Please enable JavaScript.
Coggle requires JavaScript to display documents.
GOFFMAN 1 - Coggle Diagram
GOFFMAN 1
CAPITOLO 1 ->GIOCHI DI FACCIA
Analisi degli elementi rituali dell’interazione sociale
noi mondo di incontri sociali= contatto diretto che mediato con altri interlocutori. In questi contatti assumere modello di atti verbali e non verbali-> esprime la propria opinione sulla situazione, la propria valutazione su coloro che vi partecipano e su noi stessi.
termine faccia-> valore sociale positivo che una persona rivendica per se stessa mediante la linea che gli altri riterranno che egli abbia assunto durante un contatto particolare.
quindi un'immagine di se stessi, delineata in termini di attributi sociali positivi; che gli altri possono condividere
Una persona, in genere, prova un'immediata reazione emotiva alla «faccia» che gli deriva dall'incontro con altri; affeziona propria faccia e prova « attaccamento sentimentale ». l'incontro conferma l'immagine di se stesso no reazioni importanti. Se risulterà superiore all'aspettativa, sentirà soddisfatto, se risulterà inferiore senso di disagio, ferito nel proprio orgoglio
L'attaccamento di una persona alla propria immagine e la facilità con cui questa immagine può essere messa in dubbio= la ragione per cui il contatto con altri sempre molto impegnativo..
La propria faccia e quella degli altri sono costrutti dello stesso ordine; regole del gruppo e definizione della situazione=l'intensità e distribuzione dei sentimenti che si proveranno per la propria faccia e per quella degli altri.
avere-conservare la faccia= la linea di condotta-> immagine di se stessa coerente, confortata dai giudizi e confermata. La linea mantenuta>> contatto con altri ->carattere legittimo e istituzionalizzato.
faccia sbagliata= informazioni->posizione sociale no armonia con la linea di condotta che ha assunto.
fuori posto rispetto alla faccia= no assumere linea di condotta ->interlocutori si aspettano
-
persona faccia sbagliata o è fuori posto nell'interazione elementi che difficilmente potranno essere inseriti nel tessuto espressivo della situazione. Se consapevole proverebbe un senso di vergogna e di inferiorità
compostezza= capacità di sopprimere o di nascondere ogni sentimento di vergogna durante un incontro con altri. «perdere la faccia » =assumere una faccia sbagliata, essere fuori posto e provare vergogna..
« salvare la faccia »=processo una persona dà agli altri l'impressione di non aver perso la faccia. «concedere faccia »= fare in modo che qualcunaltro possa assumere una linea di condotta migliore di quella che altrimenti avrebbe potuto assumere; modi in cui si può guadagnare faccia.
scelto una determinata immagine di se stesso, sua condotta all’altezza della sua scelta. situazione in cui gli viene attribuito una faccia da conservare, responsabilità di sorvegliare il flusso degli eventi a cui assiste. Egli deve farsi che venga mantenuto ordine che regola il flusso degli eventi in modo tale che tutto appaia coerente con la faccia che la persona ha assunto.
riguardi vengono manifestati per un dovere verso se stessi=orgoglio; per dovere verso un gruppo sociale=onore; concernono il modo in cui il soggetto controlla i propri movimenti, le proprie emozioni e le cose con cui viene fisicamente a contatto=dignità
La faccia sociale qualcosa che la società gli ha prestato temporaneamente e che gli verrà tolta se dimostrerà di non meritarla. Le qualità positive rendono l’uomo carceriere di se stesso
Ogni membro di un gruppo rispetto per se stesso e dimostrare considerazione per gli altri. egli sarà riluttante ad assistere all’umiliazione degli altri. il contrario considerato “spietata” , propria umiliazione “sfrontato”.
soggetto tende a comportarsi in modo da salvare sia la propria faccia che quella degli altri partecipanti, situazione in cui ognuno accetterà temporaneamente la linea degli altri.
accettazione reciproca=caratteristica strutturale di base dell’interazione, interazione faccia a faccia. effetto conservatore sull’andamento degli incontri. presentato all’inizio una certa linea di condotta, adeguare reazioni successive a questa linea e vi rimangono invischiati.
gioco di faccia= ciò che si fa per rendere le proprie azioni coerenti con la faccia. funzione di impedire gli incidenti, eventi le cui conseguenze simboliche effettive minacciano la faccia. elemento la compostezza= persona controlla il proprio imbarazzo e l’ulteriore imbarazzo che potrebbe provocare in lei stessa e negli altri.
i membri di ogni gruppo sociale conoscere il gioco di faccia e di avere una discreta esperienza nel suo impiego. questa capacità chiamata tatto, savoir-faire, diplomazia, o abilità sociale
persona due orientamenti:
- difensivo-> salvare la propria faccia
- protettivo-> salvare la faccia degli altri
salvare la faccia degli altri-> linea di condotta no perdita della propria faccia e viceversa. tre livelli di responsabilità -> caso azioni pericolose per la faccia:
- intendere di avere agito innocentemente-> involontaria-> minaccia= gaffe, passo falso o topica.
