello prefissato negando la propria personalità-> trovare lo stile comunicativo adeguato x far comprendere a paziente che si trova davanti ad una persona disponibile e interessata che ha i mezzi x aiutarlo
REGOLE DEL COLLOQUIO
Linguaggio
non dev'essere tecnico scientifico (prezioso ma da usare : x comunicare con colleghi, x pensare) con paziente espressione di distanziamento -> dev'essere quello del paziente
aree di osservazione: che lingua viene usata, che lessico(variabile, povero) ,che vocabolario (stereotipato, personale, lavorativo), che stile (sintassi, figure retoriche)
scambio verbale:
usare linguaggio paziente (ad eccezione che paziente utilizzi linguaggio appartenente ad un gruppo e quindi non il suo reale)-> identificazione temporanea con paziente favorendo emergere del suo linguaggio
riformulazione: ridire le cose dette dal paziente con parole tue in forma interrogativa-> x verificare che tu abbia capito e x far capire a paziente che hai capito
un po' alla volta si creerà un lessico comune
aspetti sensibili: intonazione voce, ritmo del discorso, difficoltà enunciazione
comunicazione non verbale (sia nel terapeuta sia nel paziente)
riguarda aspetti latenti, inconsci, arcaici e determina contenuto esplicito della comunicazione (parole spesso nascondono molto altro)
utile x: creare situazione di agio, raccogliere informazioni a livello emotivo e motivazionale
silenzio:
nel paziente può indicare: pensiero (insight/riflessione), clima di ascolto, presenza emozioni (ex. fantasie), opposizione/resistenza, rappresenta semplice silenzio stesso (momento vuoto)
nel conduttore può indicare: non sapere cosa dire (ex. esperienza/problema simile),ascolto empatico, in seguito ad insight su quanto detto, silenzio difensivo (silenzio x paura di non dire cose sbagliate in quanto tema tocca particolarmente)
ascolto:
è necessario e dev'essere costante durante colloquio, consiste nel comprendere e valutare empaticamente entrando in contatto con realtà psichica altro e assumendo immaginativamente sua posizione
atteggiamenti chiave: genuinità e congruenza (terapeuta persona reale e trasparente nella relazione); considerazione positiva incondizionata (terapeuta accetta, rispetta, apprezza cliente in modo incondizionato ed ha interesse x lui); empatia (terapeuta comprende sentimenti paziente come paziente li percepisce) -> empatia implica una temporanea e parziale identificazione (immagine terapeuta mobile e flessibile)
Frustrazione
evitare di soddisfare desideri consci e inconsci del paziente ad eccezione del desiderio che lo ha coscientemente portato in terapia cioè quello di avere un'opinione + chiara di sè
ciò permette di evitare soddisfacimento delle soddisfazioni sostitutive così facendo può entrare in contatto con i suoi desideri profondi e non con quelli superficiali (clinico xciò non deve fare ciò che vuole paziente-> non è il suo ruolo già altre persone avranno soddisfatto questi desideri superficiali) se soddisfatte ripetizione
in assenza di comprensione delle richieste inconsce è preferibile la neutralità in attesa di comprenderle
frustrare: no essere sadici-> l'obiettivo non è far star male ma è un bene superiore
differenza tra desideri e bisogni-> bisogni non vanno frustrati, si frustra quando persona può tollerare frustrazione
Reciprocità
il paziente uscendo dalla stanza deve aver ricevuto almeno quanto ha dato x 2 motivi:
relazionale umano: esponendoci la sua situazione mentale ci ha offerto qualcosa di prezioso_< obbligo contraccambiare
intrapsichico (del terapeuta): assorbe punto di vista paziente e x lasciarlo andare restituisce tradotto (versante egoistico x salvaguardia mente) -> comprendere e restituire
AMBIENTE
istituzionale: che sia protetto (sia x paziente sia x conduttore) (che nessuno ascolti)
luogo (elementi materiali):
stanza chiusa: ciò che avviene all'interno è riservato e unico, importantissima porta come confine (sia in senso concreto sia metaforico)
arredamento: è espressione della personalità del clinico e accogliente-> tavolo e 2 sedie come se fosse capitato in una casa(x sentirsi a proprio agio), luce diffusa e non fastidiosa, pareti colorate con quadri (ambiente umano)
corpo del conduttore: conoscere il proprio stile di comportamento (ex. espressioni facciali, occupazione spazio, gesti, modo di vestire, atteggiamento)