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la storia dei quotidiani - Coggle Diagram
la storia dei quotidiani
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500 mila copie. All’inizio del ventesimo secolo, quando alle repressioni del
1898 seguì una fase politica di maggiore libertà, e con lo sviluppo industriale
aumentarono le concentrazioni urbane, ci fu una crescita del numero di testate –
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Nel dopoguerra il numero di testate crebbe rapidamente, fino a 136, per poi
scendere a 111 nel 1952, a 96 nel 1961 e a 75 nel 1975. La diffusione dei
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Oggi sta prendendo piede la lettura dei quotidiani in formato digitale attraverso
la diffusione dell’utilizzo della rete (internet).
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Pare che la prima forma di giornalismo fosse la diffusione di notiziari manoscritti,
nell’Europa rinascimentale, fra i mercanti che si scambiavano notizie sulla
situazione economica, politica e militare, su usanze, costumi e tendenze, con
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Anche se in alcuni paesi c’erano quotidiani nel diciottesimo secolo, una larga
diffusione si sviluppò nel diciannovesimo, in particolare dopo l’invenzione del
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Bergamo (1880), il Piccolo di Trieste (1881), la Libertà di Piacenza (1883), il
Secolo XIX di Genova (1886), il Gazzettino di Venezia (1887), la Prealpina di
Varese (1888), l’Unione Sarda (1889), il Mattino di Napoli (1891), la Provincia di
Como (1892). Il Giornale delle Puglie, nato nel 1887, divenne poi la Gazzetta del
Mezzogiorno. Il Telegrafo, che usciva dal 1887, prese il nome di Tirreno nel
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Il Resto del Sigaro). La Gazzetta dello Sport, nata come bisettimanale nel 1896,
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