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L'Italia nell'età giolittiana - Coggle Diagram
L'Italia nell'età giolittiana
Il superamento della "crisi di fine secolo"
nel 1901
Vittorio Emanuele III
incaricò
Giuseppe Zanardelli
di formare il governo
il ruolo di ministro degli interni viene dato a
Giovanni Giolitti
Giolitti in futuro porterà avanti la gerarchia dei problemi
Il governo Zanardeli
l'esecutivo guidato da Zanardelli, se pure repentino, segnò un
grande cambiamento per l'Italia post-unitaria
per almeno 3 ragioni:
1) segnò la fine dei tentativi reazionari.
2) stabilì una gerarchia per i problemi del paese.
3) favorì l'evoluzione del liberalismo verso una democrazia più moderna.
Morte di Zanardelli
Inizia
L'eta giolittiana
Il sistema di
Giolitti
esso dovette far fronte a tre diverse opposizioni
i Socialisti, i Cattolici e i Nazionalisti
i Socialisti
riuscirono ad indire
il primo sciopero generale della storia italiana
durato dal 16 al 21 settembre 1904.
Papa Pio X
proibisce ai
cattolici
di prendere parte alla vita politica
, gli permise di partecipare alle elezioni solo nei casi in cui i socialisti rischiavano di vincere.
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Il Nazionalismo
, compì una grande avanzata nelle piazze e nell'opinione pubblica, affermazione
dell'Imperialismo e del Colonialismo.
Giolitti
vuole migliorare le condizioni del
mezzogiorno
d'Italia ma a sud incomicià un
grande flusso di migrazioni.
"La Grande Emigrazione"
Realizzazione di numerose
opere pubbliche
, come
l'acquedotto pugliese e l'ampliamento della rete ferroviaria
, ma questo non basta e nasce anche la critica su
Giolitti
nonostante questo
l'Italia incomincia a cambiare volto
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il governo Zanardelli si pone tre problemi principali:
1) L'integrazione delle masse popolari
2) promuovere lo sviluppo economico mantenendo una neutralità nei conflitti sociali.
3) risolvere la questione meridionale, applicando leggi speciali per Napoli e basilicata per favorire l'industrializzazione.