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storia 2 - Coggle Diagram
storia 2
la società romana
dopo le guerre puniche roma ebbe il suo periodo di decadimento, a causa di guerre all'interno dello stato che portarono al crollo della repubblica
alcune motivazioni di queste rivolte furono il prezzo altissimo imposto dalle tasse, i territori da nord a sud che vennero quasi tutti distrutti, le colture scarseggiavano e i ricchi diventavano sempre più ricchi mentre i poveri sempre più poveri
queste guerre portarono all'arricchimento di governatori, comandanti ed appaltatori ma ridusse in crisi anche i piccoli proprietari terrieri che furono costretti ad andare in guerra per ordine dello stato, abbandonare le colture e ritrovarsi senza una fonte di reddito e combattere contro la concorrenza dei latifondisti (grandi prop. terrieri)
questa crisi costrinse i piccoli proprietari terrieri a migrare verso le città, dove politici tiranni erano pronti a manovrarli
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oltre ai latifondisti nacque un nuovo ceto sociale, i cavalieri e venne vietato il commercio ai senatori che ormai potevano dipendere solo dalle proprietà terriere
i cavalieri erano una classe sociale composta da mercanti e finanzieri che sfruttava le loro ricchezze per traffici interni ed internazionali
anche i pubblicani facevano parte del ceto dei cavalieri e guadagnavano sia grazie agli appalti che lo stato gli dava, sia grazie a commesse statali
con l'aumento dei territori e delle provincie i pubblicani divennero sempre più importanti a livello sociale a causa dell'impero romano che non era in grado di gestire da solo un territorio così vasto
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attualmente il senato di roma era governato da 300 persone e con il passare del tempo erano aumentati i poteri del senato ed era diminuita l'autorità dei comizi centuriati
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negli ultimi anni di guerra la vita politica subì un processo di corruzione che portò molte persone a fasi eleggere consoli o governatori delle provincie solo per arricchirsi e sfruttare il potere in loro possesso
questo malgoverno colpì soprattutto i territori conquistati e portò all'impoverimento delle popolazioni sottomesse
roma e gli italici persero il rapporto che avevano un tempo visto che, nonostante avessero aiutato roma nelle guerre di conquista economicamente e militarmente, roma li trattava ancora come dei sudditi e gli riconobbe la cittadinanza solo dopo molto tempo a qualche città fedele
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tra il secondo ed il terzo secolo la cultura greca era entrata pienamente a far parte della vita romana
questo fu grazie a grandi migrazioni dalla Grecia che portarono con se medici, poeti, letterati e filosofi che cambiarono molto della cultura romana
una cosa che cambiò fu il pather familias, che lasciava più libertà alle donne ed ai giovani
l'aristocrazia tradizionalista e l'aristocrazia filellenistica avevano una visione opposta dell'inserimento della cultura greca in quella romana
per i conservatori la società romana doveva rimanere così com'era, in modo da non stravolgere tutto e mantenere ordine nel popolo
per i filellenismi invece i romani dovevano aprirsi a tutte le culture in modo da formare cittadini che potessero ragionare con la propria testa e fare scelte da sè
Mario e Silla
dopo il rifiuto delle idee di gaio e tiberio, la società romana era sull'orlo di una guerra civile
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nel 118 morì il re della numidia ed al trono salì giugurta che fece l'errore di attaccare una città italica
allora roma ebbe un pretesto per attaccarli e conquistarli ma i generali erano corrotti e per anni ottennero solo vergognose sconfitte e per questo si affidarono gaio Mario che nel 107 fu eletto console e con l'aiuto del Patrizio Lucio Silla riuscì, in 2 anni, a sconfiggere giugurta e a portarlo a roma in catene
dopo la vittoria su giugurta la fama di Mario triplicò e nel 105 il senato chiese di nuovo aiuto a lui per respingere gli attacchi di 2 tribù germaniche che minacciavano roma: i timbri ed i teutoni
i germani partendo dalla Danimarca, passando prima per la Francia, avanzavano minacciosi verso la pianura padana
questa invasione imminente portò terrore tra i romani lo stesso terrore durante l'attacco dei galli tre secoli orsono
questa situazione costrinse roma a dare il consolato a Mario per cinque anni e sconfisse sia i testoni nel 102 sia i timbri nel 101 e fu acclamato come salvatore della patria, con al suo fianco Silla, il suo braccio destro
Mario da capo militare divenne capo politico e come prima cosa riformò l'esercito, mettendo la leva volontaria ed aperta ai nullatenenti ed agli italici
quando un soldato veniva congedato tornava al lavoro ed alla fatica, ma ora la leva era permanente, i legionari ricevevano una paga e la ferma era di 16 anni
al momento del congedo veniva dato ai veterani un pezzo di terra che significava per i poveri un alternativa alla miseria
nel 100 saturnino propose l'assegnazione delle terre nelle provincie ai veterani dell'esercito di Mario e questo mise in allerta roma e fu mandato proprio Mario ad ucciderlo
per gola di potere Mario accettò ma fu visto come segno di tradimento dai ceti popolari e la figura di Mario fu screditata
