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DAL COLONIALISMO ALL'IMPERIALISMO - Coggle Diagram
DAL COLONIALISMO ALL'IMPERIALISMO
LA NUOVA CORSA ALLE CONQUISTE COLONIALI
Negli ultimi decenni dell'Ottocento i Paesi industrializzati ripresero con grande energia la corsa alla conquista di nuovi territori da colonizzare
Questo fenomeno, chiamato "imperialismo", si basava non solo sullo sfruttamento economico dei Paesi conquistati, ma anche sul loro dominio militare e politico
Le conquiste coloniali furono possibili grazie alla superiorità tecnologiche dei Paesi europei. In particolare, risultarono decisivi:
La diffusione delle ferrovie e del telegrafo permise un miglior controllo dei Paesi conquistati
La distribuzione allargata del chinino, che protesse gli europei dalla malaria, malattia diffusa in molti Paesi colonizzati
L'impiego della macchina a vapore e del ferro con cui venivano costruite navi capaci di trasportare in luoghi lontani merci, armi, soldati
L'uso della mitragliatrice e dei fucili a ripetizione assicurò a un numero ridotto di soldati europei una superiorità militare sulle più numerose popolazioni indigene
LA SPARTIZIONE DELLE COLONIE
Quasi tutti gli Stati europei parteciparono alle conquiste coloniali. Per stabilire principi e modalità delle politiche coloniali, il cancelliere tedesco Otto von Bismarck convocò una Conferenza a Berlino, durante la quale fu stabilito il principio secondo cui spettava ai "Paesi civili" il diritto-dovere di occupare e colonizzare territori e popoli che ancora non conoscevano una vera e propria forma di Stato.
Si trattava della quasi totalità del continente africano, che fu rapidamente spartito tra i Paesi europei: eccetto l'Abissinia e la Liberia, tutta l'Africa fu sottoposta al controllo politico ed economico delle potenze europee e fu divisa in Stati senza tener conto delle tradizionali diversità linguistiche, storiche, culturali dei popoli che la abitavano
In Asia e nel Pacifico del Sud continuarono a esistere territori formalmente indipendenti, ma anch'essi sotto il controllo delle potenze europee. Fu il caso del Tibet, della Persia, della Cina. Alcune regioni furono poi trasformate in protettorati
In America centro-meridionale gli Stati che nell'Ottocento avevano conquistato l'indipendenza dal vecchio colonialismo finirono sempre di più sotto il controllo degli Stati Uniti
In questo modo i Paesi industrializzati si spartirono quasi tutti i territori del pianeta. La Gran Bretagna finì per controllare un quarto delle terre emerse e un quinto della popolazione mondiale
LE CAUSE ECONOMICHE DELL'IMPERIALISMO
Fu la crisi economica a sollecitare l'ondata di conquiste coloniali degli ultimi decenni dell'Ottocento: le politiche protezionistiche adottate dalla gran parte degli Stati limitarono la libera circolazione delle merci, e di conseguenza spinsero i Paesi industrializzati alla ricerca di nuovi mercati per i propri prodotto
C'era inoltre il desiderio di impossessarsi di materie prime a basso costo: con le conquiste coloniali i Paesi industrializzati si garantirono il petrolio dal Medio Oriente, il caucciù per gli pneumatici dalle foreste tropicali del Congo e dell'Amazzonia, lo stagno per l'industria metallurgica dall'Asia e dal Sud America, il rame per l'industria elettrica e automobilistica dal Cile e dall'Africa centrale, l'oro dal Sudafrica
I Paesi colonizzati usarono le loro colonie per procurarsi prodotti agricoli tropicali sempre più apprezzati dai consumi di massa:
gli Inglesi importavano tè dall'India e dal Kenya, gli Statunitensi e i Tedeschi facevano lo stesso con il caffè dall'America Latina e dall'Africa centrale
LE CAUSE POLITICHE E CULTURALI DELL'IMPERIALISMO
Con le conquiste coloniali le nazioni puntavano ad acquisire maggiore prestigio internazionale e a non lasciare alle potenze rivali aree di influenza più ampie
Con le politiche imperialiste i governi si garantivano l'appoggio degli elettori celebrando la potenza nazionale e prospettando alle classi povere l'illusione di terre e lavoro nelle nuove colonie
L'imperialismo fu sostenuto anche da una ragione culturale: la convinzione, basata sul pregiudizio razzista, che "i bianchi" fossero i soli popoli civili e avessero il diritto-dovere di "civilizzare" gli altri popoli, ritenuti selvaggi e inferiori
Dalla convinzione di poter classificare le popolazioni umane secondo la "razza" proveniva la giustificazione "morale" delle conquiste coloniali:
I "popoli fanciulli", inferiori e incapaci di governarsi da soli, dovevano essere dominati e guidati ad apprendere e assimilare la civiltà e il progresso.
L'imprialismo veniva quindi presentato come strumento necessario alla crescita materiale e spirituale di tutta la società
GLI EFFETTI DELL'IMPERIALISMO