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PSICOLOGIA DEL LAVORO - Coggle Diagram
PSICOLOGIA DEL LAVORO
anni venti
psicologia umanistica fatta da Carl Rogers e Abraham Maslow → autostima e crescita e di realizzazione dei propri obiettivi
Douglas Mc Gregor e Frederick Herzberg mettono in risalto il ruolo fondamentale delle motivazioni che spingono gli individui a provare soddisfazione nel proprio lavoro.
Scuola delle Relazioni Umane a opera di Elton Mayo→ lavoratore con le sue motivazioni, le sue emozioni, le relazioni nel gruppo e le sue aspettative di realizzazione della sua personalità anche nel lavoro.
Abraham Maslow → bisogni e sulle motivazioni che spingono l’uomo all’azione.
→Il risultato di queste ricerche= scala dei bisogni= piramide, suddivisa in cinque livelli di crescente complessità: dai bisogni più elementari a quelli più articolati.
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2) bisogni di protezione, salvezza, sicurezza;
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4) bisogni di stima, di prestigio, di successo riferiti allo status sociale occupato;
5) bisogni di autorealizzazione riguardanti il verificarsi delle aspettative personali nella costruzione della propria identità.
teorie motivazionali hanno dato un contributo per comprendere i fattori che provocano soddisfazione e motivano l’individuo a svolgere un determinato lavoro
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Il lavoro fa parte della vita dell’essere umano, ne fanno parte le sue capacità e competenze, gli stati d’animo, i sentimenti e le emozioni. Il mondo del lavoro → stimola tutte le emozioni che l’uomo può provare, da quelle primarie a quelle secondarie.
-Le emozioni sono una componente essenziale della vita dell’uomo: → si tratta di stati mentali accompagnati da reazioni psicofisiologiche (arousal) che si verificano in coesistenza con esperienze di vita esterne e interne.
→è soprattutto attraverso la comunicazione analogica, non verbale, che noi comunichiamo le nostre emozioni e riusciamo a cogliere quelle dei nostri interlocutori.
Paul Ekman
analizzando le espressioni facciali corrispondenti alle emozioni primarie, ha scoperto che esse sono indipendenti da qualsiasi tipo di cultura, razza o etnia. stessi muscoli facciali, componente genetica universale.
-Anche nei contesti di lavoro le emozioni svolgono un ruolo determinante, perché, se riconosciute e controllate, servono all’individuo per il proprio benessere soggettivo e per costruire una sana ed equilibrata vita di relazione.
Kurt Lewin dice che→ un gruppo paragonato a un campo magnetico in cui le relazioni fra i membri rappresentano le forze presenti nel campo e contribuiscono a mantenere l’equilibrio e la produttività del gruppo . → i membri di un gruppo non si percepiscono singolarmente, ma in rapporto a tutto il gruppo.
il gruppo è un sistema aperto all’esterno, in cui ogni azione su un suo elemento comporta delle conseguenze anche su tutti gli altri membri. I gruppi di lavoro possono essere:
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gruppo produttivo= relazioni interne positive= condizioni di benessere. le relazioni: • interne tra i membri→ con la leadership; • ed esterne→ con tutta l’organizzazione nel suo complesso.
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Elton Mayo che, tra gli anni Venti e Trenta→ figura del lavoratore, psicologia del lavoro, scuola di pensiero delle Human Relations.
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dottrina economica del taylorismo→ Frederick Taylor = interessato allo sviluppo economico organizzando il lavoro in modo efficiente→, aumento dei vantaggi economici = più produttività
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psicologia del lavoro→studia l’individuo nel suo rapporto con il lavoro. -impegno di lavoro, nella sua psiche si attivano atteggiamenti, bisogni, emozioni e comportamenti individuali.
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Frederick Irving Herzberg → ricerche = fattori che motivano gli individui verso l’impegno lavorativo e danno piena soddisfazione riguardano → la riuscita nel proprio lavoro
interviste
riconoscimento, una promozione, un incarico di responsabilità, un obiettivo difficile raggiunto sono i veri fattori motivanti che generano soddisfazione
Le condizioni economiche, le relazioni nel gruppo di lavoro, l’organizzazione dei tempi sono→ fattori igienici cioè che rendono il lavoro accettabile, ma non sono motivanti.
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psicoanalista Wilfred Ruprecht Bion estende i principi della teoria → psicoanalitica allo studio dei gruppi
con = John Rickman →nell’ospedale militare psichiatrico= soldati che dovevano essere “riprogrammati”
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Elliott Jaques → l’Istituto Tavistock, si interessa in particolare di lavoro, coordinando la sezione dedicata agli studi sulle organizzazioni.
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• componente discrezionale → regole possono essere interpretate da ognuno in modo personale e creativo.
psicologia delle organizzazioni→ si occupa dello studio delle funzioni psicologiche individuali e di gruppo che si attivano in rapporto al funzionamento delle organizzazioni. -relazioni interne che si stabiliscono tra l’individuo e il gruppo
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Rensis Likert
Nei suoi studi →In molti casi, infatti, anche con lavori poco creativi si ottengono risultati molto produttivi.
→ I lavori creativi= variati= danno una maggiore soddisfazione, ma dipendono dallo stile di leadership che li coordina:
leader = controllo distaccato e non pressante sul lavoratore e in caso di errore l’atteggiamento del capo non deve essere punitivo, ma educativo e incoraggiante.
-L’intelligenza emotiva, Daniel Goleman, Peter Salovey e John D. Mayer= sapere riconoscere, comprendere e gestire le proprie emozioni e quelle degli altri.
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4) sviluppare empatia, ossia la capacità di comprendere pienamente le emozioni degli altri;
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Hugo Münsterberg → comparsa, nel panorama della ricerca scientifica, della psicologia del lavoro e delle organizzazioni.
psicologia industriale→ USA nel 900: Jean Michel Lahy =test psicologi per selezionare gli operai per un lavoro in fabbrica
psicologia del lavoro→ anni Cinquanta, durante un convegno sui test mentali, ad opera dello psicologo italiano Alberto Marzi, esperto di psicologia sperimentale applicata al mondo del lavoro.
Charles Darwin→ nel suo libro L’espressione delle emozioni negli uomini e negli animali è stato il primo a trovare una correlazione tra le espressioni del viso e le emozioni