- apparire volontaria-> precisa intenzione di causare un insulto
3.fatto incidentale-> sottoprodotto non voluto, ma previsto->azione compiuta malgrado le conseguenze offensive-> non per dispetto.
7. L’interazione verbale
Durante contatti personali diretti prevalgono condizioni di informazione: la tendenza ad usare segni e simboli= dimostrazione del valore sociale manifestata da fatti di importanza del tutto secondaria che dovranno essere testimoniati. non c’è conversazione che sia così poco importante da non esigere che ogni partecipante dimostri seria preoccupazione per il modo in cui egli si comporta nei confronti di se stesso e degli altri..
ogni qualvolta sorge la possibilità fisica di interazione verbale, in gioco un sistema di prassi procedurali-> strumento di guida e di organizzazione del flusso dei messaggi. stabilire in dove e quando avverrà il colloquio, fra chi, mediante i quali argomenti di conversazione, e poi processo di reciproco riconoscimento-> le persone riconosciute sono in quello che potrebbe essere definito “uno stato di conversazione” , si sono dichiarati ufficialmente aperte le une alle altre
tendenza a mantenere un unico centro di pensiero, l’attenzione visiva tende ad essere trasferita dall’uno all’altro interlocutore in modo calmo e scorrevole, chi intende prendere la parola segnale il suo desiderio di intervenire. anche intesa sulla frequenza e sulla durata degli interventi di ogni partecipante.
interruzioni e le pause regolate in modo da non interrompere il flusso dei messaggi. mantenuto un accordo di cortesia
regole di conversazione non riguardano l’interazione verbale come processo in atto, ma occasione di conversazione come unità naturalmente delimitata
Le convenzioni che regolano la struttura di un incontro dedicato alla conversazione= valida soluzione al problema dell’organizzazione di un flusso di messaggi verbali. L’interlocutore socializzato impara ad occuparsi dell’interazione verbale facendo appello alla faccia, decidendo in ogni momento, come comportarsi
relazione fra sé e l’interazione verbale-> evidente-> esamina l’interscambio rituale. l’interazione-> a scatti, un interscambio alla volta. pause-> più larghe di quelle fra i singoli interventi in un interscambio -> relazione meno significativa fra due interscambi successivi. aspetto strutturale della conversazione nasce-> persona fa un’affermazione coinvolge se stesso e quelli a cui si rivolge-> pericolo tutti i presenti.
persona volontariamente-> messaggio->divenire un pericolo per l’equilibrio rituale, qualcun altro -> mostrare che il messaggio è stato ricevuto-> contenuto è accettabile a tutti gli interessati. risposta-> rifiuto della comunicazione originale-> richiesta di modificarne il contenuto.
L’interscambio conclude appena possibile, -> ognuno dei presenti segnalato-> ritualmente placato in misura soddisfacente.
persona decide come comportarsi durante conversazione-> confronto il significato simbolico dei suoi atti con le immagini presentate dai singoli partecipanti-> sottomette il suo comportamento all’ordine espressivo prevalente= contributo al flusso ordinato di messaggi. scopo= salvare la faccia
problema->organizzazione rituale dei contatti personali-> persona può salvarsi la faccia litigando e ritirandosi indignato dall’incontro.
stesso codice rituale delicato equilibrio-> turbato da chi lo sostiene troppo o non abbastanza. scarsa sensibilità-> no capace di cogliere cenno che riguardi noi o che salvi gli altri. eccessiva sensibilità -> estremamente suscettibili, -> massima delicatezza, troppo savoir-faire-> troppo socializzati ->altri-> non saper mai quali rapporti stabilire con noi.
rapporto armonico e funzionale-> fra persona socializzata e l’interazione verbale-> rapporto pratico e vitale. l’orientamento della persona alla faccia costituisce->punto di forza dell’ordine rituale.
2. I tipi fondamentali del gioco di faccia
Il processo di elusione ➔ prevenire ogni pericolo per la propria faccia= evitare quei contatti in cui vi siano probabilità che questi pericoli si realizzino. iniziato l’incontro applicate altre tecniche di elusione: partecipante evitare argomenti e attività che lo condurrebbero ad espressioni in contrasto con la linea di condotta che ho scelto.
azioni protettive, una persona dimostrerà rispetto e cortesia assicurandosi che sia applicato agli altri qualsiasi trattamento cerimoniale a cui abbiamo diritto. quando non si riesce a prevenire un incidente si può tentare di fingere che non vi sia stato nessun pericolo per la faccia.
