Come gli altri sovrani illuminati del Settecento, Carlo III cerca di intervenire nei tre settori strategici del governo del territorio: amministrazione, giustizia, fiscalità. La tendenza dell'assolutismo illuminato è infatti quella di unificare, centralizzare, rendere più efficace il potere sovrano: quindi efficienza nell'amministrazione centrale e periferica dello Stato, semplificazione e unificazione delle norme giuridiche attraverso l'avvio della codificazione, maggiore certezza e garanzia del prelievo attraverso nuovi e più moderni sistemi di accertamento fiscale.
Ma, nel caso di Napoli e Sicilia, i tentativi riformatori incontrano seri ostacoli nei poteri forti del territorio: nobiltà e aristocrazia feudale, strutture ecclesiastiche difendono a denti stretti la loro condizione privilegiata e immunitaria. Il progetto di riforma fiscale incontra resistenze formidabili.
La politica ecclesiastica ottiene non pochi successi. Le opere pubbliche fanno ancora parte integrante del patrimonio architettonico delle nostre città: Grande Albergo dei Poveri e anche il teatro San Carlo