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Vite parallele - Coggle Diagram
Vite parallele
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Niccolò Jommelli
1771 colpito da un devastante ictus attivo—> sino agli ultimi mesi di vita —>compositore si spense il 25 agosto 1774–>alla vigilia del 60º compleanno
Protagonista—> di un cursus honorum glorioso—> attraversa il mezzo secolo centrale del 700 —>tra corti straniere —>Stoccarda Vienna Lisbona —>città italiane—>Napoli Venezia Roma —>circuito dei teatri commerciali e di corte e istituzioni ecclesiastiche di prima sfera—>alla morte Jomelli—> appariva—> modello —>sia per l’opera—> per la musica da chiesa
Nato ad Aversa 1714 —>allievo in Sant Onofrio e ai turchini sotto Feo e Fago—> Jommelli debutta nel 1737 l’anno dell’inaugurazione—> teatro di San Carlo—> la commedia l’errore amoroso —>sul libretto di Antonio palomba
Rappresenta—> l’eccellenza negli esiti artistici nella versatilità degli interessi—> e proiezione internazionale —>della seconda generazione dello stile galante—> nei conservatori della Napoli austriaca—> sotto Leo e Durante
Antonio Salieri
1766 —>avviene la svolta decisiva di un’intera esistenza —>notato da Gassman —>all’epoca compositore da camera dell’imperatore—> condotto a Vienna —>esibisce ancora con voce da contralto—> ai concerti privati di Giuseppe II—> riceve una formazione culturale completa
1774 alla morte di Gassman —> a 24 anni come compositore di corte e direttore dell’orchestra del teatro
Avviato alla musica dal fratello Francesco allievo di Tartini rimasto orfano 15 anni lascia Legnano nella pianura veronese dove era nato nel 1750 per entrare alla scuola di San marco Venezia
1824—> messo a riposo con stipendio pieno —>dopo 36 anni di servizio come—> maestro di cappella —>del 1821 una malattia agli occhi —>contribuito al deterioramento dell’equilibrio psichico da tempo precario —>spegnerà a Vienna —>il 7 maggio 1825—> stesso giorno Beethoven—>sarebbe sopravvissuto di lì soli due anni —>trasferiva Baden —>per completare uno degli ultimi quartetti l’op. 132
Giovanni Piasello
Nato—> vicinanze di Taranto 1740–> scoperto dal solito provvidenziale mecenate locale—> invia a un conservatorio della capitale sant’ Onofrio —> insegnato Leo e studiato Jomelli—>da cui esce con un anno di anticipo —>nel 1763 —>diventare direttore musicale—> di una campagna itinerante—> debutta a Bologna—> l’opera buffa il ciarlone sul libretto di Antonio palomba
la salute va declinando negli ultimi anni dal 1815 —>con la restaurazione di re Ferdinando—> non sarà più gradito a corte —>morirà l’anno successivo
Rappresenta con Cimarosa e Guglielmi —>l’ultima generazione napoletano del settecento —> attività travalica nel secolo nuovo