contemporaneo di Dante, favorisce gli Ordinamenti di Giano della Bella, come Dante fu Guelfo bianco, moderato e priore, anche lui fu responsabiledell'esilio di Cavalcanti; si ritira dalla vita politica con l'arrivo di Carlo di Valois e spera in Arrigo VII e in questi anni stende la Cronaca in cui si discosta dalle caratteristiche della storia universale e dall'impianto annalistico, per concentrarsi su Firenze. La sua storiografia non ha pretese di oggettività, ma è un resoconto minuzioso degli accadimenti misto a giudizi severi e opinioni appassionate sulle vicende politiche da lui vissute. Spesso rimprovera i fiorentini con tirate moralistiche simili a quelle dantesche.