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L'unificazione dell'Italia - Coggle Diagram
L'unificazione dell'Italia
Italia meridionale.
i patrioti sfruttavano il malcontento
provocato dal governo.
nel marzo del 1860 i magazzinieri siciliani
Chiesero a Garibaldi di guidare la spedizione per la liberazione dell'Isola.
Ma Cavour era contrario a questa iniziativa
Perchè temeva di minacciare i delicati rapporti diplomatici che era riuscito a creare.
Una rivolta popolare avrebbe potuto provocare l'intervento delle potenze Europee
Vittorio Emanuele ll (il Re) si dimostrò segretamente favorevole all'impresa
Garibaldi prese subito alcuni importanti
provvedimenti in favore del popolo
Promise persino che vi sarebbe stata una distribuzione delle terre ai contadini, ma non arrivò mai a mantenere l'impegno, per non perdere l'appoggio della borghesia. Fu costretto, a reprimere energicamente le sommosse nelle campagne.
Le truppe di Garibaldi varcarono in Calabria, con l'obbiettivo di risalire la penisola puntando direttamente su Napoli. Nei primi giorni d'ottobre terminò con la sconfitta definitiva delle
truppe borboniche
Nel 1860, Garibaldi con 1089 (i cosiddetti MILLE) salparono da Quarto diretti in Sicilia, dove sbarcò a Marsala
Accolto con entusiasmo dal popolo e da numerosi volontari che si unirono alle sue truppe
Garibaldi sconfisse l'esercito Borbonico a Calatafimi e conquistò Palermo
Cavour convinse Vittorio Emanuele ll a intervenire nell'
Italia centrale
e ad assumere il controllo dell'iniziativa garibaldina nel meridione.
Marche e Umbria furono invasi e un altro
plebiscito
sancì definitivamente l'
annessione delle due regioni
L'esercito piemontese guidato dall'esercito di Vittorio Emanuele, proseguì poi verso il
Mezzogiorno
Nel 1860 a Teano il Rè
incontrò
Garibaldi, il quale gli consegnò ufficialmente i
territori
che aveva conquistato in suo nome e che, ad ottobre avevano votato con un plebiscito l'
annessione
dell'Italia meridionale al Regno di Sardegna
Dopo l'incontro di
Teano
Garibaldi sciolse le sue truppe e si ritirò a
Caprera
17 marzo 1861, a Torino, il Parlamento proclamò ufficialmente la
nascita del Regno d'Italia
e dichiarò Emanuele ll Rè d'Italia
Nel 1866, al nuovo regno d'Italia si presentò l'occasione di conquistare anche il Veneto.
In occasione della guerra tra Austria e Prussia quest'ultima propose al governo Italiano, un'alleanza con lo scopo di impegnare l'Austria su un altro fronte.
L'Italia aveva svolto un'azione marginale nella guerra e, di fatto, era uscita umiliata dal confronto con l'Austria. Tuttavia, in quanto alleata della Prussia vincitrice, venne premiata con L'acquisizione del Veneto.
Garibaldi, invece, fu costretto a ritirarsi e il Trentino restò ancora in mano Austriaca
Cavour, si trovò però difronte all'assoluta intransigenza di Pio lX, Che considerava il possesso territoriale dello stato Pontificio come l'unica garanzia alla sua libertà d'azione
Pio lX aveva condannato pubblicamente tutte le idee e le conquiste liberali che, secondo il pontefice avevano allontanato la società dagli insegnamenti del Vangelo
Fallita l'impresa diplomatica, Garibaldi organizzò una spedizione militare per la conquista di Roma. Il 20 settembre 1870 l'esrrcito italiano, dopo essere penetrato nel Lazio, si aprì una
breccia nelle mura di Roma
, presso
Porta Pia
, e riuscì a penetrare nella città senza incontrare resistenza.
Pochi giorni dopo un
plebiscito
sancì l'ammissione del Lazio all'Italia e Roma divenne capitale del regno di Italia nel 1871
Per risarcire il Papa della perdita dello stato pontificio, il parlamento Italiano votò la legge delle
Guarentigie
, che assegnava al Pontefice il possesso dei
palazzi vaticani
e della residenza
Castelgandolfo
. Al papa erano in oltre riconosciuti i diritti di un sovrano e alla chiesa veniva garantita la
libertà di organizzazione
,
di culto
e
di propaganda
Lo Stato Italiano si impegnava anche a non fare una rendita annua per il mantenimento del clero. Pio IX, non accettò la nuova situazione. Scomunicò il Rè con un documento chiamato
Non expedit
, vietò ai cattolici di partecipare attivamente alla vita politica dello stato italiano.
Si apriva in questo modo la cosiddetta "Questione Romana".