lavoro in rete richiede che gli operatori sociali prendano in carico le situazioni di bisogno, in collaborazione con le altre figure professionali dei servizi sociali che partecipano al progetto; ciò deve avvenire mediante l'integrazione e la concertazione delle risorse disponibili. Questa attività è svolta soprattutto dall'assistente sociale, che ha il compito di attivare, organizzare e integrare i servizi presenti sul territorio e le risorse formali e informali necessarie a fronteggiare i bisogni sociali. In base all'art. 38 del Codice deontologico dell'assistente sociale, quest'ultimo deve conoscere i soggetti attivi in campo sociale, sia privati sia pubblici, e cercarne la collaborazione per obiettivi e azioni comuni che rispondano in maniera articolata, integrata e differenziata ai bisogni sociali espressi. Una parte rilevante del lavoro in rete è legata alla capacità di potenziare la rete già esistente, attivando ulteriori collaborazioni al fine di offrire agli utenti maggiori possibilità di risolvere i loro problemi. Al fine di predisporre un intervento adeguato alle esigenze della persona disagiata, è richiesto un lavoro di équipe tra i diversi professionisti impegnati nel progetto.
l'assistente sociale e chiunque si trovi ad attivare interventi di aiuto, deve infatti garantire che ogni intervento venga personalizzato e sia fondato sulla centralità della persona. Ogni persona portatrice di un bisogno o di un problema deve infatti essere considerata come unica e distinta da chiunque altro si trovi in situazioni analoghe, tenendo conto del suo contesto di vita, delle sue relazioni e dell'ambiente di appartenenza.