Ciò significa che il rischio di investimento rappresentato da una start-up non può essere ricavato (o, perlomeno, non solo) da quello che il team della start-up si propone di ottenere. Piuttosto, il calcolo del rischio si basa soprattutto sul come. In altre parole, uno dei beni principali che gli investitori prendono in considerazione sono le qualità imprenditoriali del team della start-up. Ciò significa che gli incubatori e gli acceleratori svolgono principalmente una funzione educativa. Una volta che il team della start-up entra in una di queste istituzioni, viene dedicato molto tempo a insegnare a quest’ultimo come pensare, agire e identificarsi con una nozione standardizzata della personalità imprenditoriale, comprese le tecniche giuste per lanci, presentazioni e altri tipi di discorsi pubblici. Per dirla in parole povere, gli incubatori e gli acceleratori si occupano principalmente di insegnare ai presunti startupper a pensare a se stessi come a un particolare tipo di imprenditore (di start-up) e a garantire che pensieri, azioni e comportamenti siano in linea con i modelli standardizzati utilizzati dagli investitori per calcolare i fattori di rischio di un’iniziativa. 121
Ciò significa che i primi anni di carriera in una start-up consistono nell’insegnare al team come perfezionare il proprio ruolo di startupper allo scopo di superare ostacoli sempre più difficili per arrivare infine al punto in cui è possibile effettivamente iniziare a lavorare alla propria idea imprenditoriale. Questo processo comporta una riduzione della diversità delle idee e delle personalità individuali a un formato comune in cui azioni e intenzioni diventano calcolabili. Ovviamente, ciò implica anche una standardizzazione delle idee in relazione a innovazione e imprenditorialità. Gli startupper finiscono tutti per pensare più o meno allo stesso modo alla propria attività e a ciò che costituisce un’iniziativa praticabile.122
Inoltre, gli alti tassi di rendimento sull’investimento necessari come ricompensa per i grandi rischi assunti si traducono nella necessità urgente di trovare una manciata di iniziative di successo in grado di compensare gli investimenti su quelle che, invece, non ce l’hanno fatta. Di conseguenza, le uniche start-up praticabili da un punto di vista commerciale sono quelle che hanno il potenziale di diventare monopoli globali.123