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I comuni in Europa - Coggle Diagram

- - - - Nelle città più ricche e popolose i mercanti e gli artigiani si riunirono spontaneamente in libere associazioni che avevano lo scopo di difendere gli interessi comuni.
        
        Poco alla volta in nuovi organismi cittadini ottenere un'autonomia tale da trasformarsi in organi di governo delle città con poteri sovrani come fare le leggi, coniare le proprie monete, amministrare la giustizia, armare un esercito.
        
        Il Comune medievale è dunque in origine un associazione volontaria.
        
        Il termine di Comune non è sinonimo di città. Le istituzioni comunali divennero sempre più complesse e articolate, creando magistrature, consigli e fissando le leggi e le normative in vigore in documenti scritti, gli statuti.
        
        Per accogliere gli organi di governo furono costruiti nuovi palazzi, con torri e orologi per scandire il nuovo tempo civico.
- - - - Intere regioni finirono per far capo economicamente e politicamente a una città: in questo modo il Comune divenne un piccolo "Stato" fondato su una completa fusione tra centro urbano e territorio rurale circostante, il cosiddetto contado.
        
        Nel resto d'Europa il contado e la città si mantennero nettamente distinti: il contando rimase nelle mani dei signori e i Comuni dovettero piuttosto difendersi dalle pretese dei feudatari.
        
        Infine nei paesi in cui il potere del re di rafforzò, i Comuni godettero certo di autonomia amministrativa e giudiziaria e furono svincolati dalla tradizionale gerarchia feudale, ma rimasero inclusi in una monarchia territoriale più vasta.
- - - - Per tutelare ed espandere ancora i propri progressi, nel Trecento i mercanti tedeschi riuscirono a promuovere un'alleanza che prese il nome di Lega anseatica.
        
        Questa specie di confederazione aveva il suo centro principale a Lubecca, e vi spiccavano città come Amburgo, Brema e Danzica.