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Mentire - Coggle Diagram
Mentire
caratteristiche evolutive della menzogna
gioco di finzione: compare attorno ai 18 mesi
al gioco di finzione si associa l’assunzione della consapevolezza di sé
la maggioranza dei bambini a 4 anni sa dire le bugie
distinguere la bugia dall'errore è una competenza per saper mentire e compare attorno ai 3 anni
teoria della mente: capacità di «leggere» la mente degli altri,
di interpretare il loro comportamento attribuendo a essi intenzioni, desideri e credenze
la capacità di mentire si sviluppa nelle situazioni interattive e nell’azione concreta
a 3 anni i bambini sono competenti nell'utilizzo delle bugie innocenti che si dicono per buona educazione
principali modi per dire le bugie
mentitori abili
abili a mentire perché in queste situazioni comunicano allo stesso modo in cui comunicano il vero
indizi di smascheramento sono pochissimi o addirittura non sono presenti
deve avere un'elevata padronanza di sé e della
situazione comunicativa, e occorre una spiccata destrezza sociale
mentitori ingenui
vengono smascherati più spesso per una mancanza di controllo o, al contrario, perché sono ipercontrollati
effetto da impedimento motivazionale: gli individui maggiormente inclini a raggiungere il proprio obiettivo sono quelli che cercano di controllare di più il proprio comportamento
bugie a livello verbale
dire per non dire: stile linguistico è improntato all’ambiguità e alla prolissità e viene messo in campo soprattutto quando si è in presenza di un destinatario acquiescente e silenzioso; frasi lunghe e complesse; spazio alle esperienze soggettive
esimersi dal dire: considerato l'opposto del precedente; si utilizza una modalità comunicativa assertiva e basata sull'evitamento ellittico; ha di fronte un interlocutore sospettoso e inquisitore; frasi brevi e pause frequenti e lunghe
si dice che...: si basa sull'impersonalizzazione del discorso; usa in maniera sistematica le terze persone e gli impersonali; frasi fattuali e tende a non assumersi le responsabilità
bugie a livello non verbale
gesti di automanipolazione; distogliere lo sguardo; muovere molto il corpo
Vrij ha condotto una rassegna di oltre 50 ricerche sperimentali ed è giunto alla conclusione che quando le persone mentono, utilizzano comportamenti non verbali diversi da quelli che il senso comune si immagina
serie di comportamenti: ansia; nervosismo; inquietudine
pianificazione della menzogna
menzogna ad alto rischio
impegno cognitivo: notevole; deve apparire spontaneo e controllare i sistemi non verbali di segnalazione; dipende anche dall'atteggiamento dell'interlocutore
impegno emotivo: forte attivazione di tipo negativo; emergono emozioni autoconsapevoli (colpa, vergogna...); chi è maggiormente allenato a dire bugie sperimenta una minore attivazione emotiva
comportano conseguenze serie per il mentitore e per il destinatario, timore di essere scoperti e costi elevati
menzogna a basso rischio
l'impegno cognitivo: comporta una rappresentazione mentale della situazione che contiene le sue informazioni rilevanti e la definizione di un'intenzione comunicativa menzognera; ragionamento opportunistico per cui il soggetto sceglie il percorso comunicativo più efficace sul piano relazionale
attivazione emotiva: il mentitore ritiene che la bugie è di piccolo conto e facilmente potrà essere creduta e accettata dell'interlocutore; nel caso fosse scoperto potrebbe utilizzare qualche giustificazione
non grande timore di essere scoperti, ci si aspetta di essere creduti e ciò avviene spesso