L'ITALIA AL MOMENTO DELLA CANDIDATURA DI GIOLITTI. La Belle Epoque significò per l'Italia una rapida crescita economica. Tra le caratteristiche principali di questo periodo troviamo il protezionismo (tariffa doganale del 1887), la lira, come una delle valute internazionali più forti, e la nascita del cosiddetto "Triangolo industriale" (Torino, Milano e Genova). Le regioni nord-occidentali sperimentarono dunque il passaggio dall'economia agricola a quella di fabbrica (con la nascita delle imprese Fiat, Edison, Pirelli e Cirio ad esempio), a differenza del sud. Inoltre erano ancora molto diffusi l'analfabetismo ed il fenomeno dell'emigrazione, così come altri problemi legati alle condizioni di lavoro (l'Italia era infatti una dei primi tra i Paesi europei a fornire le paghe più basse e le assistenze più carenti agli operai). :
In questa situazione Vittorio Emanuele III nominò presidente del Consiglio il liberale Giuseppe Zanardelli; ma egli si dimise per motivi di salute e nel novembre del 1903 Giovanni Giolitti, a cui fu precedentemente affidato l'incarico degli Interni, gli subentrò. Giolitti fu capo del governo italiano quasi ininterrottamente per un periodo compreso tra il 1903 ed il 1904 ("età giolittiana").
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