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Visioni di polvere. Lutto, lavoro e bonifica nel cimitero di Taranto.…
Visioni di polvere. Lutto, lavoro e bonifica nel cimitero di Taranto. Jasmine C. Pisapia
ACCIAIERIA prima Italsider, poi Ilva, poi ArcelorMittal
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fabbrica presentata come generatrice di vita e benessere, diventa poi col tempo luogo di morte
paesaggio tradizionale considerato arretrato e dormiente, soppiantato dalla fabbrica, simbolo di progresso
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CIMITERO costruito nel 1837, fuori dal centro della città
RESILIENZA, LAVORO [sentimenti contrastanti] - "scena del crimine"
cimitero è luogo in cui mangi la polvere tossica, ma anche il luogo che ti offre il lavoro che ti permette di mangiare
cimitero luogo di morte, ma decisione di frequentarlo nella consapevolezza dei rischi e della vulnerabilità del corpo alla contaminazione
attaccamento al luogo, senso di responsabilità: luogo corrotto e inquinato, ma anche motivo per rimanere in città, per restare accanto ai morti
PERCEZIONE DELLO SPAZIO: corrisponde a demarcazioni di classe, seguendo linee immaginare che delimitano le zone più contaminate
divisioni annullate in cimitero, che è il luogo più contaminato, funge da "livella" tra le gerarchie sociali (tutti vanno in cimitero e tutti sono obbligati a passare per il quartiere di Tamburi)
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divisione immaginaria degli spazi in base all'esposizione alla contaminazione, riflette divisione sociale
SPECCHIO DELLA CITTA'
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nelle sue gerarchie e ineguaglianze, ma anche specchio della vulnerabilità ambientale
RAPPORTO CON L'AMBIENTE
LOTTE AMBIENTALI
2012
anno di numerose lotte ambientaliste, che prendono l'ex-Ilva come simbolo (non è l'unica causa di inquinamento a Taranto)
parte un grande progetto di bonifica che coinvolgerà, nel 2019, un'importante area del San Brunone
inchiesta sul disastro ambientale: morti sul lavoro fanno più notizia dei morti per contaminazione: dati incerti, colpevolizzare la fabbrica è un azzardo
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primi anni '80, promulgate le prime leggi ambientali in Italia
IL MINERALE
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visibile/invisibile: minerale, polvere sono palpabili (mangiare)_cfr._diossina invisibile
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DOMANDE
Qual è il significato della “resilienza” in una città inquinata?
Se con resilienza si intende la capacità di un individuo di affrontare o superare un evento o un periodo traumatico, possiamo davvero parlare di resilienza nel caso di Taranto? Non dovremmo parlare piuttosto di accettazione, rassegnazione o, in certi casi, indignazione?
Come la “resilienza” è messa alla prova nel rapporto con le istituzioni?
La realtà di Taranto è un’altra prova dell’esistenza di un “capitale umano” sacrificabile alle logiche di mercato. Come è possibile che una situazione del genere persista, dopo così tanto tempo? è davvero così sconveniente per i “potenti” mettere l’acciaieria a norma, mettendo i filtri giusti, coprendo i parchi minerali e riadattando il metodo di produzione?
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"Questo saggio presenta alcune esperienze di morte a Taranto nella loro articolazione con la storia di modernizzazione della città e del suo epilogo tossico, in un presente incerto"
"La vita degli individui era costantemente segnata da contraddizioni. Essi oppongono quotidiana resistenza a una forza oscura, a tratti ineffabile, per riuscire a vivere. Continuano a cercare strategie di resilienza spesso al di fuori della logica delle istituzioni o dello Stato con cui sopravvivere, vivere e capire"