Un altro tipo di elusione sia quando una persona perde il controllo della propria espressione durante un incontro. in tale situazione egli può tentare non tanto di ignorare l’incidente, quanto di nascondere in qualche modo la propria attività permettendo così agli altri di evitare alcune delle difficoltà create da un interlocutore che non ha mantenuto la faccia.
Il processo correttivo ➔chi partecipa incontro no impedire evento incompatibile sul piano espressivo con i giudizi di valore sociale accettati->riconoscono l’incidente-> un problema che merita diretta attenzione>> correggere gli effetti. equilibrio >azioni correttive-> ristabilire la faccia persa durante l’incidente.
interscambio=atti in moto da un’offesa riconosciuta-> nuocere alla faccia, termina ristabilimento dell’equilibrio rituale. quattro mosse:
- partecipanti ->responsabilità richiamare l’attenzione-> condotta negativa.
- offerta->l’offensore-> possibilità riparare all’offesa->ordine espressivo.
- l’accettazione dell’offerta >l’attuazione autopunizione->perdono .
- gratitudine-> persona perdonata
variante processo correttivo-> soggetto rifiuta l’offerta continua-> comportamento offensivo. gioco nelle mani degli sfidanti. emozioni-> ruolo importante-> cicli di azioni e relazioni
3. L’impiego aggressivo del gioco di faccia per guadagnare punti
dichiarazioni modeste ->con lodi, tecnica per sollecitare complimenti e punti. gioco di faccia> no dovere a cui deve essere preparato->qualcosa che gli altri eseguire o accettare-> l’incontro contesa o scambio, o scena di comprensione reciproca.
fine del gioco->salvare la linea di condotta di ogni partecipante->maggior numero di punti possibili. metodo-> in evidenza il maggior numero di fatti favorevoli a se stessi- sfavorevoli agli altri.
avversari parare battute e contrattaccare con efficacia, chi ha iniziato il gioco -> figura dello stupido.
5. La collaborazione nel gioco di faccia
verifica pericolo per la faccia, ricorrere al gioco di faccia, fatto che l’azione iniziata e portata a termine prima dalla persona la cui faccia è minacciata spesso questione secondaria. La mancanza di volontà da parte di un interlocutore, sforzo compensativo degli altri. primo obbiettivo= soluzione della situazione con evidente soddisfazione di tutti, l’equa ripartizione obiettivo secondario.
se una persona è nell’impossibilità di salvare la propria faccia, gli altri sentano l’obbligo di proteggerla. sarà naturale che si realizzi una forma di tacita cooperazione, i partecipanti raggiungere insieme obbiettivi comuni pur agendo per motivi diversi. forma di collaborazione frequentemente-> tatto nei confronti dello stesso gioco di faccia. L’interlocutore non solo difende la propria faccia e quella degli altri, ma agisce in modo da rendere possibile agli altri l’impiego del gioco di faccia
tatto nei confronti del gioco di faccia fondato sul tacito accordo di svolgere le trattative con un linguaggio allusivo, dell’ambiguità, dell’insinuazione. In questo tipo di comunicazione la regola->il mittente non agisca come se avesse inviato ufficialmente il messaggio a cui ha fatto allusione, il destinatario diritto e obbligo di agire come se non avesse ricevuto il messaggio contenuto nell’allusione. quindi una comunicazione che può essere negata
tacita collaborazione -> l’autonegazione reciproca. Il soggetto modesto nel parlare di sé e lusinghiero nel parlare degli altri->giudizi positivi ->dagli altri-> più probabilità.
6. Il ruolo rituale del sè
gli uomini sono soggetti ad offese e profanazioni, essi devono accettarsi di battersi a duello e di attendere che i colpi manchino il bersaglio prima di abbracciare l’avversario. Una volta che i due ruoli del sé vengono separati, osservare il codice rituale implicito nel gioco di faccia per vedere come i due ruoli sono correlati
interlocutore è colpevole di aver messo in pericolo la faccia di qualcun altro, diritto di trarsi d’impiccio mediante un atto di auto degradazione. Se volontario questo atto non profanare la sua immagine.
se egli sarà costretto ad agire in questa direzione, la sua faccia, sarà minacciata. il codice rituale-> persona può accettare un maltrattamento di sua mano che non potrebbe essere mai accettato se avvenisse per mano di altri. la persona ha il diritto di perdonare gli altri partecipanti per le offese fatte alla sua immagine sacra. diritti e doveri di un interlocutore= impedirgli di abusare del suo ruolo quale oggetto di valore sacro
4. La scelta di un gioco di faccia adeguato
incidente-> persona provocato-> diverse posizioni nei confronti degli altri. ignorare l’accaduto, chiedere scusa o essere indeciso sul da farsi