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Nasce il Regno d'Italia - Coggle Diagram
Nasce il Regno d'Italia
Dopo la vittoria nella prima guerra d'Indipendenza nel 1860 scoppiò una rivolta a Palermo contro il governo dei Borbone.
I garibaldini decisero di intervenire e nella notte tra il 6 e 5 maggio salparono da Quarto diretti verso la Sicilia.
L'11 maggio i Mille sbarcarono a Marsala e l' furono subito attaccati dalle truppe militari di Francesco II a Calatafimi.
Dopo la loro vittoria ai garibaldini si unirono vari picciotti: ragazzi siciliani che si erano uniti a Garibaldi solo per la sua fama e per ottenere la redistribuzione delle terre, che poi alla fine non ci fu.
L'esercito di Garibaldi arrivò in Calabria e marciò verso Napoli, dove Francesco II si ritirò nella fortezza di Gaeta che fu assediata per 100 giorni fino a quando i borbonici non si arresero nel febbraio del 1861.
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Dopo la nascita del Regno d’Italia il nuovo Stato si ritrovò davanti dei problemi enormi, bisognava armonizzare le legislazioni, le strutture militari, giudiziarie e amministrative. Inoltre pochissime persone parlavano l’Italiano, e la restante parte si esprimeva solo con il proprio dialetto.
Così per risolvere tutti questi problemi si scelse la soluzione più semplice: espandere la monarchia sabauda al resto d’Italia, estendendo anche lo Statuto Albertino al resto del nuovo Regno.
Un’altra scelta fu quello di far mantenere il governo del nuovo Stato alla borghesia liberale. Gli eredi di Cavour decisero di formare la Destra Storica, che vinse le elezioni e governò il paese fino al 1876 per poi passare il potere alla Sinistra.
L’obiettivo delle Destra era quello di rafforzare al massimo il controllo del governo centrale, non concentrandosi molto sul SUd dove in ogni provincia fu eletto un prefetto con funzioni essenziali: l’elezione dei sindaci e dei deputati.
Nel 1862 venne estesa a tutto il paese la legge Casati sull’istruzione, che prevedeva 4 anni di elementari di cui 2 obbligatori e gratuiti per tutti. Tutto questo era stata fatto per ridurre il fenomeno dell’analfabetismo in Italia, anche se l’applicazione della regola fu molto lenta e disomogenea.
Tempo dopo fu anche approvata le legge per il servizio militare obbligatorio per cinque anni, e questo creò molto malcontento soprattutto nelle zone rurali del Mezzogiorno.
Intanto la Destra si pose anche il compito di creare un mercato interno unitario, abolendo le barriere doganali, eliminando i dazi e iniziando la costruzione di una rete ferroviaria che collegasse tutta l’Italia.
Dopo la nascita del nuovo Regno, esso si ritrovò subito con i conti in rosso a causa degli altissimi costi di organizzazione di uno Stato unitario.
A quel punto per cercare sostenere più spese possibili, il Regno di Sardegna decise di esportare tutto l’oro delle banche dell’Italia meridionale nelle sue banche, ma comunque non bastò a saldare il debito. A quel punto rimasero solo due scelte: abbassare le spese o alzare le tasse, e dato che abbassare le spese era praticamente impossibile si decise di alzare le tasse.
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L’Italia meridionale non accettò di buon grado l’annessione all’Italia settentrionale, questo perché la popolazione era molto fedele ai Borbone e vedevano il Regno di Sardegna come un popolo staniero che a corte parlava addirittura francese. L’italia del sud era anche molto devota alla chiesa cattolica che vedeva il popolo del Nord come degli anticlericali.
La situazione peggiorò quando fu introdotta la leva di massa obbligatoria che fece scomparire molte braccia importanti per il lavoro agricolo, ma il fatto che più fece odiare ai meridionali le persone del Nord fu la mancata redistribuzione delle terre.
Intanto le industrie del nord si erano espanse grazie al nuovo mercato interno più ampi, mentre lo sviluppo delle industrie del sud fu bloccato e l’Italia meridionale rimase una regione agricola.
In questo periodo si diffuse anche il fenomeno del brigantaggio, cioè un gruppo di resistenza armato contro il governo sabaudo. I briganti non erano solo malviventi ma anche contadini impoverito, ex soldati borbonici e sudditi che non accettavano il governo Sabaudo.
I briganti ebbero anche un grande appoggio da popolo che li vedeva come dei liberatori dai governi oppressivi. Il governo del nord decise di non intervenire troppo duramente e mandò un esercito di 100.000 soldati ad estirpare il fenomeno. Anche se, non tutti i soldati seguirono gli ordini richiesti infatti molti uccisero poveri innocenti saccheggiarono e bruciarono molte case.