Sul fronte politico lo sviluppo economico liberalista europeo faticò ad affermarsi in queste terre che erano condizionate da un regime semidittatoriale, dove le èlite creole detenevano il potere politico, economico e sociale, limitando i diritti della popolazione come ad esempio quello del voto. Fu così fino alla prima guerra mondiale circa, da qui in poi pressioni dall'alto iniziò un vera spinta alla democratizzazione liberista. Ad es. la rivoluzione messicana nel 1910, Diaz venne a capo del regime dittatoriale, venne fatto dimettere da Madero che divenne al suo posto il nuovo presidente. Guidò la rivolta e cercò di affermare più che altro le èlite liberali piuttosto che masse contadine, infatti entro poco la rivolta dei contadini con a capo Zapata e Villa lo travolse facendolo cadere nel 1913. Divenne presidente Huerta, che vide il placarsi della rivolta solo nel 1917 con l'uccisione di Zapata e la resa di Villa. Si affermò da qui una nuova costituzione che univa il costituzionalismo liberale a riforme di giustizia sociale che andavano incontro alle masse contadine. Ma anche queste riforme non cancellarono i gravi squilibri sociali politici dei contadini. Ci riprovò Obrègon con riforme agrarie sostenendo i sindacati cercando di introdurre le masse nella vita politica. Fu poco efficace ma si introdusse il regime populista.