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confronto fra Hobbes, Locke, Rousseau
Rousseau
Stato di natura
Anteriore alle disuguaglianze politiche e morali, nel quale l’uomo quindi viveva senza leggi artificiali
Nel quale l’uomo non è corrotto, è “buoni”
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Stato civile
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Da un “io” privato passa a un “io” comune, cioè parte di un’entità politica nella quale si esprime la volontà della collettività
Contratto
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Quest’ultimo combacia con la comunità politica in quanto i contraenti si legano ad un’obbedienza delle leggi che loro stessi hanno favorito
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Locke
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Stato civile
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Il potere legislativo (il Parlamento che include anche il potere giudiziario) e il potere esecutivo (il governo che gestisce anche la politica estera) devono essere separati permettere il rispetto dei diritti naturali
Se uno tra Parlamento o Governo cerca di instaurare una tirannia, il popolo ha il diritto di ribellarsi
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Stato di natura
Nel quale gli uomini seguono una morale a loro intrinseca perché rispettano la legge di natura decretata da Dio
Hobbes
Stato civile
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La sovranità (singolo o assemblea) dello stato è assoluta, irresistibile, indivisibile (unificazione dei poteri)
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Diritto di natura
Per il quale si può fare tutto quel che si vuole, senza pensare a ciò che è giusto o onesto
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Contratto
Implicato dal patto di unione, per il quale tutti gli uomini sono vincolati alla stessa rinuncia per un bene comune
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implicato dal patto di sottomissione, per il quale si conferisce il potere a un singolo o a un’assemblea che non fa parte del patto, ma ne è il risultato
Stato di natura
Nel quale tutti agiscono secondo i loro bisogni, ogni azione è permessa, tutti aspirano allo stesso modo al potere
Vi dominano l’orgoglio, la competizione, l’antisocialista e l’egoismo
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