nel 1º secolo si ripresentò la questione della cittadinanza romana agli italici e quando un tribuno della plebe provò a proporla venne assassinato e ci furono scatenati disordini in piazza
a questo punto gli italici capirono che per avere la cittadinanza avrebbero dovuto lottare, iniziarono così una guerra sociale
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mitridate, sovrano del regno di ponto, approfittò dello scontro di roma contro le pop. germaniche per andare alla conquista dell'ansia minore, e nell'88 invase la provincia romana d'asia e anche la Grecia
in un giorno furono fatti fuori ben 80000 cittadini romani residenti in Asia e la guerra tra roma e mitigate divenne un'occasione per scatenare una guerra civile
nell'88 al comando dell'esercito c'era Silla, ormai non più fedele a Mario visto che Mario era popolare e Silla ottimato
silla voleva approfittare del comando per ottenere il potere, ma i popolani imposero illegalmente che il comando fosse dato a Mario
silla rispose quindi iniziando una marcia su roma che costrinse Mario, braccato dal suo vecchio amico, a fuggire in africa con la famiglia
è l'86 e Silla era in oriente e riuscì a sconfiggere un altra volta mitridate, mentre Mario, tornato dall'africa, si fece rieleggere console per la settima volta da dei capi militari ma morì l'anno dopo
con la morte di Mario i popolari instaurarono un regime di terrore scatenando violente distorsioni contro i sostenitori di silla
a quel punto silla fece un trattato di pace con mitridate e tornò in italia e massacrò chiunque si metteva sul suo cammino, diventando padrone di roma dando vita ad una dittatura che durò dall'82 al 79
silla come prima cosa mise delle taglie sui suoi avversari politici e permettendo a tutti di eliminarli, anche agli schiavi di suddette persone
quello che silla creò era un regime del terrore e molti suoi seguaci ne approfittarono per arricchirsi
quelli che sfruttarono questa possibilità di vendetta furono i cavalieri, gli esponenti del partito popolare e gli italici
successivamente silla si fece assegnare la carica di dittatore a tempo indeterminato a scopo di rivedere le leggi e ristabilire l'ordine pubblico
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l'obbiettivo di silla era di ripristinare il potere della nobiltà e del senato, che erano stati precedentemente minacciati dai tribuni della plebe e dai capi militari
tolse ai tribuni il diritto di veto ed ogni legge che facevano doveva essere visionata ed approvata dal senato
i consoli potevano essere rieletti solo dopo 10 anni e terminata la loro carica avrebbero preso il nome di proconsoli e mandati a governare in una provincia
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infine il senato fu aperto anche a chi aveva magistrature minori e si ampliò fino ad avere 600 senatori
finite le sue riforme, silla rinunciò alla carica di dittatore e andò in campagna dove fece la bella vita fino al 78 quando morì
le riforme dei gracchi
la quantità di persone disoccupate e nullatenenti in questo periodo era esorbitante e questa povertà estrema portava talvolta all'illegalità allo sfruttamento da parte di persone ricche per creare scompigli e colpi di stato
roma necessitava di riforme politiche, in grado di rimettere a posto la situazione
fu quì che arrivò il protagonista di questo periodo, Tiberio gracco aveva ben chiara la situazione di roma e avrebbe cercato di farla tornare com'era un tempo
nel 133 tiberio fu eletto tribuno della plebe e presentò una sua proposta allo stato che consisteva in 2 obbiettivi
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l'idea di tiberio sulla spartizione delle terre doveva colpire solchi le aveva ottenute illegalmente, ma invece colpì anche chi le ottenne legalmente
questa sua riforma suscitò una violenta opposizione dei latifondi, che fece acquisire ai suoi avversari uno dei tribuni della plebe che bloccò la legge agraria
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il successore di tiberio fu suo fratello gaio che nel 123 fu eletto tribuno e riuscì a conquistare l'appoggio del proletariato e dei cavalieri ridimensionando il potere del senato
una prima legge fu la distribuzione di grano mensile ai nullatenenti a prezzo controllato, una seconda fu ammettere i cavalieri nelle curie dei tribunali in modo da fargli esaminare i casi delle provincie, ed una terza fu dare gratuitamente l'equipaggiamento ai poveri che si arruolavano nell'esercito
nel 122 gaio fu rieletto tribuno della plebe, ripresentò la riforma agraria del fratello e per risolvere il problema della disoccupazione fece fare dei lavori per la costruzione di nuove colonie e di strade
infine concesse la cittadinanza agli alleati italici in modo da fargli avere anche a loro i privilegi che avevano i romani
con tutto questo potere il senato volle eliminarlo, e per farlo si servì nuovamente di un tribuno della plebe che fece leva sul malumore che la concessione della cittadinanza agli italici aveva suscitato sia sul proletariato romano sia sui cavalieri
il tribuno che lo stato aveva assunto riuscì a fare ombra su gaio a cui venne respinta l'idea dell'estensione della cittadinanza romana agli italici
a questo punto il senato iniziò una caccia all'uomo, in cerca di gaio per ucciderlo
questo scatenò innumerevoli scontri e rivolte e gaio preferì suicidarsi facendosi tagliare la testa piuttosto che cadere in mano ai suoi nemici
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