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PALAZZO BARBERINI - Coggle Diagram
PALAZZO BARBERINI
La struttura divide lo spazio della volta in cinque settori, uno rettangolare al centro e quattro trapezoidali intorno, ognuno dei quali riporta una scena differente.
Questa struttura apre idealmente la volta sul cielo, mostrando allo spettatore un gigantesco vortice di figure che volteggiano sopra di lui.
Nei quattro settori laterali, sono invece raffigurati episodi che celebrano gli esiti felici del governo temporale di Urbano VIII.
Sui lati lunghi, troviamo la Dignità in trono e il Furore incatenato con i ciclopi che forgiano le armi e, dalla parte opposta, il trionfo della Scienza affiancata dalla Religione.
Sui lati corti, invece, da una parte Ercole allontana le Arpie e, dall’altra, Minerva scaccia i Giganti.
La composizione dell’affresco è dominata da una finta struttura architettonica dipinta, costituita da quattro piedritti, sostenuti idealmente dal vero cornicione della stanza, i quali reggono a loro volta un architrave modanato.
Tale finta architettura, animata da putti, delfini e altre figure mitologiche, è decorata con vasi, festoni, cartigli e corone di rami intrecciati di ulivo, palma, rovere e alloro
Ogni clipeo illustra un famoso episodio di storia romana, il quale allude alle virtù civiche e morali del mondo antico che rivivono nel casato Barberini.
Alla base di ogni piedritto è dipinto un animale che raffigura, allegoricamente, la virtù corrispondente alla storia narrata nello scudo sovrastante.
Trionfo della divina provvenienza
È considerato il capolavoro assoluto dell’artista, oltre che una delle opere pittoriche più rappresentative dell’intero Barocco europeo.
temi e sottotemi narrativi, in cui allegorie e simboli sono trattati in modo da non compromettere la percezione unitaria della composizione.
Lo spettatore, infatti, tende ad ignorare, a un primo sguardo, il complesso significato delle scene illustrate
Il soggetto celebra l’apoteosi della Provvidenza divina e, nello stesso tempo, quella del pontefice e della sua famiglia
Il suo complesso programma iconografico fu redatto dall’artista con la collaborazione del poeta Francesco Bracciolini dell’Api
Scena centrale:
La scena centrale affronta il difficile tema del Trionfo della Divina Provvidenza e il compiersi dei suoi fini sotto il pontificato di Urbano VIII Barberini.
Domina la figura femminile della Divina Provvidenza, avvolta in un manto dorato, circonfusa di luce (per sottolinearne la natura divina) e seduta sulle nuvole
La sua mano destra è alzata, in segno di comando, mentre la sinistra tiene lo scettro.
Si stringono attorno a lei alcune figure allegoriche, in genere identificate con la Sapienza, la Giustizia, la Misericordia, la Verità, la Pudicizia e la Bellezza.
La composizione dello stemma Barberini è frutto di una brillante invenzione iconografica di Cortona. Tre grosse api, assolutamente fuori scala e dunque monumentali, vengono racchiuse da una corona di alloro, tenuta dalle tre Virtù teologali: la Fede vestita di bianco, la Speranza in verde e la Carità in rosso.
-La presenza delle api è finalizzata alla celebrazione del casato familiare -L’alloro dello stemma potrebbe anche celebrare lo status di letterato e poeta riconosciuto a Urbano VIII