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PSICOLOGIA DEL LAVORO - Coggle Diagram
PSICOLOGIA DEL LAVORO
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HUGO MUNSTERBERG
inizio ufficiale alla comparsa della ricerca scientifica, della psicologia del lavoro e delle organizzazioni.
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WILFRED RUPRECHT BION = teoria → psicoanalitica allo studio dei gruppi,
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ELLIOTT JAQUES
si interessa di lavoro, coordinando la sezione dedicata agli studi sulle organizzazioni.
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ELTON MAYO
anni Venti e Trenta→ mette in primo piano la figura del lavoratore, e dà inizio della psicologia del lavoro, con scuola di pensiero delle Human Relations.
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teoria delle relazioni umane = l’individuo è mosso →da bisogni sociali, di gratificazione personale e di riconoscimento di sé nel rapporto affettivo con gli altri.
ABRAHAM MASLOW
indirizza la ricerca e la riflessione psicologica sui→ bisogni e sulle motivazioni che spingono l’uomo all’azione, per l’adattamento alla vita
scala dei bisogni= piramide, suddivisa in cinque livelli di crescente complessità: dai bisogni più elementari a quelli più articolati (ordine gerarchico)
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2) bisogni di protezione, salvezza, sicurezza;
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4) bisogni di stima, di prestigio, di successo riferiti allo status sociale occupato;
5) bisogni di autorealizzazione riguardanti il verificarsi delle aspettative personali nella costruzione della propria identità.
teorie motivazionali hanno dato un contributo per comprendere i fattori che provocano soddisfazione e motivano
DUGLAS MC GREGOR
ricerche --> due teorie
teoria X= lavoro in modo restrittivo, strumentale, per retribuzione, nessuna responsabilità, minimo sforzo, ottenere lo stipendio
il leader sarà un capo autoritario, che stimola l’attività produttiva con l’imposizione
teoria Y --> lavoro un dovere, si identifica con esso, assumersi delle responsabilità,
leader = guida attenta alle caratteristiche umane dei lavoratori, che cercherà di motivare
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lavoro= fa parte della vita dell’essere umano
-->capacità e competenze, gli stati d’animo, i sentimenti e le emozioni.
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comunicazione analogica, ossia quella non verbale, che noi comunichiamo le nostre emozioni e riusciamo a cogliere quelle dei nostri interlocutori.
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PAUL EKMAN
analizzando le espressioni facciali corrispondenti alle emozioni primarie = Indipendenti, stessi muscoli facciali, componente genetica universale.
L’intelligenza emotiva
Daniel Goleman, Peter Salovey e John D. Mayer,
sapere riconoscere, comprendere e gestire le proprie emozioni e quelle degli altri.
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4) sviluppare empatia, ossia la capacità di comprendere pienamente le emozioni degli altri;
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KURT LEWIN
gruppo= campo magnetico in cui le relazioni fra i membri rappresentano le forze presenti nel campo e contribuiscono a mantenere l’equilibrio e la produttività del gruppo stesso
gruppo è un sistema aperto all’esterno, in cui ogni azione su un suo elemento comporta delle conseguenze
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