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L'Italia, campo di battaglia delle potenze europee
La Spagna e la Franca si contesero sin da subito la penisola Italiana che da molto tempo era divisa in signorie e stati regionali grazie a Lorenzo il Magnifico che riusciva a mantenere equilibrate le posizioni stabilite dalla pace di lodi.
Dopo la morte di Lorenzo il Magnifico (1492) ripresero le lotte tra gli stati regionali e le signorie.
Le continue guerre portarono all'indebolimento delle due potenze dando possibilità alla spagna di penetrare nella penisola italica.
Infatti nel 1442 gli Aragonesi conquistarono il regno di Napoli, la Sicilia e la Sardegna.
Ludovico Sforza ed atri signori italiani chiesero aiuto al re di Francia Carlo VIII per contrastare gli spagnoli.
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Per Carlo VIII la richiesta dei signori italiani rappresentava un'occasione per riconquistare l'Italia meridionale.
Quando Carlo VIII iniziò a conquistare tutti i territori dell'Italia meridionale divenne chiaro che non era disceso in Italia per garantire agli stati italiani la difesa dagli spagnoli ma per estendere il dominio francese.
Per evitare che il progetto di Carlo VIII potesse realizzarsi Milano, Venezia e lo stato della chiesa insieme alla Spagna si allearono contro di lui.
Nel 1516 con il Trattato di Noyon i due Paesi arrivarono ad un accordo che assegnava la Francia il Ducato di Milano e alla Spagna il Regno di Napoli, la Sicilia e la Sardegna.
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Le guerre combattute in Italia modificarono profondamente i rapporti tra gli Stati italiani e i loro equilibri interni.
A Firenze per esempio Piero de' Medici figlio e successore di Lorenzo il Magnifico fu cacciato nel 1494 a causa dell'appoggio concesso a Carlo VIII.
Nella città fu proclamata la nascita di una repubblica sulla quale inizialmente esercitò un'autorità incontrastata, il domenicano Girolamo Savonarola.
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Nel 1530 quando tornarono al potere i Medici la città potè godere di un periodo di rinnovato splendore e ampliare i propri territori con la conquista della repubblica di Siena.
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